sabato 23 novembre 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Lo dice anche il principe saudita Bin Salman: Khamenei è il nuovo Hitler


Clicca qui






Il Foglio Rassegna Stampa
10.02.2023 Il discorso di Volodymyr Zelensky a Bruxelles
Gloria a tutti gli uomini e le donne ucraini che combattono!

Testata: Il Foglio
Data: 10 febbraio 2023
Pagina: 7
Autore: Volodymyr Zelensky
Titolo: «Le parole di Zelensky l’europeo»

Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 10/02/2023, a pag. 7, con il titolo 'Le parole di Zelensky l’europeo' il discorso del presidente ucraino Volodymyr Zelensky pronunciato al Parlamento europeo di Bruxelles ieri.

AB, Ukrayna'yı Avrupa Birliği üyeliği adayı olarak tanımayı planlıyor |  Ukrhaber
Roberta Metsola con Volodymyr Zelensky

Cara signora Presidente, cara Roberta,
la ringrazio per le sue parole potenti e per la sua attenzione personale, un’attenzione estremamente importante per l’Ucraina. La ringrazio per la sua integrità ed energia, due qualità che ritroviamo immancabilmente nell’attuale lotta per l’Europa e la cui combinazione è sempre un prerequisito per il progresso. L’Europa è fortunata che in quest’aula, nel più grande Parlamento d’Europa, il Parlamento europeo, persone di principio ed energiche siano una maggioranza assoluta. Vi ringrazio. Cari rappresentanti dell’Europa, cari leader dell’Europa, tutti noi, europei, ognuno delle centinaia di milioni di persone che vivono nel nostro continente, combiniamo questi due status: rappresentanti dell’Europa e leader dell’Europa. Questa combinazione riflette ciò che la nostra Europa, un’Europa moderna, un’Europa pacifica, offre al mondo. Un modo di vivere europeo. Un percorso di vita europeo. Uno stile di vita europeo. Regole di vita europee. Quando tutti contano. Quando è la legge a comandare. Quando gli stati si sforzano di essere sociali e le società di essere aperte. Quando la diversità è un valore e i valori dei diversi sono uniti da una giusta uguaglianza. Quando i confini sono inviolabili, ma non si avverte il loro attraversamento. Quando le persone credono nel domani e sono disposte a scendere in piazza per lottare per il loro domani. Quando c’è un’unica barriera tra il presidente e i manifestanti, ovvero elezioni eque. Questa è la nostra Europa. Queste sono le nostre regole. Questo è il nostro modo di vivere. E per l’Ucraina è un modo per tornare a casa. Ora sono qui per proteggere la strada verso casa del nostro popolo. Tutti gli uomini ucraini, tutte le donne ucraine. Di età diverse e convinzioni politiche diverse, di diverso status sociale, opinioni diverse sulla religione, con storie personali diverse, ma con una storia europea comune a tutti voi. C’è un tentativo di distruggere lo stile di vita europeo degli ucraini con una guerra totale. Ma per cosa? Per la distruzione dello stile di vita europeo in quanto tale, dopo che lo stile di vita europeo ucraino è stato distrutto. Per ognuno dei ventisette elementi dello stile di vita europeo, i ventisette paesi dell’Unione europea, non lo permetteremo. Questa guerra totale scatenata dalla Russia non riguarda solo il territorio di una parte dell’Europa o di un’altra. La sua minaccia non sta solo nel fatto che c’è un dittatore con enormi scorte di armi sovietiche e con l’afflusso di armi da altre dittature, in particolare dal regime iraniano. Per poter combattere questa guerra, il Cremlino ha costantemente distrutto, passo dopo passo, anno dopo anno, ciò che consideriamo la base della nostra Europa. Il valore sacro della vita umana è stato completamente distrutto anche in Russia. Nessuno conta per le autorità di quel paese, tranne coloro che si trovano all’interno delle mura del Cremlino, i loro parenti e i loro portafogli. Per loro, per il Cremlino, tutti gli altri, tutti i centoquaranta milioni di cittadini sono solo corpi in grado di portare armi – portare armi in Ucraina, portare armi sul campo di battaglia, mettere in riga gli altri o essere messi in riga loro stessi. Le regole della violenza e dell’obbedienza sono le regole lì, invece della legge. Il regime russo non solo odia ogni cosa, ogni diversità, ma investe deliberatamente nella xenofobia e cerca di rendere normali tutte le cose disumane accadute negli anni Trenta e Quaranta sul nostro continente. Ma durerà per sempre? Questa è una domanda per tutti noi. La risposta è no! No!

