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La Repubblica Rassegna Stampa
06.01.2023 Clark: 'È un imbroglio tattico, Mosca sta perdendo sul terreno'
Intervista di Paolo Mastrolilli

Testata: La Repubblica
Data: 06 gennaio 2023
Pagina: 2
Autore: Paolo Mastrolilli
Titolo: «Clark: 'È un imbroglio tattico, Mosca sta perdendo sul terreno. Rifiutarlo è la risposta giusta'»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 06/01/2023, a pag. 2, con il titolo "Clark: 'È un imbroglio tattico, Mosca sta perdendo sul terreno. Rifiutarlo è la risposta giusta' " l'intervista di Paolo Mastrolilli.

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Paolo Mastrolilli

Wesley Clark - Wikipedia
Wesley Clark

L’ex comandante della Nato Wesley Clark non ha dubbi: «Putin chiede il cessate il fuoco perché sta perdendo. È solo un imbroglio tattico, che è stato giustamente rigettato».

Perché questo giudizio così netto? «Il capo del Cremlino sarebbe stato un cristiano molto migliore e credibile se non avesse invaso illegalmente e senza ragione un Paese vicino, con un attacco non provocato, uccidendo decine di migliaia di persone, fra cui molti civili innocenti che non avevano fatto nulla per minacciare la Russia. Quindi non sono molto colpito dalla sua pretesa di essere improvvisamente così sensibileagli insegnamenti del cristianesimo».

Non può essere l’inizio di un negoziato? «È una strategia truffaldina, per forzare l’Ucraina ad accettare il cessate il fuoco. Sarebbe solo a vantaggio della Russia, perché sta perdendo la guerra. Questo è l’unico vero motivo per suggerire la tregua, sfruttando come scusa ilNatale ortodosso».

Non potrebbe essere un primo effetto della mediazione di Erdogan? «La tregua in questo momento, a queste condizioni, è solo nell’interesse strategico militare della Russia».

Perché? «Putin sta perdendo sul terreno, e quindi si aggrappa a qualsiasiscusa per cercare di limitare i danni e fermare la catastrofe a cui espone il proprio Paese».

Quindi la sua proposta è un segnale di debolezza? «Assolutamente, non ci sono dubbi. È chiaro che il Cremlino ha preso l’iniziativa perché è in difficoltà. Ciò segnala solo la sua debolezza, tanto sul fronte ucraino, quanto su quello interno».

Quale risposta suggerisce? «Lui pensa che sia difficile rifiutare un cessate il fuoco di 36 ore, o magari anche di 12, giustificato col Natale ortodosso. Ma se fosse accettato, subito dopo chiederebbe di tenerlo in vigore e allungarlo. Perché questa è la sua strategia: sta perdendo, deve bloccare la frana ed evitare il collasso delle sue forze armate. Perciò la risposta deve essere un fermo no».

A qualunque ipotesi? «La risposta deve essere no, su tutta la linea. Ritiri i suoi soldati, e poi potranno andare pacificamente in chiesa a celebrare il Natale, perché al momento sono solo terribili aggressori».

L’Ucraina è davvero militarmente in grado di respingerli fuori dai propri confini? «Sì. Se continua il sostegno attuale dei Paesi membri della Nato, Kiev sta dimostrando di essere in grado di ricacciare i russi oltre i propri confini».

E dopo? «La Russia è uno stato aggressore, sta occupando illegalmente il territorio nazionale dell’Ucraina. Il presidente Zelensky ha già detto che è pronto ad accettare un cessate il fuoco, quando le truppe di Mosca lasceranno le regioni del suo Paese dove si trovano senzaalcuna giustificazione. Solo a quel punto potrà avvenire la fine delle ostilità, e ci sarà, per la semplice ragione che Kiev non ha mai avuto alcuna intenzione di aggredire la Russia. Quindi Mosca non ha nulla da temere, se ritira i propri soldati dall’invasione ingiustificata e illegale che ha lanciato, e li riporta nei propri confini. Nel momento in cui Putin ordinasse di farlo, la guerra cesserebbe immediatamente, perché Zelensky non ha alcuna mira sul suo territorio. Questo è l’unico vero punto di partenza plausibile per mettere fine alle ostilità, e successivamente negoziare un’intesa per regolare i rapporti nel futuro, in modo da garantire che simili atti di aggressione non possano ripetersi, tanto verso l’Ucraina, quanto in generale verso tutti i Paesi democratici europei».

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