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Il Messaggero Rassegna Stampa
25.04.2003 Gli attentati valgono solo poche righe
ovvero ad Arafat Salerno crede sempre

Testata: Il Messaggero
Data: 25 aprile 2003
Pagina: 6
Autore: Eric Salerno
Titolo: «Un Kamikaze contro il nuovo corso di Abu Mazen»
Nell’attentato terroristico a Kfar Saba una guardia ha perso la vita e sono rimaste ferite una quindicina di persone. Un fatto gravissimo, che avrebbe potuto provocare molti più morti trattandosi di un posto affollato (è una stazione ferroviaria), evitato grazie alla prontezza di spirito della guardia, è stato relegato in sesta pagina. Per di più al morto e ai feriti sono state dedicate appena una decina di righe. Eric Salerno è subito passato ad altro, al discorso sulla formazione del nuovo governo palestinese. Tutto il resto in secondo piano. Ma non solo, ormai conosciamo Arafat: ad ogni attentato per mano di Al Fatah di cui egli è a capo, egli è sempre pronto a condannarlo. A parole, naturalmente. Una contraddizione assoluta, eppure c’è ancora chi ci crede, come il giornalista de Il Messaggero, il quale riferisce che:

l’attentato è stato rivendicato con una telefonata dalle brigate Al Aqsa ma il leader della milizia

del terrorismo, prego

che fa capo a Fatah ha attribuito l’azione terroristica a un gruppo dissidente. Arafat e tutta la leadership palestinese hanno condannato "l’operazione condotta contro civili israeliani" giudicandola "inaccettabile".

E si noti come passa immediatamente al contrattacco con questa frase successiva:


hanno poi denunciato l’uccisione di due palestinesi, compreso uno studente di 17 anni, in un’incursione israeliana presso Ramallah.

Punto. Non una spiegazione sulla natura dell’incursione, non una parola sulle dinamiche dell’incidente: da vittime Salerno le trasforma subito in colpevoli. Addirittura egli si preoccupa di sottolineare che Israele non si vendicherà per l’attentato -"non ci sarà ritorsione massiccia"- come se fosse il vero carnefice del lungo conflitto israelo-palestinese. Stavolta il giornalista ha superato ogni limite immaginabile, per lui Israele è e rimarrà sempre crudele e vendicativo.

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