Riprendiamo da BET Magazine-Mosaico di febbraio 2023, a pag. 15, il commento di Angelo Pezzana con il titolo "Come si possono ignorare i deliri antisemiti di Gianni Vattimo e considerarlo un grande filosofo?".
A destra: Gianni Vattimo, cattivo maestro
Esistono i cattivi maestri? Eccome. Pensatori fegatosi, veri odiatori travestiti da paladini della giustizia. Perchè, quando si tratta di odiare, l’intelligenza e la cultura ahimè non c’entrano nulla. La storia delle idee è piena di esempi, da Kant in avanti, passando per Heidegger. Come allora non essere preoccupati leggendo il peana apparso sul Corriere della Sera (il primo quotidiano in Italia per tiratura -il 31/12/2022-), a firma di Maurizio Ferraris con il titolo “Il mio elogio di Vattimo”? Vattimo che “merita il suo posto di primo piano nella filosofia contemporanea”, scrive Ferraris.
Come può il Corriere della Sera dimenticare che il professor Gianni Vattimo, filosofo e europarlamentare, inneggiava fino a ieri all’atomica in mano agli Ayatollah, alla produzione della bomba da parte di un regime che assassina i suoi giovani, Vattimo che chiese il boicottaggio degli scrittori israeliani al Salone del Libro nel maggio 2008, che disse che Israele è l’industria dell’Olocausto e gli ebrei italiani accecati dal sionismo? Utile è ricordare il passato. Nel 2008 il nostro filosofo era alla guida dei Centri sociali torinesi che volevano impedire, al Salone del Libro di Torino, l’apertura del padiglione israeliano, all’epoca l’ospite d’onore. Le pagine culturali dei quotidiani di allora traboccavano di dichiarazioni di Vattimo.
La Stampa del 7 maggio 2008 - pag. 35 - riportava una cronaca di Mario Baudino: “dita puntate contro un grande complotto non solo mediatico, Vattimo evoca persino i Protocolli di Sion, cioè il famoso libello confezionato dalla polizia zarista all’origine dell’antisemitismo moderno, dicendo che non ci ha mai creduto, ma ora comincia a ripensarci”. Una affermazione giudicata dal cronista “battuta pesante”. Una cronaca del quotidiano genovese Il Secolo XIX, 17 luglio 2014, riportava come titolo: “Il delirio antisemita di Vattimo non conosce freni, Israele peggio di Hitler”. “Ci vorrebbero più morti israeliani” erompeva ancora Vattimo in una intervista choc a La Zanzara su Radio 24 – “andrei a Gaza, a combattere a fianco di Hamas, direi che è il caso di fare le Brigate Internazionali come in Spagna, perché Israele è un regime fascista che sta distruggendo un popolo intero... È un genocidio in atto, nazista, razzista, colonialista, imperialista e ci vuole una resistenza, le Brigate internazionali”. Hamas, poveretti, gente senza armi tenuta in schiavitù. “Hamas quanti morti ha fatto? Nessuno, voglio promuovere una sottoscrizione internazionale per permettere ai palestinesi di comprare armi vere, veri missili, non delle armi giocattolo. L’Europa dovrebbe dare gratis le armi ai palestinesi”, diceva Vattimo. Israele peggio di Hitler. “È una guerra di puro sterminio, i palestinesi sono stati cacciati dalla loro terra, li rinchiudono a Gaza e poi li gasano e li bombardano”, sempre Vattimo.
All’epoca, la reazione delle Comunità ebraiche fu immediata. “Un concentrato delle più nefande illazioni” accusò Renzo Gattegna, allora Presidente dell’UCEI -, “i veleni di Vattimo non solo ci disgustano ma saranno oggetto di una adeguata reazione”. E oggi? Quale reazione? Dopo le esternazioni del 2008/2013/2014/2022 c’è invece chi ancora ne vuole fare un maitre-a-penser. Forse le cose non sono andate come dovevano andare, se Vattimo merita gli elogi del primo quotidiano italiano.
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