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La Repubblica Rassegna Stampa
20.12.2022 Difendiamo l'Ucraina
Intervista di Andrea Romano

Testata: La Repubblica
Data: 20 dicembre 2022
Pagina: 5
Autore: Andrea Romano
Titolo: «'I sistemi anti-razzo sono vitali. Ma per resistere al gelo a Kiev servono trasformatori'»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 20/12/2022, a pag. 5, con il titolo 'I sistemi anti-razzo sono vitali. Ma per resistere al gelo a Kiev servono trasformatori', l'intervista di Andrea Romano.

Olena Halushka: “I sistemi anti-razzo sono vitali ma per resistere al gelo  a Kiev servono trasformatori” - la Repubblica
Olena Halushka

La difesa dell’Ucraina passa anche per un fronte poco conosciuto ma d’importanza strategica: quello dei trasformatori elettrici, componenti indispensabili per le reti di trasporto dell’energia, più diffusi e vulnerabili delle grandi centrali e per questo nel mirino dei bombardamenti russi. In un mercato internazionale saturo di richieste, la corsa a trovare trasformatori è diventata una priorità di Zelensky. Se ne occupa direttamente il vicepremier Oleksandr Kubrakov, già Ministro per le Infrastrutture, con il sostegno di attivisti civici che stanno girando l’Europa con la missione di reperirne di nuovi o di usati. Ne abbiamo parlato con Olena Halushka - tra i fondatori del Centro Internazionale per la Vittoria dell’Ucraina, dirigente del Centro di Azione contro la Corruzione e già consigliera comunale a Kiev - che in questi giorni si trova in Italia alla guida di una delegazione che proprio con quest’obiettivo ha incontrato istituzioni, amministrazioni locali e la Federazione Italiana Diritti Umani.

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Vladimir Putin con un ritratto di Stalin

Qual è il legame tra il suo impegno civico contro la corruzione in Ucraina e la militanza nella resistenza all’aggressione russa? «Fin dalla “rivoluzione della dignità” del 2013-2014 ho lavorato per riforme in grado di rafforzare lo stato di diritto in Ucraina. Insieme a tanti altri esponenti della società civile, abbiamo ottenuto risultati significativi nella trasparenza e nellaresponsabilità delle istituzioni sui temi della legalità. Due giorni prima dell’invasione, in un discorso ufficiale, Vladimir Putin attaccò esplicitamente tutti gli organismi anti-corruzione nati in Ucraina dopo Maidan: chiaro segnale di come un’Ucraina democratica, prospera e libera dalla corruzione rappresenti una minaccia mortale per la cleptocrazia putiniana e una delle ragioni che hanno determinato l’invasione. Dopo il 24 febbraio, insieme ad altre attiviste della società civile, abbiamo fondato in Polonia il Centro Internazionale per la Vittoria dell’Ucraina allo scopo di sostenere in tutta Europa le ragioni della resistenza ucraina, di promuovere la creazione di uno specifico Tribunale speciale sull’aggressione russa e di aiutare la ricostruzione economica e infrastrutturale del nostro paese».

Perché vi state rivolgendo anche alle nostre amministrazioni locali nella ricerca di trasformatori? «Dal 10 ottobre la Russia ha condotto una dozzina di attacchi missilistici devastanti contro le nostre infrastrutture strategiche, danneggiando almeno il cinquanta per centro del sistema energetico ucraino. L’obiettivo, com’è noto, è quello di costringerci alla resa con l’arma del freddo. Per superare l’inverno abbiamo urgente bisogno di restituire piena operatività al sistema elettrico. Gli attacchi russi prendono di mira in particolare le sottostazioni elettriche, ovvero i nodi di trasmissione che collegano le centrali alle industrie e ai centri abitati, e per questo abbiamo assoluta necessità di trasformatori elettrici di tre tipi (750kV, 330kV e 220kV). L’Ucraina sta acquistando trasformatori nuovi direttamente dai produttori di ogni parte del mondo, ma le forniture non sono sufficienti. Per questo ne cerchiamo anche di usati, in particolare presso quelle aziende o amministrazioni pubblicheche per qualunque ragione avessero rinnovato o volessero rinnovare i loro trasformatori liberandosi di quelli vecchi. In questi giorni abbiamo incontrato numerosi esponenti delle istituzioni italiane, nazionali e locali, in particolare tra Roma e l’Emilia Romagna. Ma sarebbe straordinariamente importante se i Comuni e le aziende di qualunque altra parte d’Italia potessero aiutarci in questo sforzo a sostegno della resistenza civile ed economica del nostro paese».

Cosa prevede per l’immediato futuro? «I prossimi mesi saranno decisivi, perché il futuro della ricostruzione ucraina dipenderà in gran parte della nostra capacità di proteggere già oggi la rete elettrica nazionale. Per darvi un esempio: se le interruzioni di energia bloccassero troppo a lungo il funzionamento delle pompe idriche, le tubature potrebbero congelare arrecando danni irreversibili alle infrastrutture civili di molte città, moltiplicando i costi per la ricostruzione. Anche per questo l’Ucraina ha bisogno vitale sia di sistemi di difesa anti-missile sia di trasformatori elettrici, oltre che di altre attrezzature tecniche: per salvare la vita di migliaia di persone, per proteggere le nostre infrastrutture e per evitare una crisi umanitaria che porterebbe nuove ondate di rifugiati. L’Italia può fare molto anche in questo senso».

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