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Volodymyr Zelensky
Enrico Alberti
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Gentile Deborah Fait, anche se nel passato lo stile dei nostri rapporti era diverso, ora intendo rivolgermi formalmente a lei come esponente del sito "Informazione corretta". La lettera di Enrico Alberti a cui lei dà risposta era indirizzata alla Redazione del sito, quindi la sua risposta deve considerarsi come espressione del pensiero del sito. Ho letto poco fa il suo scambio con Enrico Alberti e mi associo a tutte le sue sintetiche valutazioni. Sui due scottanti temi pandemia e guerra vi siete collocati "tra i cantori della 'verità' facile, spiccia, o di qua o di là" e vi siete "appiattiti in un sostegno all'Ucraina che vi accomuna a tutti gli obnubilati dal mainstream". Non è un caso che il giornale Repubblica, l'abile creatore di artefatte notizie appositamente preparate e diffuse al pubblico affinché i cittadini sappiano che cosa devono credere e pensare, un tempo da voi accusato come il maggior diffusore di menzogne sul caso Israele, compaia adesso tra i più citati della vostra rassegna. Purtroppo, gli argomenti con cui lei vorrebbe sostenere questa linea redazionale si confermano come i più scontati e piatti che si trovano in circolazione. Non è neanche il caso di citarli e tentare di confutarli. Non serve. Davanti a sostenitori pro-vaccino o pro-Ucraina ho avvertito lo stesso tipo di chiusura mentale che hanno certi antisemiti quando si cerca di farli ragionare su Israele. Argomentare non serve, che sia Israele o Putin, il discorso per loro è chiuso: pollice verso. Con profonda delusione le auguro ogni bene.
Marcello Cicchese
P.S. Può anche cestinare questa mia lettera, in ogni caso non replicherò a una sua eventuale risposta in questa sede, qualunque essa sia.
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Gentile redazione, concordo pienamente con quanto scritto dal lettore Enrico Alberti nella lettera riportata su IC del 3/2 e in realtà vi avevo già scritto in proposito. Nel contempo complimenti per aver acquisito due scrittori eccezionali con Niram Ferretti e David Elber, sempre illuminanti. Cordiali saluti
Grazia Manna
Gentile Enrico Alberti e Marcello Cicchese, Grazia Manna,
Non cestino nessuna lettera a meno che non sia di insulti. Il vaccino contro il Covid, prima, e la guerra in Ucraina poi, hanno fatto molti danni collaterali. Hanno rotto amicizie, hanno diviso famiglie, fanno litigare aspramente sui social, cose mai viste prima. Mi ricorda, in modo meno drammatico, quanto accadeva durante il fascismo. Figli fascisti denunciavano i genitori che non lo erano, amici denunciavano amici, cittadini denunciavano i vicini di casa. Questo è il potere obbrobrioso dell’ideologia. Per la verità personalmente non sono molto coinvolta né riguardo al vaccino e nemmeno riguardo l’Ucraina ma ho le mie idee personali e, anche se contestata, nel mio cuore resto amica di chi mi attacca anche se non mi parla più. Se uno non vuole vaccinarsi o pensa che l’Ucraina vada rasa completamente al suolo per non più esistere, resto indifferente per il primo caso, per il secondo mi indigna constatare che i tanti morti fatti da Putin non smuovano le coscienze. Anche all’interno della mia famiglia c’è qualcuno che ha rifiutato di vaccinarsi, ci vogliamo bene ugualmente. Dove sta il problema? Credo che su questi argomenti ognuno abbia il diritto di esprimere le proprie idee ma anche il dovere di non stressare chi non la pensa allo stesso modo. Il libro di Qoelet, Ecclesiaste, recita: “ogni evento ha il suo tempo sotto il cielo. Un tempo per uccidere e un tempo per curare…un tempo per la guerra e un tempo per la pace… un tempo per amare e un tempo per odiare…” Ebbene, ognuno di noi umani odi chi vuole e ami chi vuole e quando vuole. Personalmente per gli argomenti in oggetto io non amo e non odio nessuno. Semplicemente mi limito ad osservare, penso e dico la mia opinione in merito e secondo coscienza. Credo sia lecito farlo senza essere tacciata di chiusura mentale o peggio. Un cordiale shalom
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Tanto più importante la risposta della signora Fait se si considera la storia dell’antisemitismo in Ucraìna a cui neppure i Machnovisti furono estranei.
A M Bargossi
Gentile A M Bargossi,
Anche i bambini sanno che l’Ucraina è stata antisemita e che la popolazione ha collaborato con i nazisti. Tutti, o quasi, conoscono la storia maledetta di Baby Yar, personalmente ne ho scritto molte volte su IC, e su questo non ci piove. Detto ciò, l’Ucraina di 80 anni fa è stata in buona compagnia, vediamo un po’: la Polonia, l’Ungheria, la Romania, l’ex Yugoslavia,la ex URSS con tutti i suoi paesi satelliti, la Germania, l’Olanda, l’Italia, la Scandinavia, la Francia, la Spagna. Ho dimenticato certamente qualcuno poiché tutta l’Europa è stata nazifascista, tutta l’Europa ha perseguitato gli ebrei, li ha consegnati ai tedeschi, ha contribuito alla loro morte. Se la Germania, oggi, fosse aggredita da un dittatore sanguinario che volesse distruggerla, prenderei le difese della Germania. Un cordiale shalom
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Gentile Deborah, Ho letto l'articolo di Marco Paganoni. Come volevasi dimostrare il Corriere, quanto a inesattezze giornalistiche, può benissimo far concorrenza a Repubblica e a la Stampa. Del resto oportet ut adversa legantur. Occorre leggere anche le parti avverse. Shalom
Mario Salvatore Manca di Villahermosa
Gentile Mario,
Leggere la parte avversa è sempre utile per conoscere quante menzogne e omissioni riescono a sfornare i media. La cosa pericolosa è che i lettori di certi quotidiani non sono tutti esperti di Medio Oriente, Israele, palestinesi, anzi, coloro che conoscono il problema sono pochissimi. Generalmente l’ignoranza impera consentendo così alla disinformazione più becera di penetrare nei cervelli e, falsità dopo falsità, provocare pregiudizi e odio contro Israele. Un cordiale shalom |
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