Europa! Ci stiamo difendendo dalla forza più antieuropea del mondo moderno. Ci stiamo difendendo. Noi, ucraini, siamo sul campo di battaglia con voi. Vi ringrazio per il fatto che ci stiamo difendendo insieme. E dobbiamo difenderci! E questo è importante non solo per i paesi europei. Non solo per le comunità europee. Non importa chi siamo, combattiamo sempre contro il disprezzo. Ovunque viviamo, facciamo sempre affidamento sulla buona fede. Qualunque cosa sogniamo per i nostri figli, per i nostri nipoti, lo sfondo incondizionato di questi sogni è la pace: pace e sicurezza. Tutto questo sarà possibile se non sconfiggiamo la forza antieuropea che cerca di rubare l’Europa a noi, a tutti noi? No. Solo la nostra vittoria garantirà tutto questo – ognuno dei nostri valori comuni europei. La nostra vittoria imperativa! Cari rappresentanti dell’Europa, cari leader dell’Europa, care signore e cari signori del Parlamento, cari dipendenti del Parlamento europeo e delle altre istituzioni europee, cari giornalisti, cari funzionari della sicurezza, militari, agenti di polizia, soccorritori, cari dipendenti comunali, diplomatici, insegnanti, professori, scienziati, cari medici, autisti e lavoratori portuali, cari agricoltori, cari industriali e lavoratori delle industrie, proprietari di piccole e grandi imprese, e banche, cari ingegneri elettrici e ferrovieri, cari studenti, alunni, attivisti sindacali, rappresentanti di organizzazioni non governative, cari registi e artisti, avvocati, giudici, ambientalisti, attivisti per i diritti umani, il destino dell’Europa non è mai dipeso solo dai politici. Anche adesso non dovrebbero esserci illusioni di questo tipo. Ognuno di voi è importante. Ognuno di voi è forte. Ognuno di voi può influenzare il nostro risultato comune. La nostra vittoria comune. Questo applauso non è sicuramente per me. Questo applauso è per la gratitudine: voglio ringraziare tutti coloro che in Europa, in centinaia di città e paesi, hanno sostenuto l’Ucraina in questa lotta storica. Grazie!

Voglio ringraziare tutti coloro che hanno aiutato la nostra gente, la nostra gente comune, i nostri sfollati. Chi ha invitato i propri leader ad aumentare il sostegno per la protezione di questa gente comune. Chi è sceso in piazza, chi ha fatto domande, chi ha diffuso la verità sull’aggressione russa. Chi si è astenuto dalle tentazioni della disinformazione russa e chi è al nostro fianco nella lotta per la vita. Nella lotta per l’Europa. Vi ringrazio! Ringrazio tutti coloro che stanno aiutando l’Ucraina con forniture vitali. Armi e munizioni. Attrezzature energetiche e carburante. Migliaia di cose che sono essenziali per sopravvivere a questa guerra totale. Ringrazio voi, care signore e cari signori del Parlamento, e personalmente Roberta, per aver costantemente difeso lo stile di vita europeo con le vostre decisioni. Per aver costantemente difeso con coerenza lo stile di vita europeo dell’Ucraina. Avete preso decisioni coraggiose e rafforzato l’ambizione europea di essere la patria della giustizia e della libertà. Ricordo i primi giorni dell’invasione su larga scala, quando l’ambizione della Russia di distruggere noi e l’intera Europa era ancora un’audacia. Quando l’aggressione russa stava appena iniziando a rompere i denti alla nostra difesa. Già allora, il primo marzo, al sesto giorno della guerra totale, il Parlamento europeo adottò una risoluzione a sostegno non solo del nostro paese, ma anche dello status di candidato all’adesione all’Unione europea per il nostro paese. E’ stata una visione che ci ha motivato a resistere e a rimanere sulla nostra strada. Grazie. Oggi, in occasione di una riunione del Consiglio europeo, avrò l’opportunità di ringraziare personalmente i capi di stato e di governo europei, le cui decisioni nell’ultimo anno hanno permesso al nostro continente di fare ciò che la precedente ondata di leader riteneva impossibile. L’Europa si sta finalmente liberando dalla dipendenza distruttiva dai combustibili fossili russi. L’Europa si sta ripulendo dall’influenza corrotta degli affari oligarchici russi. L’Europa si sta difendendo dall’infiltrazione di agenti dei servizi speciali russi, che hanno persino considerato l’Europa come un luogo dove dare la caccia agli oppositori della dittatura russa. Per la prima volta nella sua storia, l’Unione europea fornisce un’assistenza militare di tale portata. E per la prima volta nella storia, credo, sta preparando un bilancio positivo delle riforme interne in un paese europeo che in questa guerra totale si sta difendendo e al tempo stesso – mentre combatte – sta modernizzando le sue istituzioni. Ci stiamo avvicinando all’Unione europea. L’Ucraina sarà un membro dell’Unione europea! Un’Ucraina vittoriosa! Un membro dell’Unione europea – un’Unione europea vittoriosa! Cari amici, forse alcuni di voi non hanno mai sperimentato la piena potenza dello stile di vita europeo. Ma ora, insieme, l’Ucraina e i paesi dell’Ue hanno reso evidente il nostro potere. Perché è possibile? Perché combiniamo integrità ed energia. Siamo tutti uguali nel rappresentare l’Europa e siamo diligenti perché ognuno di noi è un leader dell’Europa nella propria vita specifica. Non ci affidiamo alle parole, ma agiamo. Non ci rannicchiamo davanti al nemico, ma restiamo in piedi. Non perdiamo tempo: cambiamo noi stessi e attuiamo i cambiamenti. L’Europa rimarrà sempre libera. Finché saremo insieme e finché avremo a cuore la nostra Europa! Abbiamo a cuore lo stile di vita europeo. Vi ringrazio tutti, e vi invito tutti in Ucraina. Gloria a tutti gli uomini e le donne ucraini che combattono! Gloria all’Ucraina!

Per inviare al Foglio la propria opinione, telefonare: 06/5890901, oppure cliccare sulla e-mail sottostante

lettere@ilfoglio.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT