L’economista Michael Sarel, del Forum Kohelet: "La riforma minerà la democrazia liberale, con un grave danno all'economia" Commento di Shlomo Teitelbaum
Testata: Informazione Corretta Data: 10 marzo 2023 Pagina: 1 Autore: Shlomo Teitelbaum Titolo: «L’economista Michael Sarel, del Forum Kohelet: "La riforma minerà la democrazia liberale, con un grave danno all'economia"»
Riprendiamo da YNet del 08/03/2023 l’analisi di Shlomo Teitelbaum, dal titolo “L’economista Michael Sarel, del Forum Kohelet: "La riforma minerà la democrazia liberale, con un grave danno all'economia" ".
Michael Sarel
Il Dr. Michael Sarel è fortemente contrario alla riforma che il Forum Kohelet, di cui è tra i principali membri, ha diffuso in Israele. In un articolo in cui esprime le proprie idee, afferma che la riforma potrebbe danneggiare la separazione dei poteri in Israele e anche lo svolgimento di libere elezioni. Secondo lui, "la riforma arrecherà un grave danno sia alla democrazia liberale che, nel medio termine, anche all'economia". La proposta di riforma del sistema giudiziario "creerà una situazione per cui non ci sarà alcuna separazione tra i poteri e sottoporrà l’intero sistema alla volontà della coalizione", afferma il dott. Michael Sarel, in un articolo che, anche se ci tiene a precisare, "esprime solo la mia opinione personale", ma la sua dichiarazione pubblica ha un grande significato dal momento che ricopre una posizione di rilievo nel Forum Economic Kohelet, che è considerato tra i gruppi ideologici promotori dell'attuale riforma legislativa. Inoltre, Sarel fa intendere che la sua posizione in favore di una revisione della riforma giuridica - che non includa la clausola di superamento ma una composizione equilibrata della commissione per la nomina dei giudici - sarebbe accettata anche dai vertici del Forum, confermando le posizioni del suo direttore, il Prof. Moshe Kopel. Critica poi fortemente il sistema giudiziario. A suo avviso, l'attuale attivismo giudiziario nei tribunali e quello dei consulenti legali sono contrari al principio di separazione dei poteri e ritiene che si debba promuovere una riforma. Tuttavia, ritiene che l'attuale riforma porterà "la coalizione a stabilire una ‘Legge Fondamentale’, che impedirà esplicitamente una discussione in tribunale su qualsiasi altra ‘Legge Fondamentale’, a nominare i giudici che non terranno conto di una sentenza emessa della Corte Suprema". Sarel si era finora astenuto a esprimersi pubblicamene sulla riforma, ma il suo attuale intervento è particolarmente duro, forse anche più di altri economisti, perché si sofferma sugli effetti negativi della riforma sul sistema democratico-liberale in Israele e lo sottolinea anche le conseguenze economiche potranno avere un effetto secondario. Sarel esprime chiaramente il timore di un possibile scenario in cui la coalizione condizionerà lo svolgimento di libere elezioni. Quando la coalizione ha un potere quasi illimitato – continua Sarel - è probabile che voglia usare questo potere per aumentare le possibilità della propria sopravvivenza politica. La tentazione di prendere misure che aumenteranno le possibilità dei partiti che compongono l’attuale coalizione per assicurare il successo alle prossime elezioni sarà molto forte e sarà difficile opporvisi. Sarel descrive questo scenario nei dettagli: "La coalizione può, con vari pretesti, vietare la libera propaganda elettorale prima delle elezioni, determinare le procedure elettorali e il conteggio dei voti secondo procedure a suo favore, nominare una commissione elettorale che sarà vicina ai partiti della coalizione, squalificare vari partiti e candidati alle elezioni, punire i critici eccessivamente espliciti del governo e mettere a tacere i giornali che diffondono informazioni negative o pessimiste sullo stato dell'economia del Paese. Un regime democratico in cui il governo rappresenta l'opinione della maggioranza del pubblico, ma senza un'adeguata separazione dei poteri, avrà difficoltà a sopravvivere come democrazia" Le conseguenze dirette della riforma sulla qualità della vita in Israele saranno ampie, così come l'effetto sull'economia e sul sistema democratico in generale.