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Israele deve essere un paese libero, ebraico e democratico
Cronache israeliane di Deborah Fait
A destra: una manifestazione contro il governo in Israele
Ho letto oggi una lettera scritta da un mio caro amico italo-israeliano, come me, sionista nel cuore e nell’anima, come me. Le sue parole che faccio mie, mi hanno commossa e toccata nel profondo. Riporto alcuni passi della sua lettera perché devono far pensare. Scrive Dario: “ Non sono nato in Israele, ho scelto di viverci. Il fatto è, che qualora questo Paese dovesse prendere la direzione voluta da Ben-Gvir, Smotrich e Rothman, non sarà più il Paese in cui ho fatto alyah nel 2014, e non sarà più il Paese che ho giurato di servire quando ho fatto il servizio militare: non sarà uno Stato Ebraico e Democratico. Il fatto è semplice: io non sono disposto a tollerare la presenza di queste persone, di questi perfetti estranei, di questa umanità variopinta e impresentabile… In tal caso, se ciò dovesse davvero accadere, ciao Israele, ci siamo tanto amati, ma non ti vedrò finire in manicomio.” Sono sicura che Dario non se ne andrà perché è troppo legato a questo paese, come non me ne andrò mai io, perché adesso è arrivato il momento di lottare contro queste presenze al governo. Ben Gvir, Smotrich e Rothman non potranno avere la meglio, le loro proposte di legge sono vergognose: la divisione dei sessi, la negazione della libertà delle donne, degli omosessuali, di essere religiosi o atei, non passeranno. Israele deve essere un paese libero, ebraico e democratico, come è sempre stato, come anche Netanyahu proclamava un tempo, quando era ancora uno statista che il mondo ci invidiava.
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