domenica 20 aprile 2025
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



Clicca qui






Informazione Corretta Rassegna Stampa
10.12.2022 Al Jazeera – Le Monde, stessa battaglia?
Analisi di Michelle Mazel

Testata: Informazione Corretta
Data: 10 dicembre 2022
Pagina: 1
Autore: Michelle Mazel
Titolo: «Al Jazeera – Le Monde, stessa battaglia?»
Al Jazeera – Le Monde, stessa battaglia?
Analisi di Michelle Mazel

(traduzione di Yehudit Weisz)


Al Jazeera English - Wikipedia

Un breve riassunto dei fatti. L'11 maggio scorso, la corrispondente del canale Al Jazera in Israele e nei Territori palestinesi è stata uccisa durante uno scontro a fuoco tra terroristi armati e soldati israeliani. Per settimane, l'Autorità palestinese si era rifiutata di sottoporre il proiettile a un esame balistico per determinare chi lo avesse sparato. Ad oggi non c'è una conclusione formale, ma l'esercito israeliano ha ammesso che è possibile che si sia trattato di un tiro accidentale da parte di uno dei suoi soldati. Inutile dire che i palestinesi e i loro sostenitori nel mondo arabo respingono questa conclusione. Il canale Al Jazeera, che sostiene di essere la voce dei Fratelli Musulmani e che auspica l’eliminazione di Israele, ha deciso di chiedere alla Corte Penale Internazionale di indagare sulla morte della giornalista Shireen Abu Akleh, che aveva nazionalità americana e palestinese. Le Monde si è subito affrettato a diffondere a suo modo questa notizia. Giudicate voi. Innanzitutto il titolo: “Assassinio di Shireen Abu Akleh: Al-Jazeera si rivolge alla CPI.” Per questo organo di stampa, che vuole essere un grande quotidiano di informazione, non c'è bisogno di indagare, non ci sono dubbi, la giornalista è stata assassinata, questa è una verità ovvia. E il giornale continua: “Martedì il canale del Qatar ha chiesto alla Corte Penale Internazionale di indagare sulla morte, avvenuta a maggio, della giornalista americano-palestinese, uccisa a colpi di arma da fuoco da un soldato dell'esercito israeliano.” E cita con compiacimento l'avvocato del canale del Qatar:  “Sarebbe quindi un crimine di guerra, unito a un crimine contro l'umanità, perché il nome di Shireen Abu Akleh si aggiunge a una lunga lista di giornalisti palestinesi uccisi dalle forze israeliane.” Come sempre si scatena il branco di troll e di altri commentatori, sempre pronti a intervenire quando si tratta di voler delegittimare lo Stato di Israele. Un certo Edgard Wibeau, commentando un primo articolo sull'argomento: “La domanda è: l'esercito israeliano è così disorganizzato e soggetto all'anarchia che un cecchino può sparare di sua iniziativa a una giornalista chiaramente identificata come tale, e per di più così famosa che tutti sanno chi è, senza che ciò comporti pesanti sanzioni contro il tiratore? La risposta è no, ovviamente, e la conclusione è che il tiratore ha agito su ordine. Questo assassinio è una stupidità criminale degli israeliani. Resta da capire a quale altezza della gerarchia è stato commesso. Considerando l'enormità della cosa, suppongo che sia abbastanza alta, anche molto alta.”  Sotto lo pseudonimo di Dupont Premier, si può leggerne il commento dopo il secondo articolo: "Articolo interessante. Per la prima volta Le Monde afferma senza usare il condizionale che questa giornalista è stata effettivamente uccisa da un soldato israeliano (conclusione a cui hanno portato tutte le indagini serie) e parla anche di ‘assassinio’, cioè di omicidio premeditato.”                                       

Va ricordato che secondo lo Statuto di Le Monde “Il dibattito deve essere rispettoso, senza attacchi personali come contro altri commentatori, contro i giornalisti o le persone citate nell'articolo) e rispettare i limiti della libertà di espressione: nessuna diffamazione, nessun insulto, nessuna discriminazione, sessista o razzista, negazionista, o l’incitamento all'odio.”

Immagine correlata
Michelle Mazel

takinut3@gmail.com

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT