Munizioni per l’Ucraina, UE fa sul serio Analisi di David Carretta
Testata: Il Foglio Data: 03 marzo 2023 Pagina: 1 Autore: David Carretta Titolo: «Rifornimenti per Kyiv»
Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 03/03/2023, a pag. 1, con il titolo "Rifornimenti per Kyiv", il commento di David Carretta.
David Carretta
Bruxelles. L’Unione europea ha preparato un piano per accelerare la consegna e la produzione di munizioni per l’Ucraina, nel momento in cui la guerra è entrata in una nuova fase potenzialmente decisiva. E, anche se con ritardo, l’Ue sembra voler fare sul serio con il trasferimento immediato degli stock esistenti di munizioni calibro 155 mm, il lancio di acquisti congiunti per gli eserciti dei ventisette e per Kyiv, e iniziative per aumentare la capacità dell’industria della Difesa europea di rispondere alla domanda di munizioni. Sono queste le tre principali proposte contenute in un “non-paper” riservato, preparato dal Servizio europeo di azione esterna, dalla Commissione e dall’Agenzia europea di Difesa, di cui il Foglio è entrato in possesso. Il piano dell’Ue sulle munizioni sarà discusso alla riunione informale dei ministri della Difesa della prossima settimana a Stoccolma. L’obiettivo è raggiungere un accordo tra i ventisette al Consiglio difesa del 20 marzo e al vertice dei capi di stato e di governo del 23 e 24 marzo. Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, aveva usato la sua visita a Bruxelles di febbraio per lanciare un appello per accelerare le forniture. Sul campo di battaglia i proiettili iniziano a scarseggiare. L’Ucraina ne può usare 5 mila al giorno contro i 20 mila della Russia. Di fronte alla prospettiva di una nuova offensiva russa, di uno stallo o di una controffensiva ucraina servono centinaia di migliaia di proiettili. Secondo il non-paper, “per fornire alle Forze armate ucraine le munizioni che richiedono, ora e in futuro”, i paesi dell’Ue devono “trasferire immediatamente munizioni, in particolare 155 mm, dagli stock esistenti o dagli ordini in attesa; inviare rapidamente ampi ordinativi all’industria europea aggregando la domanda degli stati membri e dell’Ucraina in un quadro di acquisti comuni, come segnale forte e massiccio all’industria europea; agire urgentemente per facilitare l’aumento della capacità industriale europea per rispondere alla domanda attuale e futura”. Secondo il documento, le tre azioni devono essere perseguite “in parallelo” e con “urgenza”. Il Servizio europeo di azione esterna insiste più volte sul fatto che “la velocità è essenziale”. Per accelerare il trasferimento degli stock esistenti di munizioni l’Ue è pronta a rimborsare gli stati membri con la European Peace Facility. Il tasso di rimborso è particolarmente elevato (90 per cento) per convincere anche i più reticenti. L’Alto rappresentante, Josep Borrell, intende proporre un pacchetto di sostegno straordinario da 1 miliardo di euro per le forniture di munizioni, in particolare di calibro 155 mm. Gli acquisti comuni di munizioni, che dovrebbero servire anche a ripianare gli stock degli stati membri, dovrebbero essere coordinati dall’Agenzia europea di difesa insieme alle capitali dei ventisette. Il piano prevede di coprire le necessità che riguardano sette categorie di munizioni che vanno dalle armi di piccolo calibro ai 155mm. Il progetto dovrebbe durare sette anni, sia per aumentare le economie di scala sia per convincere l’industria militare a investire in modo consistente per aumentare la produzione. “Le domande aggregate sia degli stati membri sia dell’Ucraina forniscono un’opportunità per piazzare un ordine massiccio per inviare all’industria un chiaro segnale”. Secondo il documento “a oggi 25 stati membri e la Norvegia hanno già confermato il loro interesse” a partecipare agli acquisti congiunti. I primi contratti potrebbero essere firmati tra la fine di aprile e la fine di maggio. Le munizioni destinate agli stati membri sarebbero finanziate dai singoli governi. Quelle per l’Ucraina potrebbero essere comprate con i fondi della Peace Facility, anche se si dovrebbero aumentare le sue risorse finanziarie nel 2023 e oltre. Al contempo, l’Ue e i governi dovrebbero adottare misure di politica industriale per assicurare un rapido aumento della capacità di produzione di munizioni. Secondo il documento le scorte sono “in rapida diminuzione”, la produzione europea è già “quasi al massimo della capacità” e “i prezzi stanno già salendo vertiginosamente”. Occorre adattare la base industriale e tecnologica della difesa europea “all’attuale quadro di sicurezza”. Il non-paper evoca la possibilità di usare il bilancio dell’Ue quando possibile. La Commissione dovrebbe presentare misure concrete che includono la mappatura delle capacità di produzione dell’Ue attraverso le catene di approvvigionamento, l’identificazione dei colli di bottiglia, la riorganizzazione delle linee di produzione, la collaborazione tra imprese in uno sforzo industriale congiunto, l’accelerazione dei permessi amministrativi, di costruzione o di esportazione. La Banca europea per gli investimenti potrebbe essere coinvolta.
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