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Italia Oggi Rassegna Stampa
17.03.2023 Periscopio 17/03/2023
A cura di Diego Gabutti

Testata: Italia Oggi
Data: 17 marzo 2023
Pagina: 10
Autore: Diego Gabutti
Titolo: «Periscopio 17/03/2023»
Riprendiamo da ITALIA OGGI di oggi, 17/03/2023, "Periscopio" a cura di Diego Gabutti.

Jet russo contro drone Usa sul Mar Nero, il caso-carburante e le accuse:  ecco perché così si rischia l'escalation

Lo scorso 29 settembre un Sukhoi ha intercettato un Boeing RC-135 britannico e lanciato un missile: l’ordigno [non ha causato] danni e Mosca si è scusata parlando di «un guasto tecnico». Da allora le sortite dei ricognitori inglesi sono accompagnate da due Eurofighter di scorta. Ora bisognerà vedere se anche gli Stati Uniti manderanno caccia a proteggere i voli, aumentando così il rischio di «escalation involontarie» evocato dal Pentagono. Una situazione incandescente su cui pesano le parole pronunciate da Putin diverse ore dopo l’abbattimento del drone: «Lottiamo per la sopravvivenza dello Stato russo». Gianluca Di Feo, Repubblica.

1919. C’era il colera a Pietrogrado, ma ancora non mangiavano carne umana. Correva voce, sì, che un postino avesse mangiato la moglie, ma non so quanto ci fosse di vero. C’era silenzio, sole, e fame, molta fame. Viktor Slovskij, C’era una volta.

Il gruppo Wagner di Evgenij Prigozhin ha messo una taglia sul ministro della difesa Guido Crosetto. Secondo quanto scrive il Foglio, che ha anticipato la notizia, la taglia sarebbe di circa 15 milioni di dollari. Ansa.

Qualche tempo fa, in risposta alla richiesta del parlamento Ue d’includere il gruppo Wagner nella lista delle organizzazioni terroristiche, Evgenij Prigozhin ha mostrato un martello sporco di sangue da «regalare» ai deputati europei. Presumibilmente, l’arma con la quale era stato massacrato un disertore, esecuzione mostrata in un video che ha suscitato orrore in tutto il mondo. Marco Imarisio, Corriere della sera.

La fiammella numero uno è comparsa martedì notte alla finestra della camera di Mohsen Shekari, il primo manifestante iraniano impiccato per le proteste antigovernative esplose dopo l’assassinio di Mahsa Amini. La seconda è stata accesa davanti all’abitazione di Mohammad Mehdi Karami, il ventunenne di origine curda giustiziato il 7 gennaio scorso. La terza ha illuminato l’indirizzo di Hadith Najafi, uccisa il 21 settembre, alla vigilia dei suoi 24 anni, mentre marciava senza hijab lungo i viali di Karaj. [...] La gioventù iraniana, come ormai da sei mesi, si è manifestata dove il regime non immaginava, portando stavolta tanti piccoli falò a casa delle vittime della rivoluzione e scandendo i loro nomi, uno dopo l’altro, a Teheran, Ekbatan Town, Rasht, Sanandaj. Francesca Paci, La Stampa.

La seconda banca svizzera, il Credit Suisse, ha ieri ceduto il 24% del suo valore in Borsa, trascinando nel panico tutti i listini d’Europa e del mondo. Titolo del Giornale.

La chiamavano Debit Suisse. Titolo della Stampa.

[A Napoli] i cori sportivi si sono ben presto trasformati in inni di guerra. Piazza del Gesù a Napoli sfigurata, un’auto della polizia data alle fiamme, altre vetture danneggiate, cinque bus dell’Anm presi a sassate, feriti, locali e ristoranti saccheggiati e circa duecento tifosi tedeschi identificati e posti sotto controllo. Angelo Agrippa, Corriere della sera.

[Alla semifinale] i tedeschi si presentarono con gli elmetti per proteggersi la testa e alcuni con degli spilli pressoché invisibili da usare nelle mischie. Gli italiani bruciarono uno stemma fascista, intonarono Verdi ed entrarono in campo con manciate di peperoncino da tirare negli occhi degli avversari. Osvaldo Soriano, Fútbol. Storie di calcio.

Alfredo Antoniozzi, di Fratelli d’Italia: «Il nostro governo [...] aveva impedito la vendita dei biglietti ai tifosi dell’Eintracht. Mi chiedo chi e perché li abbia fatti partire». La risposta, secondo il quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung, è da ricercare tra le fila degli storici rivali dei napoletani: i tifosi dell’Atalanta, che l’altra mattina hanno dato man forte ai tedeschi nel corso degli scontri, e che potrebbero aver venduto loro i biglietti per la partita. open.online

Di buono c’è che il Napoli per la prima volta nella sua storia va ai quarti di Champions League. Buongiorno Rep: di Maurizio Molinari.

Dico: Hegel di Stoccarda, e subito un imberbe collega scribacchino, una jena sempre a caccia di notizie scandalistiche per il suo giornalucolo farfuglia: sarà mica un’ala destra del Bayern Monaco o del Borussia Moenchengladbach? Gli ho dovuto rispondere: va’ sereno, fratello, era soltanto il capitano del defunto Philosophical and Balôn Club. Giovanni Arpino, Azzurro tenebra.

Il messaggio Whatsapp è del 5 marzo 2020, ed è inviato a Maria Gramegna, dirigente medico della sanità lombarda nell’area della prevenzione. «Maria, scusa. Ma questa pioggia non potrebbe rallentare l’epidemia?» A scrivere è Luigi Cajazzo, massimo dirigente della sanità lombarda. Dagospia.

Shakespeare è da un po’ di tempo liquidato come «un maschio bianco morto». Ora, gli viene mossa un’accusa peggiore: è il padre del suprematismo bianco. [Secondo un libro intitolato] White People in Shakespeare, l’immortale drammaturgo era impegnato nella «creazione della bianchezza», la whiteness. Così il Globe Theatre di Shakespeare organizza un evento annuale su «Shakespeare e la razza» e la Royal Shakespeare Company parla del proprio beniamino come «problematico dal punto di vista razziale». [...] Ha risposto così il saggista Stephen Pimentel: «Ora arriviamo alla parte del giro sulle montagne russe in cui stabiliamo la giustificazione per l’eliminazione di Shakespeare, nel caso aveste pensato che si sarebbero fermati alla riscrittura di Roald Dahl». Giulio Meotti, il Foglio.

A proposito del confronto Schlein-Meloni non mi viene in mente niente. Solo che nemmeno mi sfiora l’idea di votarle. Dal web.

I cavalieri antichi, per l’amore di una damigella, erano disposti a uccidere un drago. Io, al massimo, potrei tirare un calcio a un tacchino. Romano Bertola, Le caramelle del diavolo.

Aboliscono la sua festa, ma il vero obiettivo è abolire il papà. Titolo della Verità.

L’italiano: buon padre di una cattiva famiglia. Roberto Gervaso.

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Diego Gabutti

italiaoggi@class.it

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