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La crisi dei partiti americani Analisi di Antonio Donno
Donald Trump La parte moderata sia del Partito Repubblicano, sia del Partito Democratico è in uno stato di confusione di fronte agli eventi di questi ultimi anni. Eppure, il moderatismo è stato sempre il sale della democrazia americana. Oggi, la parte moderata dei due partiti, che ha rappresentato la via maestra della politica americana, proponendo e attuando quelle soluzioni che hanno dato forza e prestigio agli Stati Uniti a livello interno come a quello internazionale, non è all’altezza della situazione critica che il Paese sta attraversando.
I motivi di questo declino, della crisi di valori dei due partiti, hanno motivazioni diverse, anche se fanno riferimento a uno stesso momento iniziale, le due presidenze di Barack Obama, che hanno avuto esiti molto contrastanti in economia. Con Obama, infatti, è venuta progressivamente meno soprattutto la centralità ideologica dell’homo americanus in quanto tale, cioè portatore a livello globale dei valori liberali che, partendo dalla Gran Bretagna, hanno trovato sul suolo americano e nelle sue istituzioni il “centro vitale”– per usare un’espressione cara ad Arthur M. Schlesinger, Jr. – che, dopo la fine del secondo conflitto mondiale, ha rappresentato un esempio per tutto il mondo libero e per quella parte del mondo in cerca della libertà. Così, come conseguenza diretta dello svilimento dei valori liberali americani, gli Stati Uniti di Obama si sono man mano ritirati dai più importanti scacchieri del sistema politico internazionale, quasi come risultato di un pentimento per le malefatte compiute dagli Stati Uniti nella loro storia, in particolare in quella seguita alla fine della seconda guerra mondiale, la storia dell’imperialismo americano nel mondo, come spesso è stato definito.
L’esito è stato disastroso. Oggi Cina e Russia, le due Potenze autocratiche, dominano buona parte dello scenario internazionale, portatrici di un impulso alla conquista che non ha freno. Così, dopo Obama, il Partito Democratico si è trovato a gestire una situazione in gran parte compromessa dal ritiro politico e ideologico di un’America, i cui valori liberali non rappresentano più il punto di riferimento per i popoli in cerca della libertà. Il liberalismo americano sembra un residuo del passato.
Le vicende del Partito Repubblicano sono ancora più allarmanti. Con la presidenza di Donald Trump il moderatismo, come espressione politica del pensiero liberale, è stato travolto dall’estremismo di una parte dell’elettorato americano che ha visto in lui l’espressione di un desiderio di riscatto i cui connotati sono vaghi, mentre la loro manifestazione è violenta. È la prima volta nella storia della Repubblica americana che uno strato così significativo del popolo esprime una ribellione, che alcuni gruppi isolati ha interpretato in forma violenta in diverse parti del Paese. Purtroppo, il fermento ribellistico sembra covare ancora nelle viscere di una parte della società americana, quella più povera ed emarginata. Il momento cruciale potrebbe essere alle porte. Se Trump dovesse essere condannato per i reati commessi, molti temono, compreso il sottoscritto, che il ribellismo possa trasformarsi in una ribellione violenta con esiti difficilmente pronosticabili.
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