Putin: in arrivo attacco missilistico Cronaca di Paolo Brera
Testata: La Repubblica Data: 26 febbraio 2023 Pagina: 14 Autore: Paolo Brera Titolo: «Mosca ammassa le navi nel Mar Nero Kiev: “Imminente attacco missilistico”»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 26/02/2023, a pag. 14, con il titolo "Mosca ammassa le navi nel Mar Nero Kiev: “Imminente attacco missilistico” " la cronaca di Paolo Brera.
Hitler e Putin in un fotomontaggio
ODESSA — Laggiù da qualche parte, oltre il freddo e la foschia nelle acque del Mar Nero, negli ultimi due giorni i russi hanno più che raddoppiato la loro flotta e minacciano di riaprire una ferita che sembrava rimarginata con l’affondamento della loro ammiraglia, il gigantesco incrociatore Moskva colpito a metà aprile. È, di nuovo, anche dal mare che i russi starebbero muovendo per allargare lo spettro della minaccia. Secondo le forze armate ucraine potrebbe essere imminente un nuovo attacco missilistico: le navi «in servizio di combattimento attivo nel Mar Nero», riferisce il comando militare di Kiev, è ora costituito «da 9 unità nemiche, una delle quali equipaggiata con missili da crociera Kalibr». Giovedì quel contingente era di sole 4 navi. La rapidità con cui è cresciuto fa pensare a un attacco in preparazione: l’ultima nave ad unirsi in assetto di combattimento è proprio la fregata dotata del sistema di lancio per i Kalibr, ne avrebbe a bordo 8.
La situazione potrebbe diventare molto più preoccupante: non solo nel Mar d’Azov è di stanza una decima nave militare russa, però senza missili da crociera. Ma c’è la flotta ben più minacciosa che incrocia nel Mar Mediterraneo, composta da 10 navi russe metà delle quali avrebbero sistemi di lancio per i Kalibr con una dotazione complessiva di altri 72 missili da crociera. I movimenti in questi ultimi due giorni sono stati rapidi e inusuali: da 4 navi senza sistemi missilistici a 10, ed è ancora difficile comprendere il disegno tattico. Una parte dei movimenti potrebbe essere a copertura dello spostamento di navi cargo,che la Russia fa incrociare «disattivando il sistema di identificazione automatico, violando la Convenzione internazionale per la sicurezza in mare del 1974», denunciano gli ucraini. Anche in questo caso sono movimenti consistenti, «39 mercantili hanno attraversato lo stretto di Kerch, 15 in direzione del Bosforo”. Ma con la situazione a Bakhmut ormai difficilissima per le forze armate ucraine, e centinaia di chilometri di fronte impegnati, la sensazione resta quella di un continuo aumento della pressione russa. Potrebbe tradursi in un nuovo attacco missilistico su larga scala, ma la stessa minaccia di aprire nuovi fronti serve a disperdere ulteriormente le forze di Kiev costringendola a dispiegare i sistemi di difesa lontano dal Donbass, dove si continua a combattere la battaglia campale. Un quadro di cui anche le tensioni sulla Moldavia finiscono per essere un tassello. E nessuno può escludere che la minaccia si traduca poi in un vero e proprio attacco.
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