Charlie Hebdo: 35 vignette contro l’Iran E in Italia?
Testata: Il Foglio Data: 06 gennaio 2023 Pagina: 3 Autore: la redazione del Foglio Titolo: «Charlie contro gli ayatollah»
Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 06/01/2023, a pag. 1, l'editoriale "Charlie contro gli ayatollah".
E’ un modo di ricordarci che le ragioni per cui i vignettisti e i redattori di Charlie sono stati uccisi sono purtroppo ancora attuali”. Così scrive il direttore di Charlie Hebdo “Riss” nel numero speciale: trentacinque vignette contro il regime iraniano per l’ottavo anniversario dell’attentato islamista contro la loro redazione. E ancora una volta scoppia un caso internazionale (il ministero degli Esteri iraniano ha convocato l’ambasciatore francese per l’“atto osceno” che, denuncia il regime di Teheran, è la pubblicazione). “Mullah, tornate da dove venite”, è il titolo di un disegno di Coco, sopravvissuta all’attentato del 2015, dove l’ayatollah Khamenei ha i capezzoli forati e un completo sadomaso mentre esulta per l’abolizione della polizia morale.
“Il leader supremo, a differenza di Maometto, non è un profeta, quindi possiamo disegnarlo quanto vogliamo”, ha commentato il direttore Riss. In una vignetta, l’ayatollah Khamenei indossa un turbante con una miccia accesa (come la famosa vignetta danese), in un’altra un gruppo di atlete iraniane alza la testa della Guida suprema come un trofeo. Ridicole le proteste del regime iraniano, che a sua volta ha indetto un concorso di vignette per irridere camere a gas e Shoah in risposta alle primissime vignette su Maometto. Un regime dove si tortura, uccide e stupra per reprimere la rivolta dei giovani. Un regime che ha emesso una fatwa contro Salman Rushdie (che non è andata in prescrizione neanche trent’anni dopo, vedi quanto è accaduto a New York lo scorso anno), una copia della quale fu trovata proprio nel laptop dei fratelli Kouachi, i terroristi di al Qaida che il 7 gennaio 2015 sterminarono praticamente tutta la redazione di Charlie Hebdo. Parigi non è Teheran sulla Senna, cari mullah.
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