La Russia vuole il genocidio ma l'Ucraina resiste Commento di Giovanni Pigni
Testata: La Stampa Data: 07 novembre 2022 Pagina: 7 Autore: Giovanni Pigni Titolo: «Kiev verso il blackout totale: pronti al peggio»
Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 07/11/2022, a pag. 7, con il titolo "Kiev verso il blackout totale: pronti al peggio", l'analisi di Giovanni Pigni.
Kyiv
I cittadini di Kyiv farebbero bene a prepararsi al peggio. Secondo fonti del New York Times nell'amministrazione della capitale ucraina, i funzionari locali si stanno preparando all'eventualità di un blackout totale, che renderebbe necessaria l'evacuazione dei tre milioni di residenti rimasti in città. Come spiegato dal sindaco di Kyiv, Vitaliy Klitschko, a causa dei prolungati bombardamenti russi la capitale ucraina potrebbe restare senza energia elettrica, ragione per cui i residenti dovrebbero fare scorte di beni di prima necessità o trasferirsi temporaneamente fuori città. «Stiamo facendo di tutto per evitare che ciò accada. Ma siamo onesti: i nostri nemici stanno facendo di tutto perché la città resti senza riscaldamento, senza elettricità e approvvigionamento idrico, e in generale, per farci morire tutti», ha detto Klitschko durante una conferenza stampa. Parlare di evacuazione al momento è comunque «prematuro», ha poi tranquillizzato Roman Tkachuk, il direttore del dipartimento della sicurezza municipale di Kyiv, aggiungendo che la situazione in città al momento è «sotto controllo». «Il sistema di protezione civile deve essere preparato per varie opzioni, ma questo non significa che ora ci stiamo preparando a lanciare un'evacuazione», ha chiarito Tkachuk. Nelle ultime settimane l'intero territorio ucraino è stato soggetto a violenti bombardamenti da parte della Russia che, in difficoltà sul campo di battaglia, punta a mettere in ginocchio il Paese privandolo delle sue infrastrutture energetiche chiave. Come spiegato dal sindaco di Kyiv Klitschko, le autorità cittadine si stanno preparando all'inverno acquistando generatori, attrezzando siti con impianti di riscaldamento e proteggendo infrastrutture critiche. Le infrastrutture energetiche sono bersaglio di attacchi anche nelle zone dell'Ucraina occupate dai russi. Nella mattina di domenica, un attacco ucraino con razzi Himars avrebbe danneggiato la diga della centrale idroelettrica di Kakhovka, nell'oblast di Kherson. Secondo le autorità filorusse in controllo del territorio, la contraerea avrebbe limitato i danni alla diga.«I principali attacchi aerei sono stati respinti, un missile ha colpito, ma non ha causato danni gravi», ha detto Ruslan Agayev, un rappresentante dell'amministrazione installata da Mosca nella vicina città di Novaya Kakhovka. Come fatto notare dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky, se distrutta, la diga di Khakovka potrebbe portare all'allagamento di numerosi centri abitati circostanti, incluso lo stesso capoluogo di Kherson. Secondo le autorità russe, quest'ultimo è rimasto ieri senza elettricità e acqua a causa di un «attacco terroristico» ucraino che avrebbe danneggiato tre tralicci dell'alta tensione. Sarebbero invece i russi i responsabili dell'attacco secondo le autorità ucraine. «Gli occupanti hanno già denunciato l'attacco terroristico. Ma non hanno precisato che sono stati loro stessi a commetterlo», ha scritto sul suo canale Telegram Yury Sobolevsky, il vicecapo del consiglio regionale di Kherson, basando le sue affermazioni su quanto raccontato da «testimoni oculari». Secondo Sobolevsky, circa dieci centri abitati sarebbero rimasti senza acqua e luce in seguito all'attacco, inclusa l'intera città di Kherson. Da qualche settimana ormai, le truppe russe nella regione di Kherson si stanno preparando a un imminente assalto ucraino evacuando i residenti dalla riva sinistra del Dnipro. Mentre entrambe le parti in guerra si preparano a fronteggiare l'inverno imminente, crescono le pressioni internazionali volte a trovare una soluzione pacifica del conflitto. Secondo quanto riportato dal Washington Post, la Casa Bianca avrebbe chiesto privatamente al governo ucraino di mostrarsi più aperto al dialogo con la Russia, «non al fine di spingere Kyiv al tavolo delle trattative» ma per «mantenere un alto profilo morale agli occhi dei sostenitori internazionali». In particolare, a preoccupare il governo statunitense e i suoi alleati sarebbe il divieto imposto da Zelensky a qualsiasi trattativa con Mosca a meno che Putin non venga rimosso dal potere. Nonostante questi timori, in una telefonata di ieri, il presidente americano Joe Biden e la sua controparte tedesca Olaf Scholtz hanno riconfermato il loro impegno a fornire all'Ucraina il sostegno «economico, umanitario e nel campo della sicurezza» necessario per difendersi dall'aggressione russa.
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