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Zvi Mazel/Michelle Mazel
Diplomazia/Europa e medioriente
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Huwara: parole, parole, parole… 28/02/2023
Huwara: parole, parole, parole…
Analisi di Michelle Mazel

(traduzione di Yehudit Weisz)


Eppure c'era stata una piccola speranza. Piccola? Minuscola. Questo incontro ad Akaba era stata l’ultima occasione che ha riunito israeliani e palestinesi, in presenza di americani, giordani ed egiziani. Nessuno credeva davvero in un nuovo corso, ma si pensava che la gravità della situazione avrebbe portato tutti, gli uni e gli altri,  a cercare di fare qualcosa. Si sapeva, tuttavia, che il margine di manovra di Mahmoud Abbas era molto ridotto – alla fine del suo regno, non rappresenta più granché – soprattutto perché Hamas gridava al tradimento. Da parte israeliana la situazione non era certo migliore, con i ministri della coalizione che criticavano anche loro, il fatto stesso di tenere questo vertice. Secondo la televisione giordana, al termine di questo incontro, “Degli alti funzionari giordani, egiziani, israeliani, palestinesi e americani... dopo discussioni approfondite e franche, hanno riaffermato la necessità di impegnarsi nella distensione sul terreno e di impedire ogni ulteriore violenza.” Comunque, i partecipanti non erano ancora rientrati nel loro Paese, che un nuovo attentato ha dato fuoco alle polveri. Un terrorista ha ucciso due giovani israeliani, la cui auto era ferma in un ingorgo sulla strada che collega Gerusalemme a Nablus e a Ramallah e che attraversa il villaggio di Huwara. Avvicinandosi al loro veicolo, ha sparato dodici proiettili a distanza ravvicinata ai due fratelli, di 19 e 22 anni. Poi è ripartito tranquillamente a piedi. Nella piccola località tutti lo hanno visto, ma nessuno parla. I giovani provenivano dal vicino insediamento di Har Bracha e centinaia di residenti del suo insediamento hanno guidato una spedizione punitiva.

Inexcusable Palestinian Terror | Uri Pilichowski | The Blogs

Secondo l’Agenzia France Press, “dozzine di 'coloni' israeliani sono entrati a Huwara…. Hanno lanciato pietre contro le case palestinesi, dato fuoco a edifici, a bidoni della spazzatura ed a automobili.” 

Il portavoce del Dipartimento di Stato americano, Ned Price, ha detto domenica che gli Stati Uniti "condannano la violenza [di domenica] in Cisgiordania, compreso l'attacco terroristico che ha ucciso due israeliani e la violenza dei coloni ebrei, che ha provocato la morte di un palestinese, il ferimento di oltre altri 100 e la distruzione di numerose proprietà.” “Questi sviluppi sottolineano l'imperativo di smorzare immediatamente le tensioni con parole e con fatti. Gli Stati Uniti continueranno a lavorare con gli israeliani ed i palestinesi e con i nostri partner regionali per riportare la calma.”  La Francia condanna fermamente l'attacco che ha causato la morte di due israeliani il 26 febbraio. Le violenze contro i civili palestinesi sono inaccettabili. Esse hanno già causato un morto e notevoli distruzioni. La Francia invita tutte le parti a evitare di alimentare queste violenze e a contribuire alla riduzione dell'escalation.

“È urgente che vengano rispettati gli accordi per evitare un'escalation e che tutti ora si impegnino a non smuovere una situazione già molto tesa”, ha dichiarato Christofer Burger, portavoce del Ministero degli Esteri tedesco, durante una consueta conferenza stampa. C’è da chiedersi se da ogni nuovo scoppio di violenza, non facciano copia e incolla delle loro dichiarazioni precedenti. Sanno, tuttavia, che da parte palestinese nessuno li ascolta. Loro sono tutti uniti dall'odio per gli ebrei e dal desiderio di distruggere il loro Stato.

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Michelle Mazel

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