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Il Foglio Rassegna Stampa
18.02.2023 NYT cambia rotta, difende Rowling dalla teoria gender
Analisi di Giulio Meotti

Testata: Il Foglio
Data: 18 febbraio 2023
Pagina: 1
Autore: Giulio Meotti
Titolo: «Il New York Times cambia rotta e difende Rowling dalla brigata del gender. Scoppiano le proteste»
Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 18/02/2023, a pag. 1, l'analisi di Giulio Meotti dal titolo “Il New York Times cambia rotta e difende Rowling dalla brigata del gender. Scoppiano le proteste”.

Informazione Corretta
Giulio Meotti

Il New York Times fa 700 milioni di ricavi solo con il digitale. Ecco come  ha fatto - Il Sole 24 ORE

Roma. Un anno fa il New York Times lanciò una nuova pubblicità sui social e nelle metropolitane di Washington e New York. Invitava a immaginare come sarebbe bello Harry Potter senza il suo creatore, J. K. Rowling. Non menzionava per nome la scrittrice inglese autrice della saga, ma presentava un’abbonata con queste parole: “Lianna sta immaginando Harry Potter senza il suo creatore”. Lianna, il nome dell’abbonata, è “Breaking the Binary… Queer Love in Colour…”. Rowling era diventata invece colei che non deve essere nominata. Rowling doveva sparire. Esorcizzata. Al New York Times avevano pubblicato anche numerosi editoriali contro Rowling per la sua difesa del sesso biologico contro il gender (donna si nasce, non si diventa). “Come il femminismo inglese è diventato anti trans”. “I fan di Harry Potter reimmaginano il loro mondo senza la sua creatrice”. “Harry Potter mi ha aiutato a diventare trans, ma la sua creatrice mi ha deluso”. Ora al New York Times scoppia una bufera per un op-ed, un editoriale schierato a difesa della scrittrice britannica. Il quotidiano ha pubblicato l’editoriale di Pamela Paul dopo una lettera aperta, firmata da mille fra collaboratori e dipendenti del giornale, che accusano la “Vecchia Signora in Grigio” di “pregiudizi” anti trans. L’elenco dei firmatari include importanti giornalisti del Times, tra cui Roxane Gay e Dave Itzkoff. E anche un numero di scrittori, come Ed Yong dell’Atlantic e Jia Tolentino del New Yorker, oltre ad attrici come Cynthia Nixon. Il giorno dopo è stato pubblicato l’editoriale di Pamela Paul che ha definito “assurdi” gli attacchi contro Rowling. Nell’ultimo anno, il New York Times sembra aver cambiato tono: “The Battle Over Gender Therapy”, pubblicato nel giugno scorso, ha esplorato in modo critico il trattamento dei giovani transgender. Il mese scorso, un articolo ha considerato i problemi che sorgono “quando gli studenti cambiano identità di genere e i genitori non lo sanno”. Due articoli che hanno spinto i mille a protestare. Cancellare Rowling non è possibile. Così si cancellano le donne che le esprimono solidarietà. Sasha White è stata licenziata da una agenzia letteraria di New York dopo avere espresso solidarietà a Rowling. La scrittrice Gillian Philip ha perso il lavoro per aver espresso solidarietà alla Rowling. E se il New York Times si conferma un grande giornale e non soltanto un bollettino ideologico, gli ukase della “diversità” danno di matto.

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