Cara Deborah, leggo che il sovrano del Vaticano continua ad applicare con grande accuratezza il cencelli dell'antisionismo: per ogni israeliano morto occorre menzionarne almeno uno "palestinese", per ogni pensiero rivolto allo Stato di Israele ce ne vuole almeno uno per lo "Stato di Palestina", mai parlare di terrorismo né di legittima difesa dei civili, tutte cose inutilmente divisive, si tratta comunque solo di "aumento della violenza" e di generici "scontri", una preghiera infine è sempre riservata "per le loro mamme", degli uni e degli altri, perché la mamma è sempre la mamma e ogne scarrafone è bell'a mamma soja e al Papa...
Gentile Andrea, Il sovrano del vaticano è piuttosto scarso in geografia quando parla della “Stato di Palestina” che non si sa dove sia né quando sia stato creato. Pura fantasia e pura ipocrisia di chi non vuole ammettere che Israele esiste ( riconosciuto dal Vaticano solo nel 1995, quasi mezzo secolo dopo la sua fondazione e questo la dice lunga) e la Palestina è ancora un’utopia nella mente degli antisionisti e dei terroristi arabo-palestinesi. Per il Papa evidentemente non c’è nessuna differenza tra i civili morti ammazzati dal terrorismo e gli assassini colpiti per difendere i cittadini israeliani dai loro attacchi. “Seguo con preoccupazione l’aumento della violenza e degli scontri...” Dimenticando che la violenza viene unicamente dai suoi “angeli della pace”. Siamo purtroppo abituati alle simpatie e antipatie di Papa Bergoglio e tra le sue simpatie non c’è posto per gli ebrei e Israele ma nemmeno per gli ucraini che stanno ancora aspettando una sua visita promessa quasi nove mesi fa. Forse gli manca il tempo, vi sono tanti paesi islamici da visitare.