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Informazione Corretta Rassegna Stampa
29.03.2023 Israele contro il culto della personalità
Cronache israeliane di Deborah Fait

Testata: Informazione Corretta
Data: 29 marzo 2023
Pagina: 1
Autore: Deborah Fait
Titolo: «Israele contro il culto della personalità»
Israele contro il culto della personalità
Cronache israeliane di Deborah Fait

Israele, Netanyahu nella bufera per la proposta degli alleati di estrema  destra di cancellare le leggi che vietano le discriminazioni anti-Lgbtq -  la Repubblica
Benjamin Netanyahu

Allora, Netanyahu finalmente ha parlato. Si è presentato davanti alle telecamere molto teso, ha iniziato a parlare con voce leggermente tremante, pareva l’ombra di sé stesso. Non doveva aver passato una bella giornata, come tutti noi in Israele, del resto. Nel corso del suo messaggio ha preso forza e ha fatto capolino il grande oratore del passato ma, nonostante tutto, non ha convinto il pubblico. Gli avvenimenti si sono susseguiti in modo drammatico, arrivavano notizie di ricatti, Ben Gvir che minacciava di dimettersi se Bibi avesse rimandato la legislazione riguardante la Riforma della Giustizia. Nel corso della giornata il ricatto ha avuto effetto e il ministro ha ottenuto la promessa di avere il comando di una specie di Guardia nazionale, nome che ricorda scenari drammatici. A Gerusalemme esiste già un gruppo di volontari ex riservisti che dovrebbero sedare i tumulti degli arabi per non usare l’esercito impegnato in altre funzioni. Il problema è che Ben Gvir ha chiesto una formazione di 3000 uomini che, sotto il suo folle comando, potrebbero diventare una vera e propria milizia. Bibi infine ha avuto il placet dalla sua coalizione e ha rimandato la Riforma di 11 settimane in modo da calmare le folle e passare in pace le feste di Pesach e Yom Azmauth. Dopo il discorso di Netanyahu la sciopero indetto per il licenziamento del ministro della difesa Yoav Gallant, è stato subito cancellato, l’aeroporto ha rispristinato tutti i voli e i manifestanti contro il governo si stavano accingendo a sciogliere i cortei quando sono arrivati gli altri. Chi erano questi altri? Il solito Itamar Ben Gvir aveva chiamato i gruppi di estrema destra per contrastare il corteo trasversale (composto da persone di tutti i tipi, di tutte le tendenze politiche, da famiglie intere) che manifestava pacificamente contro le decisioni del governo. Questi soggetti erano guidati da un’organizzazione chiamata La Familia, nome che è tutto un programma, che richiama alla mente Cosa Nostra e l’ideologia mafiosa che li anima. Un gruppo più a destra dell’estrema destra, dunque, picchiatori, criminali, gente che, per intenderci, crea tumulti con pestaggi durante le partite di calcio. Arrivati loro sono iniziati i problemi grossi, calci , pugni, bottiglie che volavano, transenne che venivano scagliate in aria. Adesso che la Riforma è stata congelata fino a data da stabilirsi cosa accadrà? Nessuno lo sa, ma il sentimento che anima gli israeliani non è molto ottimista, è tangibile il timore che gli estremisti al governo possano continuare a ricattare il premier che si sta dimostrando debole e quasi spaventato. C’è chi ha ancora molto fiducia in Netanyahu, chi crede ciecamente che sia ancora lo statista di un tempo. Sono stata una sua grande ammiratrice ma in una democrazia non deve esistere il culto della personalità e quando un premier dimostra di non essere più all’altezza va cambiato perché è il Paese la priorità, non la poltrona. Purtroppo in Israele c’è qualcuno che ancora gli crede. Beh, all’interno del suo governo, nella sua coalizione, vi sono elementi di Otzma Yehudit, un partito il cui leader è proprio il famigerato Itamar Ben Gvir, estremista anti arabo, e, se non bastasse, ha al suo interno gli ultra ortdossi anti tutto, contro le donne, gli omosessuali, gli arabi in modo indistinto, non solo i terroristi. La forte preoccupazione di Israele è che questo esecutivo di pazzi scatenati promuova leggi liberticide. Sarebbe una vera tragedia. Mi dispiace dirlo ma quando ci sono state le elezioni in novembre il famoso Dio di Israele era molto distratto. Una disgrazia più grande poteva essere solo una guerra.

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Deborah Fait

"Gerusalemme, capitale unica e indivisibile dello Stato di Israele"


takinut3@gmail.com

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