Schlein: Ucraina, la difesa non cambia. Sarà vero? Commento di Antonio Fraschilla
Testata: La Repubblica Data: 28 febbraio 2023 Pagina: 3 Autore: Antonio Fraschilla Titolo: «In difesa di Kiev per un piano di pace Ue»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 28/02/2023, a pag. 3, la cronaca di Antonio Fraschilla dal titolo "In difesa di Kiev per un piano di pace Ue".
Elly Schlein
ROMA — La linea non cambia. Una rassicurazione che Elly Schlein ha subito dato ai dirigenti del Partito democratico e allo stesso segretario uscente Enrico Letta a margine della simbolica cerimonia di passaggio delle consegne in via del Nazareno. Sul sostegno all’Ucraina e sulla linea di convinta partecipazione alla Nato, la nuova segretaria dei dem assicura che non farà cambi di strategia e indirizzo rispetto a quanto deciso finora dal Pd in Parlamento: «Lei d’altronde ha votato l’ultimo decreto sull’invio delle armi», ricordano diversi esponenti democratici che l’hanno sostenuta in queste primarie. Semmai, questo sì, Schlein scandirà una «incisiva richiesta di maggiore coinvolgimento diplomatico di tutta l’Unione europea per un tavolo di pace e una contrarietà all’aumento lineare della spesa per armi in Ue». Concetti, questi, espressi già in diverse uscite pubbliche durante la campagna per la guida del Pd contro il governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini. Chi le è vicino ribadisce che la linea è quella comunicata in una intervista aRepubblica : «Vengo da una cultura di pace — ha detto Schlein — ma non ho mai criticato chi ha scelto di supportare la resistenza ucraina nella prima fase, altrimenti staremmo discutendo del tragico scenario della vittoria di Putin che riscrive militarmente i confini europei. Ma ora è una fase diversa, sono passati molti mesi e serve uno sforzo politico e diplomatico dell’Ue per il cessate il fuoco e una conferenza di pace». Proprio pochi giorni prima del voto ai gazebo, su La7 ha ribadito il concetto: «Da pacifista credo che non saranno le armi soltanto a porre fine a questa guerra. L’Unione europea è stata compatta sulle sanzioni, ma è mancato un protagonismo unico dell’Europa nella diplomazia. Vorrei una politica estera più europea e così come sono stata d’accordo a sostenere l’Ucraina, sono contraria all’aumento lineare della spesa sulle armi in tutti i paesi Ue». Sul tema della guerra già incalzano la neo segretaria esponenti della destra, pensando che possa essere questo il punto debole della nuova leader dem, viste le sue radici pacifiste e movimentiste: «Sulla questione Ucraina Schlein deve essere subito chiara», dichiara il capogruppo di FdI alla Camera Tommaso Foti. In contrapposizione con la segretaria, la stessa premier Giorgia Meloni in un’intervista a Bruno Vespa pone l’accento sulla «chiarezza del governo sull’invio di armi e il sostegno a Kiev». Mentre dal centrosinistra c’è chi chiede una presa di posizione più netta alla Schlein: «Non mi piace il suo silenzio sulla guerra — dice l’ex ministra Rosy Bindi — Dovrebbe dire parole chiare, in gioco c’è un nuovo assetto mondiale». Aggiunge il sindaco di Bergamo Giorgio Gori: «Schlein deve avere capacità di ricucire e dipenderà» anche dalle sue scelte, «ad esempio se terrà o non terrà la posizione che Letta ha tenuto sul tema della guerra e degli aiuti all’Ucraina».