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La Repubblica Rassegna Stampa
23.02.2023 "Nato pronta a difendervi"
Cronaca di Paolo Mastrolilli

Testata: La Repubblica
Data: 23 febbraio 2023
Pagina: 8
Autore: Paolo Mastrolilli
Titolo: «Biden con i leader del fianco Est: “La Nato pronta a difendervi in caso di aggressione russa”»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 23/02/2023, a pag. 8, con il titolo "Biden con i leader del fianco Est: “La Nato pronta a difendervi in caso di aggressione russa” " la cronaca di Paolo Mastrolilli.

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Paolo Mastrolilli

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VARSAVIA — Mentre ieri Putin ospitava a Mosca il ministro degli Esteri cinese, Biden sedeva in Polonia con i Nove di Bucarest, i Paesi dell’Europa orientale che l’Urss aveva annesso o soggiogato col Patto di Varsavia. Non si è trattato solo di uno sfoggio di alleanze, ma del riconoscimento che queste nazioni potrebbero essere il prossimo obiettivo dell’espansionismo imperialista del Cremlino, e quindi la Nato dovrà adeguare la sua postura strategica in vista del vertice di luglio a Vilnius. Finora Bruxelles si era preparata ad affrontare minacce di basso livello dalla Russia, piccole incursioni, guerra ibrida, attacchi cibernetici e disinformazione, ma ora dovrà disegnare i piani per prevenire, impedire o ricacciare indietro altre invasioni campali. Polonia, Romania, Bulgaria, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria, Lituania, Estonia e Lettonia, cioè la cintura che da Nord a Sud si interpone tra la Russia entrata in Ucraina e il resto d’Europa, si eranoriunite in questo gruppo nel 2015, per far fronte comune nella Nato dopo l’invasione della Crimea, allo scopo di respingere simili aggressioni. Magari sembrava un’esagerazione, ma oggi è lungimiranza. Biden lo ha riconosciuto, dicendo che «voi siete il fronte della nostra difesa collettiva. E sapete meglio di chiunque altro cosa è in gioco in questo conflitto. Non solo per l’Ucraina, ma per lalibertà e le democrazie dell’Europa e del mondo». Perciò ha avvertito Putin che l’Articolo 5 della Alleanza, quello sulla difesa reciproca secondo cui un attacco contro un membro è un attacco contro tutti, è «un impegno sacro. Difenderemo letteralmente ogni centimetro della Nato. L’invasione ha cambiato radicalmente le cose, dobbiamo riportarle indietro». Il segretario generale Stoltenberg ha avvertito che «Putin non si prepara alla pace, ma alla guerra. Non sappiamo quando finirà, ma quando avverrà dovremo assicurare che la storia non possa ripetersi. Non possiamo continuare a permettere alla Russia di scalfire la sicurezza europea. Dobbiamo spezzare il ciclo dell’aggressione». Vuol dire che dal vertice di Vilnius la Nato dovrà uscire con i pianie le risorse necessarie a ricacciare indietro altre invasioni. Biden ha detto che Putin ha commesso «un grande errore» a sospendere il trattato nucleare Start, anche perché non ha i mezzi economici per vincere una nuova corsa al riarmo, come dimostra il fallimento del test del nuovo missile intercontinentale Sarmat. Washington in realtà si aspettava di peggio, perché 3 giorni fa Mosca aveva convocato l’ambasciatore Usa per avvertirlo che avrebbe fatto un annuncio importante. Si aspettavano l’uscita dallo Start, invece è arrivata solo la sospensione, segno di debolezza. La Casa Bianca pensa che la guerra sarà ancora lunga, ma non è impressionata dalle mosse del Cremlino. Anche sulla Cina, crede che stia facendo un errore strategico grave, perché l’abbraccio a Putin le si riverserà contro, sabotando i suoi interessi economici in Europa. Però anche Biden, rientrato a Washington, ha i suoi problemi. Il leader ungherese Orbán ha saltato il vertice dei B9, mandando al suo posto Katalin Novak, mentre anche il bulgaro Radev frena. Non tutto il Vecchio continente ha capito la sfida epocale che lo minaccia.

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