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Italia Oggi Rassegna Stampa
01.12.2022 Periscopio 01/12/2022
A cura di Diego Gabutti

Testata: Italia Oggi
Data: 01 dicembre 2022
Pagina: 10
Autore: Diego Gabutti
Titolo: «Periscopio 01/12/2022»
Riprendiamo da ITALIA OGGI di oggi, 01/12/2022, "Periscopio" a cura di Diego Gabutti.

Nato due volte - Fondazione Luigi Einaudi

Se la Nato – come ha lasciato intendere [il segretario generale] Stoltenberg – fornisse ai fanatici di Kiev sistemi Patriot, essi diventerebbero un obiettivo legittimo delle nostre forze armate. [...] Il mondo non ha bisogno della Nato: lgorganizzazione deve pentirsi davanti all’umanità ed essere dissolta come entità criminale. Dmitrij Medvedev.

Cogito, ergo boum. Susan Sontag.

Cacciati dai campi di battaglia, in fuga dai combattimenti militari, i terroristi russi in uniforme stanno ora colpendo le infrastrutture dell’Ucraina. La rete elettrica è il loro obiettivo principale. Un palese crimine di guerra.  Nei media occidentali si legge talvolta che questa strategia del Cremlino è un tentativo di costringere l’Ucraina a chiedere la pace. [Ma] la Russia non vuole solo che l’Ucraina capitoli. Vuole che implori pietà. Putin ha bisogno di qualcosa di più d’una semplice fine della guerra. Vuole l’umiliazione dei suoi nemici della Russia: l’Ucraina e i nostri alleati occidentali. Andriy Yermak, capo dell’ufficio presidenziale ucraino.

La nostra gente ha già fatto la scelta: «È meglio vivere senza elettricità se significa vivere senza russi». Questa citazione, del presidente Zelenskyy, viene ripetuta ogni giorno, come un sermone, da milioni di persone nell’oscurità dell’Ucraina. Olga Tokariuk, Linkiesta.

Mistero intorno alla morte di Vyacheslav Taran, il miliardario russo che si è schiantato con l’elicottero a Villefranche-sur-Mer, in Costa Azzurra. Il tempo era ottimo e il mezzo, decollato dalla Svizzera, non aveva nessun guasto apparente. Uno dei passeggeri in partenza aveva disdetto la prenotazione all’ultimo minuto. ilmessaggero.it

Il rischio della Terza Guerra Mondiale? Esiste. Ma non si può essere schiavi di esso in eterno. Putin e la Russia dimostrano di non temerlo, e tuttavia quel rischio lo corrono quanto e più di noi. [...] Per decenni si è parlato di Mad (Mutual Assured Destruction)? E di «equilibrio del terrore»? Dov’è finito, quell’equilibrio? Gianni Pardo, Italia Oggi.

[In Cina] gli errori si cumulano. In economia il ritorno allo statalismo coincide con un rallentamento della crescita e l’aumento della disoccupazione giovanile. In politica estera l’appoggio a Putin in Ucraina inasprisce la guerra fredda con gli Stati Uniti e accelera una crisi della globalizzazione che penalizza l’economia cinese. Federico Rampini, CorSera.

[In Iran] i gruppi online che su Telegram aggiornano quotidianamente lo stato della rivolta stanno aumentando di giorno in giorno la propria popolarità. Il canale @protest_iran in poco tempo ha guadagnato oltre 12mila iscritti diventando un punto di riferimento per i manifestanti. Entrando nel canale si può scaricare un manifesto che spiega bene come le proteste stiano sfociando in una vera e propria rivoluzione. Nel documento si parla dell’istituzione di Consigli rivoluzionari del popolo contro l’oppressione del regime. Guido Petrangeli, HuffPost.

[E in Italia? In Italia] la piattaforma rivendicativa [dei quattro studenti in croce scesi in piazza] è sempre quella: sì attività «alternative», sì canne, sì allo studio «non codificato», no al merito che fa sudare. Sul serio, Simenon scriveva un romanzo in quindici giorni e nello stesso tempo perdeva 4 chili, tanta era la tensione: questi, non c’è pericolo. Max Del Papa, Italia Oggi.

Al dibattito sulle mozioni concernenti la guerra all’Ucraina in una sonnecchiosa mattinata di martedì partecipano 41 deputati, tra chi entra e chi esce, chi si mette a chiacchierare, chi compulsa lo smartphone e chi c’è soltanto per far di contorno al collega iscritto a parlare, che il contorno di sedie vuote in diretta streaming viene male. Pietro Salvatori, HuffPost.

Calenda incontra Meloni: «Premier molto preparata». Titolo del Secolo d’Italia.

Calenda bussa a destra. Di questo qui non c’è da fidarsi. Titolo di Libero.

Il Pd, come indicano i sondaggi, rischia di essere surclassato e, in prospettiva, assorbito dai 5 Stelle. Questa possibilità è apparsa evidente a tutti una volta conosciuti i risultati delle elezioni. Ma anziché reagire immediatamente, la dirigenza Pd ha scelto [...] di rinviare di mesi e mesi le decisioni sul proprio assetto futuro: le correnti interne, ossia le oligarchie, hanno prevalso, si sono mosse, e si stanno muovendo, come è inevitabile, allo scopo di tutelare se stesse, chiunque diventi alla fine il segretario. Angelo Panebianco, CorSera.

Siamo sul crinale d’un precipizio. Non ho il timore che il Pd scompaia ma che diventi irrilevante, che faccia la fine del partito socialista francese. Se non ci diamo una mossa finirà così. Stefano Bonaccini (Carlo Valentini, Italia Oggi).

Tutto è relativo. Prendi un ultracentenario che rompe uno specchio: sarà ben lieto di sapere che ha ancora sette anni di disgrazie. Albert Einstein, Pensieri, idee, opinioni.

Stavolta non si è levata la solita protesta contro la casta, alla notizia che con una «mera rimodulazione» ai deputati è stato raddoppiato a 5.500 euro il fondo per comprarsi uno smartphone, un tablet o un pc (ne sono evidentemente sprovvisti). Forse perché i questori che l’hanno deciso sono tre: uno della Lega, uno di Fratelli d’Italia e uno del M5S, i tre partiti che hanno cavalcato la tigre dell’antipolitica. Adesso la casta è diventata buona e la tigre è morta. Antonello Messina, la Repubblica.

D’altronde: cos’è lo stato? / «Un essente fra essenti», / diceva già Platone. / «Divario tra l’opinione manifesta / e quello che in verità si pensa» (Keynes). Gottfried Benn, Ministri degli esteri.

Robbè, che cos’è un uomo con la pistola e senza la laurea? È uno stronzo con la pistola. Bravo. E un uomo senza pistola con la laurea? Uno stronzo con la laurea. E un uomo con la pistola e con la Laurea? È un uomo, papà. Roberto Saviano, Gomorra.

Certi libri bisognerebbe leggerli prima di scriverli. Roberto Gervaso.

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Diego Gabutti

italiaoggi@class.it

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