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La Repubblica Rassegna Stampa
26.01.2023 David Petraeus: 'Ora l’esercito russo potrebbe sgretolarsi'
Intervista di Paolo Mastrolilli

Testata: La Repubblica
Data: 26 gennaio 2023
Pagina: 6
Autore: Paolo Mastrolilli
Titolo: «Il generale Petraeus: 'Ora l’esercito russo potrebbe sgretolarsi'»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 26/01/2023, a pag. 6, con il titolo "Il generale Petraeus: 'Ora l’esercito russo potrebbe sgretolarsi' " l'intervista di Paolo Mastrolilli.

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Paolo Mastrolilli

David Petraeus | Biography, Education, Accomplishments, & Facts | Britannica
David Petraeus

NEW YORK — L’ex direttore della Cia David Petraeus avverte il Cremlino: «Esiste la possibilità dello sgretolamento o addirittura del collasso delle unità russe». Perciò l’accelerazione militare decisa dagli Usa e gli alleati ha senso, e l’Italia dovrebbe aiutarla mandando a Kiev le difese missilistiche Samp-T.

Perché l’invio di carri armati è così importante? «Sono il fulcro di entrambe le operazioni militari. Quelle offensive, che integrano anche fanteria, artiglieria, genieri, sminamento, guerra elettronica, difesa aerea, supporto aereo ravvicinato, droni e altre capacità; e quelle difensive con armi combinate, in particolare riguardo le difese stabilite nella profondità del fronte. Oltre a ciò, i carri armati sono anche l’elemento critico per la capacità delle armi combinate, checomprendono le riserve operative, stabilite per sfruttare il successo nelle operazioni offensive, o rispondere alle battute d’arresto nelle operazioni difensive. In sintesi, i carri armati sono assolutamente fondamentali nel tipo di guerra che vediamo sul campo in Ucraina, ed è meraviglioso che Stati Uniti, Germania, Regno Unito e altri paesi della Nato forniscano mezzi, capacità di manutenzione e addestramento ai soldati ucraini».

Vede il rischio di un’escalation, considerando le minacce russe di usare armi nucleari? «No. I leader russi hanno ripetutamente “agitato la sciabola nucleare” e fatto minacce, che si sono sempre dimostrate vuote. Penso si rendano conto che le varie opzioni di escalation che hanno avvertito di poter esercitare li lascerebbero in condizioni peggiori, piuttosto che migliori. I leader occidentali devono continuare a ricordareloro questa realtà, per garantire che la deterrenza rimanga solida».

Dopo quasi un anno di guerra, come giudica la situazione militare? «Dopo l’impressionante progresso ucraino in autunno, il conflitto si è stabilizzato in una fase di stallo, con la Russia che negli ultimi mesi ha ottenuto guadagni incrementali a caro prezzo».

I carri armati possono mettere gli ucraini in condizione di cacciare i russi dal loro paese e quindi vincere la guerra? «L’esito in primavera dipenderà da diversi fattori. La cosa più importante sarà che l’Ucraina continui a dimostrare la sua eccezionale abilità di reclutare, addestrare, equipaggiare e impiegare forze e capacità aggiuntive, compiti che finora ha svolto in modo più efficace di quanto abbia fatto la Russia. Un altro fattore critico sarà il continuo sostegno da parte degli Stati Uniti e di altri paesi Nato e occidentali. Sono fiducioso che proseguirà, ora che le decisioni suicarri armati sono state prese. Con questi fattori presenti, Kiev sarà in grado di liberare una parte maggiore del proprio territorio, quando ci saranno le condizioni per svolgere nuove operazioni offensive. L’ultimo fattore difficile da valutare, ma che potrebbe accelerare il progresso ucraino, è lo sgretolamento o addirittura il collasso delle unità russe, viste le terribili perdite che hanno subito e il supporto logistico, addestrativo e di equipaggiamento russo del tutto inadeguato. Ma questo è difficile da prevedere, in quanto è una questione tanto psicologica quanto fisica».

L’Italia valuta da tempo di mandare le difese missilistiche Samp-T: come può aiutare Kiev a risolvere la guerra? «I sistemi di difesa missilistica aggiuntivi sono attualmente fondamentali per l’Ucraina, dati i continui sforzi della Russia per distruggere l’infrastruttura civile con missili e droni forniti dall’Iran, anche se non è un obiettivomilitare legittimo e gli attacchi su di essa spesso uccidono e feriscono civili innocenti. Aiutare Kiev a proteggere la sua capacità di generazione e trasmissione elettrica e i sistemi idrici, e la sua popolazione civile così come le forze militari, è assolutamente fondamentale».

Con la nuova maggioranza repubblicana alla Camera, e le prime divergenze che emrgono in Europa, vede il rischio di uno stop agli aiuti? «La mia sensazione è che mentre ci può essere qualche dramma a Washington, esiste un sostegno bipartisan più che sufficiente nel Congresso per proseguire un forte e continuo appoggio a un paese che sta lottando per la sua stessa sopravvivenza, e anche per i valori e interessi che ci stanno a cuore, combattendo la propria guerra di indipendenza contro un regime cleptocratico che ha effettuato un’invasione non provocata e brutale».

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