Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 24/11/2022, a pag.33 con il titolo 'Occidente, cosa serve a Kiev', l'analisi di Kurt Volker.
Kurt Volker
Grazie al coraggio e alla determinazione del suo popolo, il futuro dell’Ucraina come democrazia europea sovrana e indipendente è garantito. Gli attuali sforzi russi volti a distruggere la rete elettrica ucraina provocheranno disagi enormi. È l’equivalente moderno di un assedio medievale su scala nazionale. Malgrado questa barbarie, però, non avrà un impatto militare sulla guerra. Sussistono pericoli enormi, ma l’Ucraina non sarà sconfitta. I combattimenti in corso decideranno i confini del Paese e in che condizioni saranno le forze armate russe e il regime di Mosca dopo la guerra. Questa prospettiva di sopravvivenza per l’Ucraina come democrazia europea non sarebbe stata possibile senza gli aiuti militari degli Stati Uniti e molti altri alleati. All’Amministrazione Biden va il merito enorme di aver salvato l’Ucraina. Garantire la sopravvivenza dell’Ucraina, però, non equivale ad avere una strategia militare finalizzata alla vittoria, né una garanzia di sicurezza a lungo termine per l’Ucraina e l’Europa. Una strategia di questo tipo necessita di un obiettivo preciso, i mezzi necessari a perseguirlo, lo sviluppo di piani su come procedere, la riduzione dei rischi che la Russia continua a rappresentare, e la creazione di strutture per la sicurezza a lungo termine dell’Ucraina e dell’Europa. Quale dovrebbe essere l’obiettivo dell’Occidente in Ucraina? Per la sicurezza dell’Europa è indispensabile che l’Ucraina infligga la sconfitta all’esercito russo e riprenda il controllo di tutti i suoi territori occupati. Una Russia fascista e imperialista, disposta a ricorrere all’uso della forza per espandere il suo territorio, è una minaccia per l’Europa intera, che sarà al sicuro soltanto quando Mosca accetterà di dover vivere all’interno dei suoi confini. Affinché l’Ucraina vinca, l’Occidente deve assicurarle un flusso continuo di rifornimenti, munizioni e armi.
Tuttavia, i Paesi occidentali dovranno anche adeguare gli aiuti militari. Ecco quattro suggerimenti.
1) Rafforzare la difesa aerea attorno alle città ucraine. La Russia ha esaurito la capacità di lanciare operazioni offensive per sottrarre territorio ai difensori ucraini. Non riesce nemmeno a tenersi i territori che ha già conquistato. Uno dei pochi mezzi che Mosca ha ancora a disposizione per infliggere sofferenze agli ucraini consiste nel lanciare missili e bombe contro le sue città. L’Occidente dovrebbe fare il più possibile per permettere all’Ucraina di creare “cupole di ferro” a protezione delle città e salvare così vite umane.
2) Fornire all’Ucraina munizioni d’artiglieria a lunga gittata. Le forze armate ucraine hanno fatto un lavoro considerevole interrompendo le catene di approvvigionamento russe - comprese quelle di munizioni, carburante, altri supporti logistici - e avanzando. La gittata della loro artiglieria, però, al momento è limitata (per scelta politica degli Stati Uniti) a 80 chilometri, una distanza non sufficiente. Gli Stati Uniti dovrebbero fornire munizioni d’artiglieria con una gittata di 300 chilometri, che consentirebbero all’Ucraina di colpire le strutture navali russe a Sebastopoli, i campi dell’aviazione in un punto qualsiasi della Crimea, il ponte dello Stretto di Kerch, o i depositi delle forze di terra in buona parte del Donbass. Tutto ciò è essenziale se l’Ucraina intende riaprire la metà occidentale del Mar Nero (e il porto di Odessa) alle normali operazioni di trasporto marittimo. La tesi secondo cui l’attuale limite degli 80 chilometri impedisce all’Ucraina di colpire bersagli in territorio russo è falsa. Già oggi gli ucraini sono in grado di colpire all’interno del territorio russo, usando - se lo volessero – i sistemi bellici in loro possesso. Se non lo fanno è per rispetto di quanto chiesto dagli Stati Uniti. Rispetteranno le volontà degli Usa anche con proiettili aventi una gittata di 300 chilometri.
3) Fornire all’Ucraina carri armati e velivoli da combattimento. Il recente annuncio dell’accordo tra Usa, Repubblica Ceca e Paesi Bassi per offrire a Kiev 90 carri armati T-72 arriva con grande ritardo. Oltretutto, ne serviranno molti di più. Con artiglieria a lunga gittata, l’Ucraina poco alla volta sarà in grado di togliere alle truppe russe la capacità di agire sul terreno. L’abbiamo già visto accadere a est di Kharkiv e vicino Kherson. L’Ucraina, però, avrà bisogno di combattere dall’alto e di dispiegare i suoi carri armati per riconquistare terreno in poco tempo e con minime perdite di vite umane. Per quanto riguarda l’aviazione, gli Stati Uniti possono sostenere altri alleati che potrebbero donare caccia di fabbricazione sovietica oppure fornire F-16 e A-10 usati.
4) Rafforzare la rete logistica interna dell’Ucraina. A mano a mano che l’Ucraina avanza nelle aree occupate dai russi, dovrà far avanzare anche i suoi sistemi logistici. Le forze armate occidentali dovranno addestrare e assistere l’Ucraina nella realizzazione di una rete logistica interna robusta ed efficiente che permetta di raggiungere l’obiettivo prefissato.
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