Francesca Albanese, la macchia italiana sporca l’ONU Il silenzio del nostro governo, perché non chiediamo le dimisssioni?
Testata: Il Foglio Data: 17 dicembre 2022 Pagina: 3 Autore: la redazione del Foglio Titolo: «La macchia italiana all’Onu»
Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 17/12/2022, a pag.3, l'editoriale "La macchia italiana all’Onu".
Francesca Albanese, alleata del terrorismo palestinese, è mai possibile che il governo italiano non intervenga almeno con un intervento diplomatico?
Un avvocato a capo dell’indagine del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite sul trattamento dei palestinesi da parte di Israele ha affermato che, durante il conflitto del 2014 tra Israele e gruppi terroristici di Gaza, la “lobby ebraica” aveva il controllo degli Stati Uniti. Francesca Albanese è stata nominata relatrice speciale delle Nazioni Unite nei Territori palestinesi. Il suo compito è pubblicare rapporti e collaborare con i governi e altri gruppi. Albanese al Times of Israel dice di essersi pentita dell’affermazione “lobby ebraica”, ma di essere vittima di una macchinazione politica. Nel 2014, in una lettera aperta pubblicata sulla sua pagina Facebook, Albanese ha criticato gli Stati Uniti e l’Europa per la loro condotta durante l’Operazione “Margine Protettivo”, la guerra tra Israele e i gruppi terroristici di Gaza. “L’America e l’Europa, soggiogate l’una dalla lobby ebraica e l’altra dal senso di colpa per l’Olocausto, continuano a condannare gli oppressi – i palestinesi – che si difendono con gli unici mezzi che hanno (missili squilibrati), invece di far affrontare a Israele le sue responsabilità secondo il diritto internazionale”, ha scritto Albanese. I riferimenti agli ebrei e alle lobby ebraiche che esercitano un potere sproporzionato sono considerati tropi antisemiti. “Prendo le distanze da queste parole, che non userei oggi, né ho usato come relatrice speciale delle Nazioni Unite”, ha risposto Albanese ai media israeliani. In un post scoperto dal Times of Israel, l’avvocato ha condiviso anche una foto di un soldato nazista e di un ebreo accanto a quella di un soldato israeliano e un palestinese. Ha paragonato la Nakba, la parola palestinese che indica la “catastrofe” della creazione di Israele, all’Olocausto, in un commento riportato dal gruppo Un Watch. Anche paragonare Israele alla Germania nazista è considerato antisemita dall’International Holocaust Remembrance Alliance. Le scuse non bastano. Albanese deve dimostrare che è stata nominata in quel ruolo non in virtù della sua ideologia. O dovrebbe dimettersi.
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