Milano, famiglie arcobaleno in 10.000 per i diritti Cronaca di Zita Dazzi, Federica Venni
Testata: La Repubblica Data: 19 marzo 2023 Pagina: 2 Autore: Zita Dazzi, Federica Venni Titolo: «Famiglie arcobaleno in 10 mila per i diritti, Schlein: 'Ora la legge'»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 19/03/2023, a pag.2, con il titolo "Famiglie arcobaleno in 10 mila per i diritti, Schlein: 'Ora la legge' " la cronaca di Zita Dazzi, Federica Venni.
La manifestazione a Milano
MILANO — Migliaia di penne alzate a simboleggiare le firme — quelle da apporre sui registri dell’anagrafe — che non si possono più fare. Un flash mob, tanti appelli e una politica che parla solo ai piedi del palco. Perché nella giornata delle famiglie arcobaleno radunate in piazza della Scala i protagonisti sono loro. Bambini piccoli nei passeggini o nei marsupi. Bambinipiù grandicelli che vanno già all’asilo e stanno sulle spalle dei papà sperando di avere in regalo i palloncini fucsia delle associazioni Arcobaleno. Altri che fanno le elementari e girano orgogliosi sui monopattini chiedendo il gelato, perché a Milano fa caldo in questo pomeriggio di primavera e di protesta contro il governo che mette i bastoni fra le ruote alle famiglie omogenitoriali. E poi c’è Margherita, nei suoi splendidi 20 anni di rabbia e di orgoglio, che prende il microfono dal palco e incanta tutti con il racconto delle sue due mamme, Maria Silvia Fiengo e Francesca Pardi, una delle prime coppie a Milano a ottenere dal sindaco Beppe Sala la trascrizione degli atti di nascita dei quattro figli, dopo il matrimonio in bianco fatto in Spagna dieci anni fa e l’unione civile celebrata a Palazzo Marino. «Quando ero piccola — racconta — mi veniva detto che non avevo diritti e che non dovevo nascere, ma io oggi sono qui perché vorrei dire al governo Meloni che noi vogliamo essere figli dei nostri genitori, come tutti i ragazzi. E non vogliamo essere discriminati». Tra i 10mila partecipanti (secondo gli organizzatori) in tanti sono arrivati a Milano da altre città, chi dall’Emilia, chi da Bolzano. Chi con i figli già nati, altri in attesa, come Danilo e Cristiano, trentenni, uno medico, l’altro e imprenditore: «Nostro figlio è in arrivo, ma rischia di non veder mai riconosciuto il suo diritto ad averci come padri». Sono diversi i politici ad ascoltare le loro storie. L’unicoa parlare dal palco, in quanto padrone di casa, è Beppe Sala: «Io sono sempre con voi, come lo sono stato sempre», esordisce il sindaco nel suo intervento. Rispondendo anche all’appello alla disobbedienza lanciato dai manifestanti. «Se in Parlamento si fa qualcosa sono disposto a riprendere le firme », assicura. Elly Schlein, accolta con un calore che non si vedeva da tempo per un esponente di partito, assicura: «La legge è stata già presentata, spingeremo perché sia presto calendarizzata e lavoreremo anche con le altre forze diopposizione perché questa è una battaglia di civiltà che riguarda il futuro dell’Italia e dell’Europa». La leader dem, poi, attacca: «Contro questi bambini e bambine crudelmente si sono scagliati coloro che oggi governano il paese, ma sono bimbi come tutti» e «non c’è alcuna ragione di negare il loro riconoscimento ». In piazza ci sono molti esponenti del Pd, c’è il segretario di +Europa Riccardo Magi che polemizza a distanza con la ministra «delle Dispari opportunità » Eugenia Roccella. Ci sono Susanna Camusso e la CinquestelleChiara Appendino. L’ex sindaca di Torino, ricordando «la proposta di legge presentata per il matrimonio egualitario e per garantire i diritti di questi bambini» accusa il governo di azioni «inaccettabili » mosse da «pura ideologia». Tra i presenti c’è anche Francesca Pascale. E proprio l’ex fidanzata di Silvio Berlusconi, ora unita civilmente con Paola Turci, si lancia in un’invettiva contro il governo «omofobo». I diritti civili «sono i diritti di tutti, anche di Giorgia Meloni e di sua figlia».
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