Testata: La Repubblica Data: 22 marzo 2023 Pagina: 14 Autore: Antonello Guerrera Titolo: «Proiettili all’uranio per l’Ucraina. L’ira di Mosca: “Londra pagherà”»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 22/03/2023, a pag.14, con il titolo "Proiettili all’uranio per l’Ucraina. L’ira di Mosca: “Londra pagherà” ", la cronaca di Antonello Guerrera.
Antonello Guerrera
È il 20 marzo 2023 a Westminster e il 90enne Lord Hylton, membro della Camera dei Lord, pone una domanda alla 73enne collega baronessa Annabel Mac-Nicoll Goldie, che è anche sottosegretaria alla Difesa britannica. «Il Regno Unito ha mai fornito all’Ucraina proiettili all’uranio impoverito? », chiede Hylton. Risposta di “Baroness” Goldie: «Oltre a uno squadrone di tank da combattimento Challenger 2, forniremo a Kiev anche proiettili perforanti con uranio impoverito. Simili munizioni sono altamente efficaci nella battaglia contro carri armati moderni e altri mezzi corazzati». La rivelazione passa inosservata per un giorno, ma inizia a circolare su piccoli siti online specializzati di Difesa e poi sui media ucraini. Di lì, arriva anche sul tavolo di Vladimir Putin e dei ministri degli Esteri e della Difesa Lavrov e Shojgu, proprio mentre il presidente russo sta ospitando l’omologo cinese Xi Jinping in un controverso summit. «Mosca reagirà all’uso di armi con l’uranio», tuona Putin. Shojgu va addirittura oltre, evocando l’armageddon nucleare: «Questo è un altro passo dei pochi rimasti». Lavrov minaccia: «Finirà male per Londra». Mentre la sua portavoce Maria Zakharova cita “lo scenario jugoslavo”: «Gli stessi soldati occidentali, e in particolare quelli italiani, hanno sofferto di gravi problemi di salute dopo esser stati esposti a questo tipo di proiettili. I benefattori di Kiev sono quelli che vogliono in realtà avvelenarli». Interpellato da Repubblica , il ministero della Difesa britannico conferma il ricorso alle munizioni speciali: «Oltre ai carri armati Challenger 2 forniremo anche proiettili perforanti all’uranio impoverito», dice un portavoce, confermando “l’efficacia” già esposta dalla sottosegretaria Goldie, «l’esercito britannico ha utilizzato per anni uranio impoverito nei suoi proiettili. È una componente standard della nostra armata e non ha nulla a che fare con ordigni nucleari. La Russia lo sa bene, ma ovviamente sta facendo disinformazione. Ricerche indipendenti di scienziati come quelli della Royal Society hanno stabilito che l’impatto dell’utilizzo di questi proiettili è probabilmente basso sia sulla salute personale che sull’ambiente». Gli Stati Uniti, invece, sinora non hanno mai confermato esplicitamente l’uso di proiettili all’uranio impoverito nelle forniture a Kiev nell’ambito della guerra in Ucraina. Ma queste munizioni all’uranioimpoverito, che sono in dotazione anche all’attuale esercito russo (le Svinet 2 Apfsds) scatenano polemiche da decenni. Utilizzate dai soldati occidentali nel conflitto dell’ex Jugoslavia e nelle Guerre del Golfo del 1991 e del 2003, per un vecchio studio di Lancet sono nocive e provocano cancro, leucemia, aborti, malformazioni, problemi ai reni e sindromi come quella cosiddetta e misteriosa “del Golfo“ appunto che ha colpito molti veterani di quei conflitti in Iraq. Invece per la Commissione europea «l’esposizione all’uranio impoverito», un sottoprodotto che si ottiene durante il processo di produzione delcombustibile atomico e del 40% meno radioattivo rispetto all’uranio vero e proprio, «è spesso sotto i livelli tollerabili». Non a caso, il loro utilizzo non è vietato dalla comunità internazionale. Londra ricorre ai proiettili Charm 1 e Charm 3, usati come munizioni per i cannoni da 120 millimetri su alcuni tank dell’esercito. A quelli all’uranio impoverito però la stessa Londra rinunciò, nei primi anni Duemila, proprio per le controversie e le critiche ricevute. Stessa decisione da parte di Washington dopo averli utilizzati contro l’Isis in Iraq nel 2015. Oggi, invece, a causa della guerra in Ucraina e delle crescenti tensioni geopolitiche degli ultimi anni, questi “proiettili d’argento” sono tornati in dotazione all’esercito britannico. Del resto, il 2023 sarà un anno decisivo per la guerra in Ucraina che il presidente Volodymyr Zelensky conta di vincere, e anche le munizioni all’uranio impoverito possono tornare utili in una battaglia sempre più sanguinosa.
Per inviare la propria opinione alla Repubblica, telefonare 06/49821, oppure cliccare sulla e-mail sottostante