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Il Messaggero Rassegna Stampa
29.04.2003 Salerno giustifica il terrorismo
Ancora la convinzione che la seconda intifada sia scoppiata per la passeggiata di Sharon

Testata: Il Messaggero
Data: 29 aprile 2003
Pagina: 6
Autore: Eric Salerno
Titolo: «Non voglio più morti israeliani e palestinesi»
Si evidenziano alcune inesattezze, o meglio, faziosità nel lungo articolo sulla presentazione del programma di governo di Abu Mazen per il voto di fiducia del parlamento palestinese. Salerno cerca di puntare sulla correttezza dell’informazione, ma non appena si parla del punto di vista del premier israeliano dinnanzi al terrorismo palestinese quale rovina dei processi di pace, il giornalista tende a giustificare il terrorismo stesso e a far apparire Sharon meno desideroso di pace rispetto alla leardership palestinese, ribadendo che nulla si potrebbe fare contro "qualcuno che, con l’arma del terrorismo, cercherà di fermare il dialogo diplomatico". Tutto questo mentre non viene sprecata nemmeno una parola sul diritto degli israeliani ad esistere, a vivere in pace.
Molti delle migliaia di prigionieri detenuti senza processo saranno rilasciati (anche perché carceri e campi sono strapieni) ma davvero ce ne sono? senza processo? Prigionieri di che stampo?
Il resto è incentrato sulla politica diplomatica, sui prossimi incontri fra premier e sulla presentazione del quartetto sulla road-map; mentre insieme all’articolo abbiamo uno schema con le relative date di attentati e operazioni militari israeliane, a partire da settembre 2000.
Come si legge nel schema, si continua a credere che lo scoppio della seconda intifada fosse provocato dalla

"visita di Sharon alla Spianata delle Moschee di Gerusalemme scatena violenti scontri tra palestinesi e israeliani", 29 settembre
mentre in realtà ciò era solo un pretesto di Arafat per dare il via al terrorismo, dopo aver rifiutato di concludere la pace con l’allora premier Barak.
"30 sett: la morte a Gaza di un bambino palestinese, ucciso mentre si ripara stringendosi al padre, diventa l’immagine simbolo della rivolta"
immagine simbolo dei bambini-scudi umani: il padre, infatti, usava il bambino a come scudo.

Sulla tabella sono presenti poche date, mentre a memoria d’uomo ce ne dovrebbero essere molte di più, contando anche i numerosi attentati sventati in tempo. Infine vi è anche un riquadro con il numero delle vittime di quest'intifada: le vittime sono state tutte raggruppate per popolo: moltissimi i morti palestinesi (2390), una cifra sorprendentemente bassa per quelli israeliani ("solo" 725): sono tutto frutto di false intrepretazioni (volutamente false).

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