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Famiglia Cristiana Rassegna Stampa
28.03.2003 Un'analisi scorretta
Considerazioni del tutto personali, dati non corretti e termini inappropriati nell'analisi della difficile situazione nella quale vive la popolazione israeliana dopo lo scoppio della guerra in Irak.

Testata: Famiglia Cristiana
Data: 28 marzo 2003
Pagina: 26
Autore: Guglielmo Sasinini
Titolo: «Israele al centro della polveriera»
L’articolo analizza la difficile situazione nella quale si trova a vivere la popolazione israeliana dopo lo scoppio della guerra all’Irak.

Tuttavia oltre a varie considerazioni del tutto personali, il giornalista riporta dati non corretti e utilizza alcuni termini in modo inappropriato.

…..Il timore di un lancio di missili iracheni contro Tel Aviv, dopo che i paracadutisti americani e i royal marines britannici hanno preso possesso delle basi irachene dalle quali, durante la prima guerra del Golfo del 91, vennero lanciati i missili Scud contro Israele, si è notevolmente affievolito.
Occupando le basi irachene gli americani hanno in parte ridotto il rischio che quel pazzo sanguinario di Saddam possa lanciare missili contro Israele. Tuttavia il timore non si è "notevolmente affievolito" perché nonostante le ottimistiche previsioni del giornalista le reazioni del dittatore rimangono imprevedibili tanto quanto il suo odio per Israele è ben radicato.
…….Per gli integralisti islamici palestinesi Saddam Hussein è sempre stato il grande protettore, che riconosceva alle famiglie dei terroristi suicidi (che qui chiamano Shaid martiri) un premio di 10.000 dollari.
I dollari elargiti alle famiglie dei terroristi che riuscivano a portare a termine il loro piano di morte facendo a pezzi il numero più alto di civili israeliani non è di 10.000 dollari bensì di 25.000 come più volte ripetuto alla televisione e nella stampa.

Stringe il cuore pensando ai bimbi iracheni che Saddam Hussein avrebbe potuto sfamare, curare, assicurando loro una vita più dignitosa con quei 25.000 anziché premiare feroci assassini.

Per i palestinesi in questa storia è chiaro chi sono i cattivi e chi sono i buoni, dice Nasser el-Laham, uno dei più noti giornalisti di Tv-Betlemme, persino quando gli aerei americani cadono a causa di una tempesta di sabbia, o quando i marines o i soldati inglesi restano uccisi dal cosiddetto fuoco amico, per loro si tratta comunque di una vittoria".

La turbolenza dei "vicini di casa" e la possibilità di un effetto domino che finisca con il coinvolgere tutto il mondo arabo sono la maggior preoccupazione di Israele.

Quei vicini di casa che il giornalista definisce con bonomia "turbolenti" quasi si trattasse di scolaretti indisciplinati sono gli stessi che manifestano per le strade della Cisgiordania accogliendo con grida di giubilo la notizia dell’uccisione di soldati americani, che bruciano le bandiere di Israele, che urlano "Morte all’America e a Israele". E sono sempre gli stessi con i quali Israele è chiamata a sedersi ad un tavolo di pace!

Questa è la vera preoccupazione di Israele: sapere che con quei "vicini di casa" così pieni di odio e di rancore verso il popolo israeliano Israele dovrà cercare di riprendere un cammino di pace.

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