Arrivano i carri armati Leopard Analisi di David Carretta
Testata: Il Foglio Data: 25 gennaio 2023 Pagina: 1 Autore: David Carretta Titolo: «Biden toglie Scholz dagli impicci e libera i Leopard (e gli Abrams)»
Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 25/01/2023, a pag. 1, con il titolo "Biden toglie Scholz dagli impicci e libera i Leopard (e gli Abrams)", il commento di David Carretta.
A destra: Joe Biden
David Carretta
Bruxelles. Alla fine sarà stato Joe Biden a liberare i Leopard dalle esitazioni di Olaf Scholz. Ieri pomeriggio fonti americane hanno rivelato che l’Amministrazione Biden sarebbe propensa ad annunciare, forse questa settimana, la consegna all’Ucraina di carri armati Abrams nell’ambito di un accordo in base al quale la Germania dovrebbe acconsentire a fornire parte dei suoi Leopard 2 e autorizzare gli altri paesi dell’alleanza a fare altrettanto. In serata lo Spiegel ha annunciato che il cancelliere tedesco ha deciso: la Germania fornirà i suoi Leopard, dovrebbe annunciarlo oggi. Un primo via libera potrebbe arrivare anche per la Polonia. Evitare una frattura nell’alleanza occidentale e sostenere Kyiv in un momento chiave della guerra: le buone ragioni per la svolta di Biden non mancano. La tragicommedia dei Leopard mostra ancora una volta la leadership degli Stati Uniti e le debolezze degli europei. La richiesta dell’Ucraina di ricevere Leopard 2 era stata avanzata diversi mesi fa, ma la situazione sul campo di battaglia l’ha resa sempre più urgente. Dopo la rotta di Izyum e la ritirata da Kherson, la Russia è riuscita a riorganizzare le sue truppe. Grazie alla milizia Wagner e ai primi coscritti che hanno rafforzato le unità da combattimento, l’esercito russo è riuscito ad avanzare sul fronte di Bakhmut. La Russia starebbe preparando una grande nuova offensiva. L’Ucraina vorrebbe lanciare una controffensiva in primavera per riconquistare altro territorio. “I carri armati da combattimento sono importanti, sia per poter respingere le nuove offensive russe, ma anche per permettere all’Ucraina di poter riconquistare il suo territorio per vincere e prevalere come nazione sovrana e indipendente in Europa”, ha spiegato ieri il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, incontrando a Berlino il ministro tedesco della Difesa, Boris Pistorius. Dopo una settimana di stallo nei negoziati con la Germania sui Leopard 2, Stoltenberg ha messo sotto pressione Pistorius sottolineando che “il tempo conta”.
Nel primo segnale concreto di svolta, il ministro tedesco ha incoraggiato i paesi che vogliono fornire Leopard a iniziare la formazione dei soldati ucraini. Secondo alcune fonti, dodici paesi avrebbero accettato di trasferire circa cento Leopard all’Ucraina. Polonia e Finlandia hanno dichiarato pubblicamente la loro intenzione. Danimarca e Spagna potrebbero fare altrettanto. I Paesi Bassi si sono detti disponibili a finanziare la fornitura di Leopard. L’invio in Ucraina di carri armati da combattimento americani Abrams era una delle condizioni che Scholz aveva posto per trasferire i Leopard 2 della Germania. Il cancelliere voleva ottenere una protezione politica in patria (una parte dell’Spd è contraria ad andare oltre l’invio di armi difensive) e una garanzia di sicurezza all’estero (le minacce di escalation da parte di Mosca). Ma Scholz ha preso in ostaggio le scelte degli altri paesi europei, minando la fiducia e l’unità degli alleati. Inizialmente l’Amministrazione Biden si era detta contraria agli Abrams per ragioni logistiche: i carri armati americani sono più complicati in termini di rifornimento, manutenzione e addestramento rispetto ai Leopard tedeschi che abbondano negli arsenali di diversi paesi europei (ce ne sono circa 2 mila). Secondo il Wsj, Biden avrebbe iniziato a cambiare posizione dopo una conversazione telefonica con Scholz il 17 gennaio. Nonostante le pressioni americane su Berlino, la Germania ha continuato a opporre resistenza, fino allo stallo registrato venerdì alla riunione del Gruppo di contatto a difesa dell’Ucraina a Ramstein. Le divisioni del campo occidentale sono state sfruttate dal Cremlino, che lunedì ha sottolineato il crescente “nervosismo” tra gli alleati della Nato. L’impasse sui Leopard metteva anche in discussione la volontà di americani ed europei di fare tutto il necessario per sostenere l’Ucraina fino alla vittoria. La decisione di Biden sugli Abrams ha tolto a Scholz il principale alibi per non decidere sui carri armati da combattimento. Il cancelliere ora deve annunciare quanti Leopard invierà la Germania. Un portavoce di Rheinmetall ha detto che 29 Leopard 2A4 potrebbero essere pronti entro aprile-maggio. La nuova offensiva della Russia potrebbe essere già iniziata. Rheinmetall ha nei suoi depositi anche i vecchi Leopard di tipo 1. Il via libera di Berlino alla richiesta della Polonia di trasferirne quattordici Leopard potrebbe arrivare già oggi. Il governo tedesco vorrebbe procedere rapidamente per cercare di restaurare la fiducia dei partner. “I tedeschi tardano, tergiversano, agiscono in un modo difficile da comprendere”, ha detto ieri il premier polacco, Mateusz Morawiecki.
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