Attentato a Tel Aviv, un italiano ucciso Cronaca di Gabriella Colarusso
Testata: La Repubblica Data: 08 aprile 2023 Pagina: 12 Autore: Gabriella Colarusso Titolo: «Auto falcia la folla sul lungomare. Turista italiano ucciso a Tel Aviv»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 08/04/2023, a pag.12, con il titolo "Auto falcia la folla sul lungomare. Turista italiano ucciso a Tel Aviv", la cronaca di Gabriella Colarusso.
Gabriella Colarusso
Alessandro Parini
Alessandro Parini aveva 35 anni e una carriera da giurista davanti, era di Roma e come migliaia di europei ogni anno aveva scelto di visitare Israele, insieme a un gruppo di amici: era partito ieri mattina per Tel Aviv e lì è stato ucciso ieri sera in un attentato terroristico rivendicato dalla Jihad islamica, il gruppo militante palestinese che si spartisce con Hamas il controllo di Gaza. Almeno altre 5 persone sono rimaste ferite, tra loro ci sono due italiani e due britannici, non gravi. Erano passate da poco le 9, nel parco Charles Core che costeggia il mare c’erano ancora turisti, famiglie, coppie a passeggio nel venerdì di festa per la Pasqua. L’attentatore si è lanciato a tutta velocità contro i passanti, prima di perdere il controllo dell’automobile e di ribaltarsi. Ha anche sparato una volta fuori dall’auto, ma è stato ucciso dalla polizia. Di lui si sa ancora poco, se non che aveva 44 anni, si chiamava Yousef Abu Jaber, ed era un cittadino arabo israeliano di Kafr Qasem, a nord est di Tel Aviv. Alessandro si era laureato in giurisprudenza a Roma, alla Luiss, nel 2011, poi il dottorato in diritto pubblico a Tor Vergata, nel 2019. Appena appresa la notizia, ieri sera, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, si è rivolta ai suoi familiari esprimendo «profondo cordoglio per la morte di un nostro connazionale, vicinanza alla famiglia della vittima, ai feriti, e solidarietà allo Stato di Israele per il vile attentato che lo ha colpito». «Orrore e profondo sgomento per il vile Attentato a Tel Aviv», ha scritto la Farnesina, con il ministro degli Esteri Tajani che ha sottolineato la «ferma condanna contro il terrorismo e la vicinanza alle famiglie». La Jihad Islamica, che è un movimento militare radicato nella Striscia di Gaza ma sostenuto dall’Iran, e opera talvolta in alleanza in competizione con Hamas, da giorni ha intensificato gli attacchi contro Israele. Nel comunicato con cui rivendicano l’attentato descrivono l’operazione come «una risposta naturale e legittima ai crimini dell’occupazione contro il popolo palestinese», una «operazione eroica». Hamas, pur tenendosi lontana dall’assumersi responsabilità nell’operazione, ha espresso il suo compiacimento per una «operazione di alto livello nel cuore della entità sionista, a Tel Aviv», sostenendo che «questi episodi dimostrano il livello raggiunto dalla resistenza dei giovani per colpire gli occupanti». Il premier Benyamin Netanyahu ha richiamato in servizio altri riservisti dopo quelli dell’aviazione. L’attentato di Tel Aviv arriva al culmine di giorni di alta tensione tra Israele e i suoi vicini, iniziati con gli scontri sulla spianata delle Moschee quattro giorni fa. Poche ore prima nella Valle del Giordano un attentatore aveva ucciso due sorelle israeliano-britanniche di 21 e 16 anni, ferendogravemente la madre e la notte precedente Israele aveva risposto colpendo postazioni della Jihad nella Striscia e in tre siti nel Sud del Libano dopo che decine di razzi erano stati sparati dal confine nord e da Gaza contro il proprio territorio. Tra gli obiettivi colpiti due tunnel e diversi edifici usiti come depositi di armi dalla Jihad. Una risposta secondo diversi analisti circoscritta, quella del premier Netanyahu, nel tentativo di spegnere l’incendio ed evitare l’ escalation, provando a tenere a bada l’estrema destra alleata di governo che ora spinge per una reazione più dura.
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