Macron alleato della Cina Cronaca di Tonia Mastrobuoni
Testata: La Repubblica Data: 12 aprile 2023 Pagina: 14 Autore: Tonia Mastrobuoni Titolo: «Lo strappo di Macron irrita l’Europa: “Sbagliate le aperture a Pechino”»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 12/04/2023, a pag. 14, con il titolo "Lo strappo di Macron irrita l’Europa: “Sbagliate le aperture a Pechino” ", l'analisi di Tonia Mastrobuoni.
Tonia Mastrobuoni
Emmanuel Macron, Xi Jinping
BERLINO — Divide et impera: la strategia di Xi Jinping di ignorare Ursula von der Leyen e srotolare il tappeto rosso a Emmanuel Macron durante la missione “europea” a Pechino ha funzionato. Soprattutto, per l’intervista concessa sul volo di ritorno dal presidente francese, in cui Macron metteva in guardia dal «vassallaggio » verso gli Stati Uniti e consigliava all’Europa di assumere una posizione autonomia su Taiwan. L’assolo stonato di Macron, tornato peraltro a Parigi con la valigia piena di accordi commerciali con la Cina, ha fatto infuriare la Germania e suscitato una gelida messa a punto della Commissione Ue, che ha ricordato di essere «fermamente contraria » a qualsiasi variazione dello statu quo di Taiwan. La Casa Bianca ha cercato di sdrammatizzare ricordando il «formidabile rapporto bilaterale» con la Francia. Ma il senatore repubblicano, Marco Rubio, ha invitato Washington a ripensare le proprie priorità: «Se Macron parla per tutta l’Europa, e la loro posizione è che ora non sceglieranno da che parte stare tra Stati Uniti e Cinasu Taiwan, forse non dovremmo nemmeno schierarci e lasciare che loro gestiscano l’Ucraina». Dall’Eliseo sono corsi ai ripari già ieri mattina, affrettandosi a spiegare che il presidente francese non ha mai inteso suggerire un’equidistanza da Cina e Stati Uniti e che gli Usa restano un prezioso alleato. Ma all’Aja, nel suo discorso sul futuro dell’Europa, il capo di Stato francese è stato rincorso dai manifestanti che lo contestano da settimane, e ha ribadito la sua linea di fondo:«Vogliamo essere aperti, vogliamo alleati, vogliamo buoni amici, vogliamo partner, ma vogliamo essere sempre nella posizione di poterli scegliere, non dipendere da loro». Interpellato da Repubblica dopo le critiche piovute in Germania da vari esponenti della maggioranza e dall’opposizione, Nils Schmid, responsabile Esteri della Spd, spiega di aver trovato «problematico» il passaggio su Taiwan ma di avere dubbi soprattutto sulla dinamica della missione: «Noi siamo chiaramente dalla parte degli Stati Uniti, anzi, di Taiwan, quando afferma di non voler essere inghiottita dalla Cina ». Sul viaggio in Cina, Schmid fa notare che «l’idea, di per sé ottima, di portarsi la presidente von der Leyen, si è rivelata un fallimento. I cinesi l’hanno ignorata, e lui lo ha consentito. L’hanno trattata come fosse un soprammobile. L’idea invece doveva essere quella di rilanciare l’Europa e di segnalare che non esiste una politica nazionale, bensì europea con la Cina. E invece Macron ha dato l’opportunità ai cinesi di mostrare che dell’Europa non gliene importa nulla e che puntano a rapporti bilaterali». Ieri mattina, tra i primi a scagliarsi contro Macron era stato un altro tedesco, il presidente dei Popolari europei Manfred Weber (Csu): «L’attuale polifonia ci indebolisce. Gli Stati dell’Ue perdono credibilità se, da un lato, rivendicano la sovranità e poi concludono qualsiasi accordo economico con la Cina».
Per inviare a Repubblica la propria opinione, telefonare: 06/49821, oppure cliccare sulla e-mail sottostante