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Europa Rassegna Stampa
04.04.2003 Chi è che banchetta ? Israele, è ovvio
Il quotidiano degli ex-DC riconferma la linea filoaraba

Testata: Europa
Data: 04 aprile 2003
Pagina: 3
Autore: Mario A.Fagan
Titolo: «Le nuove prospettive di Sharon»
In prima pagina un trafiletto che rimanda a pagina 3:
"Il governo di Tel Aviv ha l’ambizione di partecipare al banchetto della ricostruzione bellica. E per questo è pronto anche a mettere sul piatto la pace con l’Anp di Abu Mazen"
Prima di tutto vorremmo ricordare che il governo israeliano ha sede a Gerusalemme, come dovrebbe sapere ogni giornalista. In secondo luogo si dovrebbe sapere che la pace con l’Anp è interesse del governo e del popolo di Israele, non per partecipare a banchetti, ma semplicemente perché ogni giorno gli israeliani rischiano la morte semplicemente andando a scuola o al lavoro, ed inoltre perché molte risorse economiche potrebbero essere utilizzate in modi più costruttivi che nella difesa contro il terrorismo o contro gli stati arabi nemici.

A pag. 3 l’articolo: a cosa si riduce la partecipazione al banchetto?
"Sharon ostenta una singolare neutralità respingendo qualsiasi collegamento tra la guerra in Iraq e la grave crisi nei Territori occupati"
Non ci sembra nulla di strano: sono Bin Laden e i vari dittatori dei paesi arabi, che sfruttano le sofferenze dei palestinesi per legittimare il loro terrorismo e l’oppressione dei loro stessi popoli.

"Qualora l’Onu dovesse adottare misure umanitarie il proprio governo non chiederebbe di meglio che contribuire ad alleviare la situazione della popolazione irakena"
Questa sarebbe la partecipazione al banchetto: la stessa che chiede la mozione approvata ieri dal Parlamento italiano e che era proposta da tre mozioni dell’Ulivo, nessuna delle quali viene definita partecipazione al banchetto!

"Israele sogna la resurrezione di quel vecchio oleodotto che fino al 1948 convogliava il petrolio irakeno da Mossul sino al porto di Haifa, questo permetterebbe l’abbattimento degli attuali, elevati costi per il trasporto via mare di petrolio alla Russia"
Il che ci sembra sia nell’interesse dei Russi, di tutti i popoli che si affacciano sul Mediterraneo (Italia compresa), oltre che di Israele e dell’Irak stesso. In altra parte del giornale si parla della voglia di Francia e Germania, nonché Italia, di partecipare alla ricostruzione dell’Irak, ma solo di Israele si dice che vuole partecipare ad un banchetto.
Perla finale:

"Le truppe statunitensi sono state sono state preparate dall’esercito israeliano ai combattimenti urbani studiando le tattiche messe in atto nel corso delle truppe (israeliane) a Jenin"
Ecco che la neutralità israeliana (in cauda venenum?) viene annullata, e rispunta la (non ) strage di Jenin!

In alto sulla stessa pagina un trafiletto: "Funerale militante"
"Un gruppo di militanti palestinesi trasporta il corpo di Khaled Rayyan, leader di Hamas, ucciso da truppe israeliane"
Ricorderei che i "militanti" palestinesi non sono altro che terroristi, come fa vedere la foto messa a corredo: vestiti da kamikaze, impugnano i mitra; non per niente Hamas è una organizzazione terrorista e Rayyan non era altro che un mandante del terrore.
Europa, ex-Popolo democristiano, si riconferma degno della tradizione filoaraba della ex-DC .

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segr.redazione@europaquotidiano.it

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