Viola sente quello che vuol sentire Sicurezza e cessazione del terrorismo sono forse pretese assurde?
Testata: La Repubblica Data: 26 aprile 2003 Pagina: 19 Autore: Sandro Viola Titolo: «La doppia sfida di Abu Mazen»
Quando non sa cosa scrivere, Sandro Viola si arrampica sugli specchi pur di dire qualcosa di male su Israele e su Sharon. Avendo tutti i motivi per starsene in silenzio ad aspettare gli eventi, nel momento in cui in campo palestinese sta per arrivare al suo primo e forse definitivo redde rationem lo scontro di potere fra Arafat ed Abu Mazen, lui punta lo sguardo sul solo e solito Sharon. Arafat accusa il suo primo ministro di essere un traditore venduto al nemico, e comincia a mettere mano al suo portafoglio gonfio dei milioni di dollari rubati al suo popolo per foraggiare i gruppi terroristici affinché lo aiutino ad affossare ogni ipotesi di road map, e Viola va a chiedere agli scrittori israeliani cosa ne pensano del radicalismo di Sharon. E' vero, anche saper fare le domande giuste alle persone giuste fa parte delle capacità professionali di un buon giornalista. E, perché no, fare le domande sbagliate alle persone sbagliate , quando si vuole ottenere la risposta gradita. La domanda di Viola, messa in bocca al suo intervistato, è: "Ma le destre israeliane - e Sharon in particolare - sono davvero pronti a veder nascere uno Stato palestinese?". Viola si basa su quanto legge sui giornali israeliani(quali?), su alcune voci filtrate dalle stanze del potere, su alcune considerazioni di ottimi ed ammiratissimi scrittori, per affermare che Abu Mazen si troverà sul tavolo dei negoziati "le pretese di Sharon", e dovrà faticare non poco per "sormontarle", avendo alla spalle Arafat e le sue accuse. E come supremo analista, ecco un ignoto uomo d'affari arabo-israeliano che parla al bancone del bar dell'American Colony, l'albergo di lusso del settore arabo di Gerusalemme. Egli prevede che Sharon parlerà delle "solite questioni di sicurezza, chiederà la fine degli attentati come primo passo verso il seguito delle trattative". Evidentemente, sicurezza e cessazione del massacro degli innocenti sono "pretese" assurde ed ingiustificate. I bravi ragazzi dei centri sociali hanno insultato la Festa della Liberazione gridando "morte ad Israele", le squadracce veterofasciste hanno insultato i martiri della Risiera di Trieste scegliendo il 25 aprile per salutare col braccio alzato, ed è lontanissimo da noi il pensiero di delineare una qualche analogia con questi articoli di Viola, così unilaterali: ma sia pure in misura diversissima entrambi, la faziosità di certa stampa e di certi giornalisti e l'estremismo idiota di alcune frange politiche, rientrano nel quadro di un clima astioso, che rifiuta a priori l' idea che Israele possa avere ragione (Israele, non Sharon) se diffida della controparte. Visto che i Sandro Viola e Co. non lo fanno o, se lo fanno, ne tacciono, invitiamo i nostri lettori a cercare siti come quello ufficiale della Lega Araba (www.legaraba.org) , che ignora l'esistenza di Israele e proclama per la Palestina un numero di abitanti ed una superficie che corrispondono alla intera regione geografica, od altri - non mancano! - che diffondono un antisemitismo viscerale. Invitiamo i lettori di informazionecorretta.com ad inviare la propria opinione alla redazione de La Repubblica. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compiata e spedita.