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Italia Oggi Rassegna Stampa
03.02.2023 Periscopio 03/02/2023
A cura di Diego Gabutti

Testata: Italia Oggi
Data: 03 febbraio 2023
Pagina: 10
Autore: Diego Gabutti
Titolo: «Periscopio 03/02/2023»
Riprendiamo da ITALIA OGGI di oggi, 03/02/2023, "Periscopio" a cura di Diego Gabutti.

Fernando Pessoa: vita e opere del poeta dell'inquietudine
Fernando Pessoa

Soviet, comunismo, fascismo, nazionalsocialismo: tutto questo è lo stesso evento, il predominio della specie, cioè dei bassi istinti, che sono di tutti, contro l’intelligenza, che è solo dell’individuo. Fernando Pessoa, Sul fascismo, la dittatura militare e Salazar.

Ricordate il discorso di Putin a dicembre 2021? «Restituitemi tutti i paesi che facevano parte dell’Urss». Oleksiy Danilov.

Un busto alla memoria di Stalin, che un tempo la stampa sovietica salutava come «il padre delle nazioni», è stato inaugurato nei giorni scorsi a Volgograd, l’attuale nome di Stalingrado. avvenire.it

[I funzionari e i diplomatici russi?] Pensano che gli europei siano deboli, che l’Europa non resisterà mai all’avanzata della Russia. [...] Uno mi ha detto: «Se gli americani si oppongono a noi, possiamo lanciare un missile su un quartiere di Washington, e se la faranno addosso». Boris Bondarev (diplomatico russo presso l’Onu di Ginevra fino al maggio 2022, oggi vive in un luogo segreto).

Krasnodar, nel sud della Russia. Ristorante elegante, al tavolo siedono marito e moglie, sulla quarantina, con un figlioletto di nove anni. Conversano tra loro, si lasciano scappare una critica alla guerra all’Ucraina. Come ai «bei tempi» dell’Urss qualche probo cittadino si sente in dovere d’avvisare la polizia, che accorre prontamente: i coniugi vengono ammanettati seduta stante, davanti al loro bambino in lacrime. La donna si ribella, grida che non si piegherà e non tacerà, si getta a terra e viene trascinata via così, davanti al pubblico ammutolito: i cinque anni di prigione che rischia potranno diventare dieci, perché aggiunge di augurarsi che Putin perda la sua guerra. Roberto Fabbri, il Giornale.

Stiamo esaminando le richieste dell’Ucraina. Benjamin Netanyahu.

La Russia mette in guardia Israele dalle forniture di armi all’Ucraina. «Quando si tratta di forniture di armi, non classifichiamo i paesi in base alla geografia», dice Maria Zakharova [Geografia?]. Ansa.

Ancora una volta il duplice volto di chi [il signor Zelensky, aspirante al palcoscenico di Sanremo] da una parte tiene a presentarsi come paladino integerrimo della democrazia e della pace e dall’altra lavora affinché la guerra continui e si aggravi. Franco Cardini, francocardini.it.

Da noi è vietato parlare di pace. Marco Travaglio e Valentino Orsini (ne-np.facebook.com).

Il pacifismo ha un grande vantaggio: che il pacifista non deve studiare nessun problema internazionale nei suoi elementi spesso terribilmente complessi. È sufficiente per lui coltivare nella testa e nel cuore una sola idea e un solo sentimento: l’opposizione alla guerra. Egli ha fatto voto di non capire niente, e per mantenere il suo voto non ha bisogno d’affaticarsi il cervello. Gaetano Salvemini, Lezioni di Harvard (Michele Magno, Il Foglio).

[Giorgia Meloni,] che ama citare Borsellino e che si precipitò a Palermo il giorno dell’arresto di Messina Denaro, sembra non avere nulla da dire riguardo a un episodio [l’affaire Donzelli-Delmastro] che chiama in causa qualcosa di più grande della poltrona dei suoi uomini di punta: la serietà delle istituzioni. Alessandro De Angelis, HuffPost.

«Se è vero che Meloni mira a debellare l’uso mediatico delle intercettazioni – dice Costa del Terzo polo – non può far passare che un suo esponente riveli notizie riservate addirittura in un dibattito parlamentare». Francesco Verderami, Corriere.

Meloni: «Tenere i toni bassi». Titolo del Giornale.

Figurarsi se faccio una cosa simile senza che Giorgia lo sappia. Giovanni Donzelli (newsletter del Corriere).

Se fosse semplicemente un analfabeta istituzionale, Donzelli potrebbe anche restare dov’è, magari nel frattempo si alfabetizza. Ma temo abbia limiti più ampi e insuperabili. Mattia Feltri, HuffPost.

Analfabeta istituzionale a Donzelli? Non è un’ingiuria. Fabio Rampelli, Fd’I, vicepresidente della Camera (al quale Donzelli «ha sfilato di sotto il naso il partito romano»).

«Giovanni ha sbagliato». E allora perché non lo urla, sottosegretario Andrea Delmastro? «Perché io prima di tutto sono un uomo e poi sono un sottosegretario. E difendo gli amici». Simone Canettieri, Il Foglio.

Comunque la si pensi sul caso Cospito-Donzelli-Dalmastro, è probabile che la vera vittima di questa confusa vicenda sia la riforma della giustizia. Concepita dal ministro Nordio in chiave liberale e garantista, il testo non ha ancora visto la luce ma sembra già un veliero disalberato e avviato al bacino di carenaggio. Stefano Folli, la Repubblica.

Lascia alquanto stupiti la foga e l’ardore con cui Federico Mollicone, patriottico presidente della Commissione Cultura della Camera, chiede al suo ministro, Gennaro Sangiuliano, di revocare il riconoscimento d’archivio di particolare interesse storico a quello della Federazione anarchica italiana. È evidente come Mollicone si sia lasciato prendere dalla «furia iconoclasta della cancel culture», per usare le sue stesse parole di qualche mese fa, quando ancora sedeva sui banchi dell’opposizione e criticava la tendenza del mondo progressista a voler rimuovere statue, imbrattare monumenti e mettere all’indice libri. Gianni Del Vecchio, HuffPost.

Bravo! Viva l’ignoranza! E se ha dei figlioli non li mandi a scuola, per carità! Li faccia sguazzare nell’ignoranza! Totò, Miseria e nobiltà.

Col suo digiuno fino alle estreme conseguenze Alfredo Cospito [sostiene] il diritto inoppugnabile di morire per le proprie idee, un evento a cui non siamo più abituati, se non in quella dimensione estrema e distruttrice che è la guerra. Marco Belpoliti, la Repubblica.

La retorica toglie serietà a tutto. Pino Caruso.

Second Life. Clubhouse. I reel. La rava. La fava. E ora l’intelligenza artificiale. Guia Soncini, Linkiesta.

Di macchine da scrivere ne ho dodici, perché non so usare il computer. Roberto Gervaso («gervasodanotte» era il segmento iniziale dell’indirizzo email che non usava mai).

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Diego Gabutti

italiaoggi@class.it

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