Arriva a Kiev lo scudo antimissile Cronaca di Paolo Brera
Testata: La Repubblica Data: 04 febbraio 2023 Pagina: 14 Autore: Paolo Brera Titolo: «L’Europa si ritrova a Kiev: 'L’integrazione ucraina processo irreversibile'»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 04/02/2023, a pag. 14, con il titolo "L’Europa si ritrova a Kiev: 'L’integrazione ucraina processo irreversibile' " l'analisi di Paolo Brera.
KIEV— Un pacchetto di sanzioni «da 10 miliardi di euro da varare il 24 febbraio »: è il regalo che la Ue consegnerà a Mosca per l’anniversario dell’invasione. Colpirà la filiera di armi e munizioni: la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen lo ha delineato ieri a Kiev alla conclusione del 24esimo vertice tra la Ue e l’Ucraina, che aspira a diventare 28esimo inquilino europeo. «La Russia paga già un prezzo alto per le sanzioni», ha detto Von der Leyen a palazzo Mariinskij. Il decimo pacchetto «in preparazione si focalizza sulle tecnologie usate dalla macchina bellica russa». Nel mirino «i componenti dei droni», per «toglierli alla Russia» e impedirne «la produzione in Iran, questione che seguiamo da vicino». E siccome le sanzioni si aggirano «ci saranno proposte per evitarlo». È la quarta volta che Von der Leyen incontra Zelensky a Kiev. Stavolta è con il presidente del Consiglio Ue Charles Michel. Il vertice viene dopo l’inedita riunione a Kiev del Consiglio europeo, giovedì, con Borrell, 5 vicepresidenti e 9 commissari. È il segnale di quanto le istituzioni Ue siano schierate a supporto dell’Ucraina. «L’integrazione è irreversibile », dice Zelensky. Il viaggio aveva rischi evidenti, ma stavolta il Cremlino ha evitato l’affronto che riservò al segretario Onu António Guterres il 28 aprile, quando spedì i missili durante la sua visita a Kiev. Però il suono delle sirene d’allarme, incubo quotidiano dei civili, ieri lo ha vissuto anche Von der Leyen.
Ursula von der Leyen con Volodymyr Zelensky
Era andata col premier Denys Shmygal a vedere un piccolo risultato concreto degli aiuti europei, la distribuzione delle lampade a Led «con cui il risparmio energetico sarà equivalente alla produzione di un reattore nucleare (la Ue ne ha promesse 50 milioni) ma è suonato l’allarme e siamo dovuti andare al rifugio. Ci ha mostrato la realtà di questa guerra che vivete ogni giorno». Solo un’ombra, per fortuna: nessuna minacciareale volava verso Kiev, che attende la prossima ondata di attacchi a infrastrutture energetiche e militari. «Abbiamo discusso del sostegno ai guerrieri — dice il presidente Zelensky — dei passi per rafforzare la difesa comune e dell’attuazione della Formula di pace», il piano di Kiev che «sosteniamo», replica Michel. Von der Leyen ribadisce lo sforzo europeo per Kiev: i 50 miliardi di euro varati e il miliardo disponibile per interventi di “primo recupero” dei danni. E annuncia la fornitura di 2 gigawatt per rimpiazzare parte del fermo della centrale di Zaporizhzhia. L’argomento più difficile resta l’integrazione nella Ue. Kiev, ricorda Michel, «ha compiuto notevoli progressi» ma il cammino è complesso, occorre un’unanimità lontana anche su capitoli come la questione Rosatom, coinvolta nella gestione della centrale occupata e nei crimini verso tecnici e operai: «Ci sono le prove, ma alcuni stati Ue non vogliono imporre sanzioni a Rosatom », dice Zelensky. Ma l’Ucraina oggi vuole soprattutto armi potenti con cui «non abbandoneremo Bakhmut e gli eroi che ci sono morti: è la nostra fortezza». Ieri il ministro Crosetto ha definito col suo omologo francese Lecornu i dettagli per la consegna in primavera del sistema antiaereo Samp-T.
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