Abu Mazen dona 1 milione di dollari alla famiglia del terrorista
Cronache israeliane di Deborah Fait
Abu Mazen
Questa è una notizia che fa rabbrividire. In Israele abbiamo appena sepolto Maya e Rina, due sorelle di 15 e 18 anni e Lucy Dee, la loro mamma. Tutte e tre ferite mortalmente in un attentato terroristico nella valle del Giordano da un palestinese che, sparando, ha fatto cappottare la loro auto e che poi, per assicurarsi che fossero morte, ha continuato a sparare sui corpi prima di scappare. La famiglia Dee aveva fatto aliyah (Letteralmente salita in Israele) dall’Inghilterra ed era composta da sei persone, madre, padre e quattro figli. Sono rimasti in tre. Il padre, Leo Dee, ha deciso di donare gli organi della moglie per salvare altre vite umane e cinque persone adesso vivono grazie a Lucy. Rav Leo ha avuto solo parole d’amore dopo tanta disgrazia, ha invitato il popolo di Israele ad essere unito sotto la bandiera con la Stelle di Davide. Grande dimostrazione di dignità e rispetto per la vita. Purtroppo la parte opposta, i palestinesi, non nutre gli stessi sentimenti. Alla notizia dell’attentato, come sempre accade nella città abitate di nostri nemici, è scoppiata la festa. Canti e balli, distribuzione di dolci, incontenibile felicità per la morte di tre persone innocenti. La notizia disgustosa appena arrivata è che Abu Mazen ha deciso di donare 1 milione di $ alla famiglia dell’assassino. Si, lo so, queste cose accadono ogni volta che ammazzano un ebreo. Dovrei essere abituata ma non ci riesco e continuo a chiedermi -perché?- Hanno festeggiato anche per l’assassinio di Alessandro Parini, l’italiano investito intenzionalmente da un arabo sul prato della Tayelet (il lungo mare di Tel Aviv) senza che i media italiani ne parlassero. L’unica testata che ha scritto delle feste di gioia nei territori palestinesi per la morte di Alessandro è stato Libero, di Alessandro Sallusti. Aspettiamo di leggere che anche alla famiglia dell’assassino di Tel Aviv sarà fatta una cospicua donazione dal padrino dei terroristi, Abu Mazen. Sono notizie quasi quotidiane da anni, dai tempi dei cospiscui assegni di Arafat ai suoi scagnozzi. Disgusto, schifo, ribrezzo, sentimenti che soffocano le persone per bene.