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L'Espresso Rassegna Stampa
22.04.2003 L'Espresso come sempre dimentica il terrorismo palestinese
Lucio Caracciolo si lascia andare in un articolo sbilanciato

Testata: L'Espresso
Data: 22 aprile 2003
Pagina: 1
Autore: Lucio Caracciolo
Titolo: «Dove volano i falchi»
Sorprende dover criticare Lucio Caracciolo, solitamente così equilibrato, ma questa volta si è proprio lasciato andare a un articolo sbilanciato, fazioso e, diciamolo, proprio brutto. Scrive per esempio:
... gli israeliani sembrano decisi a guadagnare tempo. Le recenti dichiarazioni di Sharon sulla sua disponibilità a compiere sacrifici, cioè a smantellare insediamenti nei Territori, non significa che il governo di Gerusalemme intenda chiudere in tempi rapidi la partita con i palestinesi.
E questo è un processo alle intenzioni bello e buono. Senza contare che non è stato Israele - come sembrerebbe leggendo queste righe - ad aprire la partita con i palestinesi, e a doversi quindi assumere tutto l'onere della sua chiusura, e che Caracciolo non sembra propenso a chiedersi con quali tempi intendano invece chiudere la partita i palestinesi. E poco più avanti parla dei
«cosiddetti Territori occupati», come ama ripetere il ministro della Difesa Rumsfeld
ignorando, a quanto pare, che in base al diritto internazionale il "cosiddetti" è quanto mai opportuno e appropriato. Critica il fatto che Israele abbia proposto una quindicina di emendamenti a quella "road map" che prevede la nascita di uno stato terrorista intenzionato a distruggere Israele, dato che ai palestinesi non chiede nessun impegno preliminare, neanche quello di rinunciare al terrorismo. Si dedica alla profezia, descrivendo un futuro Iraq di fatto fantoccio degli Stati Uniti, in modo che Israele non abbia più niente da temere. E infine, dopo una serie di sconclusionate considerazioni, in cauda venenum:
Alla sua [dell'America] ombra si protegge Israele, capace fra l'altro di condizionarlo assai più di quanto molti americani percepiscano.
Potere ebraico occulto? Complotto? Protocolli?
E dobbiamo accennare anche all'articolo "Le paure di Damasco" di Dina Nascetti, a pag. 55, in cui si ricorda che la sovranità siriana sulle alture del Golan è sancita dalle risoluzioni Onu ma, come al solito, si dimentica "l'altra metà" delle risoluzioni Onu che, nel caso specifico, chiedono alla controparte il riconoscimento di Israele e la garanzia di pace e confini sicuri, cosa che la Siria si è sempre rifiutata di fare.
E infine, in un riquadro a pag. 57, si informa che "nel 1982 Israele invade il Libano per cacciare Arafat e i suoi feddayn da Beirut": se non si dice che da Arafat e dai suoi feddayn arrivavano continui attacchi terroristici e incursioni armate in territorio israeliano, questa diventa disinformazione.

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