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Diego Gabutti
Corsivi controluce in salsa IC
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Periscopio 16/03/2023
Riprendiamo da ITALIA OGGI di oggi, 16/03/2023, "Periscopio" a cura di Diego Gabutti.

Jet russo contro drone Usa sul Mar Nero, il caso-carburante e le accuse:  ecco perché così si rischia l'escalation

Un aereo da combattimento russo ha colpito l’elica d’un drone militare americano. Ovviamente, ci sono due versioni: per gli americani il drone era in uno spazio internazionale, per Mosca «si stava avvicinando al confine russo». Giampiero Gramaglia, il Fatto quotidiano.

Dunque la versione è una sola, quella americana: il drone non aveva violato lo spazio aereo russo ma era in uno spazio internazionale. Pierpaolo Albricci, Italia Oggi.

Se lo scopo è dissuaderci dal volare e operare nello spazio aereo internazionale sopra il Mar Nero [sappiano che è fallito]. Continueremo a volare su acque internazionali: il Mar Nero non appartiene ad alcuna nazione. John Kirby, portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale della Casa Bianca.

Aerei da caccia della Royal Air Force (Raf) britannica e dell’aeronautica tedesca hanno intercettato un aereo militare russo nello spazio aereo dell’Estonia, scrive la Bbc. [...] L’aereo russo volava fra l’enclave russa di Kaliningrad e San Pietroburgo, ed è transitato sul Baltico senza annunciare il suo passaggio al controllo aereo di Tallinn. Gli aerei che l’hanno intercettato, due Typhoon decollati per l’occasione, hanno scortato l’Il-78 fuori dallo spazio estone. repubblica.it

Oggi gli ucraini [...] combattono contro gli «abiti nuovi del fascismo» (definizione di Paul Berman) indossati da Putin. [...] Non c’è infatti differenza tra l’ideologia fascista storica e il revanscismo eurasiatico e antioccidentale di ideologi come Alexander Dugin, uno che è stato allontanato da Putin per eccessivo estremismo senza però perdere lo status di ospite d’onore dei nazibolscevichi italiani e del telegiornale Rai diretto dall’attuale ministro italiano della Cultura, nonché agiografo di Putin e di Trump, Gennaro Sangiuliano. Christian Rocca, Linkiesta.

Claudio Anastasio si è dimesso [poche ore dopo la nomina a] manager dell’azienda 3-I Spa che gestisce i software di Inps, Istat e Inail. Aveva citato Mussolini in una mail al cda. [...] Un copia e incolla, con adattamento manageriale, del discorso del 3 gennaio 1925 in cui Benito Mussolini si assumeva la responsabilità politica dell’assassinio di Giacomo Matteotti: «Io dichiaro qui che assumo (io solo!) la responsabilità di 3-I Spa (politica! morale! storica!)» perché «questo clima storico, politico e morale io l’ho alimentato col mio ruolo». Lorenzo Salvia, Corriere della sera.

Anastasio fascista? Assolutamente no. Rachele Mussolini (Concetto Vecchio, Repubblica).

Cos’abbia spinto Anastasio a scrivere quelle fesserie lo sa solo lui, ma il fatto che un personaggio così singolare sia stato nominato a quel posto solleva un problema sulla qualità del gruppo dirigente che il governo ha il compito d’insediare alla guida di tanti enti e organismi dello stato. Il problema non è il diritto di nomina. [...] Il problema riguarda i criteri di scelta e la verifica delle qualità non solo professionali ma anche di serietà e competenza necessarie per coprire incarichi pubblici di rilievo. Il Foglio.

Braccio teso nel consiglio comunale di Cogoleto nel Giorno della Memoria. Ino Isnardi, eletto a Ventimiglia: «Stavo solo chiedendo la parola». Pietro Salvatori 1, HuffPost.

Fausto Troiani è uno storico esponente di Fd’I a Civitanova Marche. Sui social scrive che l’ex commissario europeo all’Economia Pierre Moscovici è «un ebreo rinnegato», Emmanuel Macron un «diversamente maschio negrofilo». Quattro anni fa il centrosinistra propose d’intitolare una strada ad Anna Frank, lui rispose ironico: «E perché non a Toro seduto?» Ora che è stato eletto presidente del consiglio comunale indovinate un po’? Esatto, se passate a Civitanova Marche piazzale Toro Seduto è una tappa irrinunciabile. Pietro Salvatori 2, HuffPost.

Pericolo fascista? No. Ridicolo fascista, piuttosto. Dal web.

Consentitemi di sottolineare quanto poco sia durato l’avviso di sfratto a «capibastone e cacicchi» partito lanciato domenica dalla nuova segretaria del Pd Elly Schlein. [Passate poche ore,] l’assemblea nazionale ha eletto una direzione in cui sono entrati proprio gli sfrattati o sfrattandi: [...] dai 17 ai 20 posti alla corrente di Dario Franceschini, dai 12 ai 15 a quella di Nicola Zingaretti, fra i 12 e 14 a Enrico Letta, fra i 10 e i 12 all’ex ministro della Difesa Lorenzo Guerini, fra i 7 e gli 8 all’ex ministro Andrea Orlando, fra i 3 e i 4 all’ex ministro Giuseppe Provenzano. [...] Seguono altre frattaglie di correnti o sottocorrenti. Francesco Damato, graffidamato.com.

L’Ue voleva rifilarci l’utero in affitto. Il Senato dice «no» e la sinistra frigna. Lacrime dem, Fd’I esulta. Titolo della Verità.

L’Italia di Meloni come l’Ungheria di Orban. Titolo del Riformista.

Non sono un’ubriacona. Posso smettere quando voglio. Solo che non voglio. Marilyn Monroe.

La prima delle avventure europee nell’idealismo politico ebbe luogo in Francia negli anni Novanta del Settecento e fu talmente orribile che l’idealismo poté riprendersi solo dopo molto tempo. La maggior parte degli Stati europei apprese la lezione tanto bene che nel XX secolo le follie idealiste più estreme si sono verificate solo in Stati non occidentali che non avevano avuto sino ad allora vera esperienza della politica, come la Russia zarista, la Cina, la Cambogia, ecc. e sempre con orrendi risultati. L’unica eccezione in Europa è stata l’idealismo collettivista della Germania nazista. Kenneth Minogue, Breve introduzione alla politica.

L’Inferno di Dante è pieno di italiani che rompono i coglioni agli altri. Ennio Flaiano.

Sarò strano io, ma credo che la felicità e la possibilità di leggerezza individuale passino per la felicità e la leggerezza collettiva. È un’utopia, lo so. Roberto Saviano (Andrea Malaguti, La Stampa).

Non è nessuno, ma credendosi tutto, riesce a sembrare qualcuno. Roberto Gervaso.

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Diego Gabutti


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