Le richieste dell’Arabia Saudita Commento di Paolo Mastrolilli
Testata: La Repubblica Data: 10 marzo 2023 Pagina: 13 Autore: Paolo Mastrolilli Titolo: «Riad apre agli Accordi di Abramo. Trattative su difesa e nucleare»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 10/03/2023, a pag. 13, con il titolo "Riad apre agli Accordi di Abramo. Trattative su difesa e nucleare" la cronaca di Paolo Mastrolilli.
Paolo Mastrolilli
Joe Biden con Mohammed bin Salman
NEW YORK — Le discussioni per allargare gli Accordi di Abramo all’Arabia Saudita, e quindi normalizzare le relazioni con Israele, sono così avanzate che Riad ha domandato in cambio a Washington garanzie per la sua sicurezza e aiuto per sviluppare un proprio programma nucleare civile. È un prezzo alto, e non è detto che Usa e Stato ebraico accettino di pagarlo, ma dimostra che la trattativa esiste e si trova in una fase molto concreta. Secondo ilWall Street Journal , le richieste saudite riguardano due punti: la garanzia che gli americani intervengano in loro difesa, se fossero attaccati; e l’assistenza per sviluppare l’energia atomica. Sul primo punto, Riad spera di ottenere la qualifica di “major non Nato ally ”,già concessa proprio a Israele, Qatar, Giordania, e altri Paesi. In sostanza un gradino appena inferiore rispetto all’ingresso nella Nato, che però impegna Washington a difenderla. Sul secondo punto Riad, decisa a costruirsi un futuro diverso da quello dei combustibili fossili, dice di volere un programma nucleare civile per produrre energia. Si tratta di concessioni importanti, anche perché il rischio è che i sauditi usino le strutture atomiche per costruire bombe, per difendersi da Teheran, ma potenzialmente anche attaccare Israele. Sull’altro piatto della bilancia però ci sarebbe la normalizzazione dei rapporti con lo Stato ebraico, aprendo la porta alla creazione di un’alleanza con la maggior parte degli Stati arabi sunniti, in funzione anti-iraniana. Se ciò avvenisse, aumenterebbero anche le prospettive di un accordo di pace con i palestinesi, nel quadro di un riassetto complessivo delle relazioni in Medio Oriente, legato allo sviluppo economico della regione e la condivisione delle tecnologie israeliane in vari settori. Riad ha altre priorità e preoccupazioni, ma fra le condizioni per la normalizzazione inserirebbe anche la ripresa dei negoziati tra lo Stato ebraico e l’Autorità guidata da Abu Mazen. Il Pentagono aveva già usato la protezione dalla minaccia iraniana per far avanzare la trattativa, inserendo Israele sotto l’ombrello del Central Command che include anche Riad, e Biden a luglio aveva fatto il primo volo diretto da Tel Aviv a Gedda. I recenti scontri in Cisgiordania e le proteste contro la riforma della giustizia voluta da Netanyahu complicano il negoziato, ma l’opposizione dei cittadini sauditi alla creazione di relazioni con Israele è scesa dal 91% del 2014 al 38% di oggi.
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