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Italia Oggi Rassegna Stampa
26.01.2023 Periscopio 26/01/2023
A cura di Diego Gabutti

Testata: Italia Oggi
Data: 26 gennaio 2023
Pagina: 10
Autore: Diego Gabutti
Titolo: «Periscopio 26/01/2023»
Riprendiamo da ITALIA OGGI di oggi, 26/01/2023, "Periscopio" a cura di Diego Gabutti.

Wagner Group Mercenaries Pull Out of Africa Ready for Ukraine

Quando i Capi di Stato preferiscono / lavorare di notte, / il cittadino tenga gli occhi aperti. W.H. Auden, Shorts.

«La decisione è presa», la Germania manderà i Leopard in Ucraina. Secondo Der Spiegel, Berlino sarebbe pronta a consegnare «almeno una compagnia» di Leopard. repubblica.it

Leopard 2: il suo cannone può sparare con una gittata massima di 5 chilometri. La Repubblica.

Gli avversari della Russia resteranno «delusi» nel sapere che «abbiamo ancora abbastanza armi». Lo ha assicurato il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev. [«Abbastanza», che non è poco, ma neppure granché]. Ansa.

Il marchio d’infamia di staliniana memoria «agente straniero» non basta più. Per quanti hanno lasciato la Russia per protestare contro il lancio dell’offensiva in Ucraina, il nuovo stigma è «predatel», cioè «traditore», che presto potrebbe entrare a far parte del lessico giudiziario e prevedere le pene più disparate. Putin era stato il primo a parlare di «traditori»: «Il popolo russo – aveva detto – sa distinguere i veri patrioti dalla feccia e dai traditori e sputarli come si fa con un moscerino volato accidentalmente in bocca». Rosalba Castelletti, la Repubblica.

Il vicecapo dell’ufficio presidenziale ucraino Kyrylo Tymoshenko, quattro viceministri e ben cinque governatori regionali sono stati destituiti dai loro incarichi in seguito a un presunto scandalo di corruzione nell’esercito. Ansa.

Se l’Ucraina è stata regolarmente scossa prima dell’invasione russa da fatti di corruzione, questo è il primo caso che scoppia dall’inizio dell’offensiva russa, [oltretutto] in un momento in cui Kiev sta chiedendo ai suoi alleati occidentali centinaia di carri armati moderni e altri armamenti per affrontare i prossimi mesi al fronte. Dopo il caso dei generatori a prezzi gonfiati, un’inchiesta giornalistica ha fatto emergere l’accusa, nei confronti del ministero della difesa, di aver pagato prezzi eccessivi per le razioni di cibo dei soldati. Giulia Belardelli, HuffPost.

Un calciatore iraniano è stato convocato dalla commissione disciplinare della Federcalcio di Teheran e gli è stato vietato di giocare nella Premier League del suo paese dopo che in una partita, dopo aver segnato un gol, aveva evitato di esultare [in segno di protesta e di lutto] per «le condizioni del paese». repubblica.it

Un’acrobazia, quella dei comunicati, ormai diventata una costante, fino [a negare] le «presunte» divisioni tra il guardasigilli e Palazzo Chigi. [...] Di questa salvinizzazione comunicativa – prima si spara sui passeri, poi si nasconde la pistola – tra smentite scritte o video via facebook fa parte anche una certa insofferenza verso le domande in conferenza stampa, vizio antico del potere, esasperato nella postura populista. Alessandro De Angelis, HuffPost.

Retromarcia del governo [...] anche sulle intercettazioni. Dalla rivoluzione a un fumoso patto sociale con i giornalisti. Dal web.

Tutti coloro che lavorano nei palazzi di giustizia rappresentano, per il cronista giudiziario, i fornitori di notizie, cioè di materia prima, cioè il pane. Se ce li mettiamo contro, basta notizie, non c’è più trippa per i gatti. Infine, le querele per diffamazione e le cause civili per danni. Vogliamo ammettere questa grande paura che condiziona i giornalisti? Se ti querela un magistrato, sei giudicato da un suo collega. Michele Brambilla, HuffPost.

Con Mani pulite è morto lo Stato di diritto ed è nato il populismo: il popolo dei fax, il lancio delle monetine, il grido «onestà onestà», la magistratura strumento di moralizzazione della società... lì è nato il Movimento 5 stelle, lì si è innestata una stortura che ha riguardato tutta la politica. Pierluigi Battista (Alessandra Ricciardi, Italia Oggi).

Ma niente panico. Morto lo Stato di diritto, ci resta il diritto mafioso. Pierpaolo Albricci, Italia Oggi.

Si appellavano a una sorta di Statuto scritto di Cosa Nostra. [...] Colpisce una conversazione [tra] componenti della famiglia Bagliadacca: «C’è lo statuto che hanno scritto i padri costituenti», dicevano. quotidiano.net

Italia, patria del diritto e del rovescio. Ennio Flaiano.

La folle dieta dell’Europa. No vino, sì vermi. Buon appetito. Titolo di Libero.

I cittadini informati non credono alle soluzioni semplici dei problemi complessi; non credono all’esistenza del Pozzo di San Patrizio (quello della leggenda, quello reale è a Orvieto); non credono a chi gli promette la Luna. In Italia Luigi Di Maio ha potuto gridare da un balcone: «Abbiamo abolito la povertà», e non è stato sommerso dalle pernacchie, come avrebbe meritato, perché siamo un popolo di analfabeti economici. In Svizzera hanno fatto parecchi referendum sul reddito di cittadinanza e i cittadini hanno sempre detto di no. Perché i contribuenti locali sono abbastanza edotti da sapere che, se lo Stato si mette a regalare soldi, poi li chiede a loro. Gianni Pardo, Italia Oggi.

Borges mi raccontò una volta che durante una manifestazione popolare organizzata dal governo peronista negli anni cinquanta contro l’opposizione degl’intellettuali, i dimostranti gridavano: «Scarpe sì, libri no». Alberto Manguel, Una storia della lettura.

Il Partito democratico, dopo gli ultimi sondaggi che lo danno in picchiata, è in apnea: torna di nuovo al minimo assoluto e si attesta al 14%. ilgiornale.it

Il Pd è come una grande casa borghese, in cui ogni membro lotta per la propria ambizione e potere, creando una complessa trama di intrighi e manovre politiche, in cui la vera natura degli individui viene messa in mostra nella loro incessante lotta per il successo. ChatGPT (ispirandosi a Balzac, risponde alla richiesta di qualche considerazione sui problemi del Pd).

In politica, per essere presi sul serio, bisogna parlare molto e non dire niente. Roberto Gervaso.

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Diego Gabutti

italiaoggi@class.it

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