Gentile redazione, oggi a radio tre Prima Pagina, è intervenuta un' ascoltatrice che in modo completo e preciso ha criticato il modo di rappresentazione delle vicende israelo-palestinese da parte dei giornalisti italiani, incominciando a criticare la terminologia usata come zona occupata anziche' territori contesi. È stata una boccata d' ossigeno in mezzo ad una narrazione distorta degli avvenimenti a cui gli italiani sono sottoposti. Cordialmente
Elisabetta Ferreli
Gentile Elisabetta,
Fortunatamente esistono persone intelligenti, informate che desiderano mettere le cose in chiaro con i giornalisti e le loro tante distorsioni della realtà, in parte volute ma altre dette per pura e colpevole ignoranza. Oggi, sabato, in occasione del secondo attentato fatto a Gerusalemme dopo il massacro di venerdì sera, ho sentito l’inviata di RaiNews 24, definire “gruppo di coloni” le persone ferite dal terrorista. Quindi dobbiamo pensare che gli abitanti di Gerusalemme, se ebrei, secondo quell’inviata, si chiamano “coloni”. Credo sia l’unico caso al mondo in cui i cittadini di una città vengono chiamati con termini falsi, tendenziosi e dispregiativi. Sembra assurdo ma purtroppo il lavaggio del cervello, la propaganda decennale hanno creato dei robot che dicono ciò che i padroni desiderano. Auguriamoci che persone come la sua ascoltatrice siano sempre più numerose e che, soprattutto, abbiano il coraggio di criticare e correggere le menzogne. Un cordiale Shalom