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Italia Oggi Rassegna Stampa
17.01.2023 Periscopio 17/01/2023
A cura di Diego Gabutti

Testata: Italia Oggi
Data: 17 gennaio 2023
Pagina: 10
Autore: Diego Gabutti
Titolo: «Periscopio 17/01/2023»
Riprendiamo da ITALIA OGGI di oggi, 17/01/2023, "Periscopio" a cura di Diego Gabutti.

Dante appartiene all'Italia. L'attenzione ai piccoli dettagli secondo Sisci  - Formiche.net

Sono una delle ultimissime testimoni al mondo e con pessimismo e realismo dico che la Shoah sarà trattata in un rigo nei libri di storia, poi non ci sarà più neanche quello. Liliana Segre.

In Ucraina tutto procede secondo i piani. Vladimir Putin.

Volodymir Zelensky ha aggiornato a 30 il numero delle persone uccise dall’esplosione d’un missile russo su un condominio residenziale di Dnipro e ha dichiarato che non si conosce la sorte di altre 30 persone che potrebbero essere state in casa al momento dell’impatto. Decine di persone sono state salvate dalle macerie, tra cui sei bambini. rainews.it

Penso sia giunto il momento per il Papa di visitare l’Ucraina e dare così un chiaro segnale che è la Russia che deve fermare ciò che ha avviato. Andriy Yermak, capo dell’Ufficio del presidente ucraino.

Restiamo vicini a popolo martoriato. Francesco I.

Putin un dittatore? [...] Per ora è il presidente della federazione russa. Anche Garibaldi prese la dittatura a Napoli quando portò il Meridione all’unità d’Italia. Luciano Canfora, conquistedel lavoro.it

Putin si trova alle prese con un paese che non c’è, ossia una nazione diversa da quella vagheggiata oniricamente, e ancora più distante da quell’ideale impero russo (in realtà mai esistito storicamente) tante volte richiamato nei suoi discorsi ufficiali (con copyright da pagare agli eredi di Mussolini). [Con la sua] popolazione disillusa, che non sa che cosa aspettarsi dal futuro, e che vive alla giornata, nella speranza di un domani migliore, la Russia ricorda, a chi scrive, [Cuba] negli ultimi anni di Fidel Castro. Massimiliano Di Pace, HuffPost.

Un famoso saggista statunitense (…) una volta ha scritto che Cuba – la Cuba di Castro – era come «un grande fallo sul punto di penetrare nella vulva nordamericana». Mario Vargas Llosa e altri, Il manuale del perfetto idiota latinoamericano.

«Sono accusato d’aver ottenuto informazioni top secret dal capo del Consiglio di sicurezza nazionale iraniano in cambio di una bottiglia di profumo e una maglietta». Le ultime parole note di Alireza Akbari, ex viceministro della difesa iraniano con doppia cittadinanza, iraniana e inglese, erano state diffuse pochi giorni fa dalla Bbc in lingua farsi. Akbari è stato impiccato come «spia britannica» il 14 gennaio. ilpost.it

Peggiore è la situazione in cui certe forze politiche, demagogiche all’opposizione, lo restano anche quando vanno al governo: è, ad esempio, la storia dei tanti populismi latinoamericani. [...] C’è chi pensa che l’Italia ci sia andata vicina all’epoca del Conte 1 (l’alleanza 5 Stelle/Lega). Angelo Panebianco, Corriere della sera.

Indietro, c’è posto! Le retromarce su Roma raccolgono una folta schiera. Maurizio Gasparri cerca di fermare sul bagnasciuga la direttiva Bolkestein, per arretrare la scadenza di legge sulle concessioni balneari. Per evitare l’ennesimo avvitamento e guardare avanti, il Pd litiga ancora su Renzi e si rimangia il calendario del congresso. Dal mattino alla sera, il duo Fratoianni & Bonelli ha fatto marcia indietro su Aboubakar Soumahoro. È una politica votata all’indietrologia, la scienza occulta del passo a ritroso. Aldo Grasso, Corriere della sera.

L’altra sera, al congresso della Cgil di Bologna, al momento della proclamazione del nuovo segretario locale, è stato diffuso a tutto volume dagli altoparlanti l’inno dell’Unione Sovietica. Tra i presentì, compreso il leader nazionale Landini, nessuno si è stupito né ha obiettato, anzi sono scrosciati applausi e c’è stato pure un momento di emozione collettiva. Alessandro Sallusti, Libero.

Ma si può? Carlo Calenda.

Bersani e D’Alema? Porte aperte a tutti, a chiunque voglia rientrare. Stefano Bonaccini (Carlo Bertini, La Stampa).

Non è che perché sei ospite televisivo, proprietario di multinazionali, senatore, concorrente di Sanremo, tu non sia lo scemo del villaggio. E quindi io, ogni volta che qualcuno mi manda un video del professore universitario che si autocertifica una gestualità ipnotica, o un penzierino del proprietario di social network che twitta in continuazione come un utente isterico che voglia distrarsi dal problema del costo della mensa scolastica, ogni volta io m’innervosisco. Non solo perché mi pare che l’analisi del carattere italiano fatta da Orson Welles – «La borghesia più ignorante d’Europa» – si sia estesa al mondo, e ormai più sono classe dirigente più sono scemi, e noi sempre schiavi dell’impossibilità di ignorarli giacché ci compaiono sul telefono, dell’impossibilità di illuderci che il proprietario della piattaforma su cui Vongola75 posta le foto delle vacanze sia più sveglio di Vongola medesima. Guia Soncini, Linkiesta.

Qui si fa l’Italia o si muore. Giorgia Meloni.

Non siamo più la repubblica delle banane. Giuseppe Garibaldi.

Il fondatore del pensiero di destra in Italia è stato Dante Alighieri. Gennaro Sangiuliano, ministro della cultura.

Dante ha fondato il partito di Dante, il Pd, che non ha vinto mai. Si sono scissi, c’erano troppe correnti. Questo Pd sono 700 anni che non trova pace. Roberto Benigni.

Se una sfumatura di «destra» c’è, in Dante, essa non ha nulla di filoliberista: anzi, i toni danteschi riguardo la polemica contro l’usura ricordano semmai da vicino (et pour cause) quelli usati da Ezra Pound. [Pour cause?] Franco Cardini, Quotidiano nazionale.

A me le lumache piacciono, mia moglie fa bleah… Magari mi piacciono anche i grilli. Comunque è meglio la pasta alla Norma, e se volete vi do la ricetta. Ignazio La Russa.

E quel che più ti graverà le spalle, / sarà la compagnia malvagia e scempia. Dante, Paradiso, 17-61/2.

Non siamo un popolo di santi né di poeti né di artisti né di navigatori: siamo un popolo di pesci in barile. Roberto Gervaso.

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Diego Gabutti

italiaoggi@class.it

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