L’antisemitismo è vivo fra noi In Italia e in Europa si sta assistendo, in questi ultimi mesi, ad un preoccupante rigurgito di antisemitismo, sentimento che accomuna pacifisti e naziskin
Testata: Il Resto del Carlino Data: 19 marzo 2003 Pagina: 4 Autore: Giovanni Moranti Titolo: «Attacco a Bagdad, "la colpa è degli ebrei"»
Da molti mesi, è inutile negarlo, si sta assistendo in Europa ed anche in Italia ad un preoccupante rigurgito di antisemitismo, sentimento che accomuna i pacifisti e i naziskin e che sta crescendo nel silenzio e nel disinteresse più totale. A questo proposito sul Resto del Carlino di mercoledì 19 marzo è pubblicato un articolo molto interessante a firma Giovanni Moranti. "Scoppia la guerra e la colpa è degli ebrei. Per quanto assurdo e forzato possa apparire questo accostamento, è l’esatta fotografia di una serie di segnali, che indicano un crescente sentimento antisemita non solo in Europa, e l’Italia non ne è affatto immune, ma anche in America. Uniti, almeno in questo, da una convergenza fra estrema destra e settori della sinistra pacifista, convinti entrambi che se non ci fossero gli ebrei oggi non ci sarebbe la guerra. Anche questo atteggiamento riassunto con parole che sembrano una superficiale descrizione di fenomeni più complessi e che invece sono il testuale resoconto di un atteggiamento. Come quello del deputato democratico James Moran, che ha detto: "Non saremmo a questo punto se la comunità ebraica non avesse soffiato sul fuoco". E dire che i sondaggi danno tra gli ebrei americani, che sono solo 6 milioni su una popolazione di 282 milioni di persone, un sostegno all’attacco contro Saddam inferiore (52 contro 62) rispetto al resto degli americani. Ma tant’è l’ebreo fa sempre comodo come parafulmine e per scaricare tensioni. Un discorso più attento di quanto non abbia finora ricevuto merita il crescente antisemitismo in Italia, dove naziskin, no global che inneggiano al boicottaggio commerciale dei prodotti di Israele e anche frange della sinistra pacifista si scoprono uguali nell’odio verso gli ebrei..
E anche l’ostilità di quelli che hanno imbrattato i muri della RAI di Milano "Mieli raus" non è stata presa troppo sul serio, dando prevalenza alle considerazioni politiche che hanno portato Mieli a rinunciare. Resta il fatto che, per la prima volta in occasione di una scelta riferita alla presidenza RAI, è stata sollevata la questione ebraica malignamente abbinata all’avidità di una richiesta economica, che pure, tabelle alla mano, era inferiore al compenso ricevuto da Sabrina Ferilli e Fabio Fazio. E che dire di quella sconsiderata iniziativa, per cui le scritte degli ebrei e dei condannati a morte raccolte nel Museo del deportato di Carpi sono state abbinate ad immagini di palestinesi, per indurre a considerare gli ebrei di oggi come i nazisti di ieri?
Mentre a Bologna si sono riaccese le polemiche sull’imbarazzante lettera indirizzata da 130 professori dell’Alma mater ai soldati israeliani invitandoli a disertare. Una situazione così riassunta dal sociologo Renato Mannheimer. Il 22 per cento degli italiani si dicono diffidenti nei riguardi degli ebrei e l’8 per cento (più tre punti percentuali rispetto al passato) pensa che dovrebbero lasciare l’Italia. L’8 per cento sono 2 milioni e mezzo di italiani. Se vi sembrano pochi… Invitiamo i lettori di informazionecorretta.com ad inviare la propria opinione alla redazione del Resto del Carlino. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita.