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La Repubblica Rassegna Stampa
07.11.2022 Putin in aiuto di Trump
Cronaca di Paolo Mastrolilli

Testata: La Repubblica
Data: 07 novembre 2022
Pagina: 19
Autore: Paolo Mastrolilli
Titolo: «Mosca scommette sulla sconfitta dei democratici»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 07/11/2022 a pag. 19 la cronaca di Paolo Mastrolilli dal titolo "Mosca scommette sulla sconfitta dei democratici".

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Paolo Mastrolilli

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Donald Trump con Vladimir Putin

A meno di 48 ore dalle elezioni di midterm americane, ci risiamo. La propaganda russa è al lavoro, come nel 2016 e 2020, per diffondere disinformazione finalizzata a penalizzare i democratici, nella speranza di deragliare la linea Biden a sostegno dell’Ucraina. La denuncia viene da ricerche delle compagnie di analisi dei social media Graphika, Recorded Future e Mandiant, rilanciate da Axios e ora anche dal New York Times . Già nel 2020 Graphika aveva denunciato le operazioni del network Posing as Patriots, che usava persone finte per la disinformazione su piattaforme conservatrici come Gab, Parler e Gettr. L’analisi aveva attribuito queste attività allaNewsroom for American and European Based Citizens, falso media di destra legato alla Internet Research Agency, l’agenzia di San Pietroburgo incaricata di gestire le interferenze nei processi democratici occidentali. Posing as Patriots aveva sospeso le operazioni a gennaio scorso, ma ad agosto le ha riprese, con una serie di vignette disegnate da un autore che si firma Schmitz. Questi cartoon attaccano candidati democratici in sfide chiave per il voto di domani, come Raphael Warnock e Stacey Abrams in Georgia, John Fetterman in Pennsylvania, Tim Ryan in Ohio e Kathy Hochul a New York. L’obiettivo è farli diventare virali, in modo da screditare politici impegnati in campagne che decideranno il controllo del Senato e poltrone da governatore. Poi la disinformazione prende di mira la politica di Biden in Ucraina, accusandolo di buttare soldi per aiutare Kiev, quando invece dovrebbe usarli per i cittadini americani, secondo la linea isolazionista prediletta da Trump. Quindi le vignette accusano il dipartimento alla Giustizia di essere uno strumento politico dei democratici, come sostiene Donald nel timore di essere incriminato. Graphika ha collegato le operazioni alla rete di Evghenij Prigozhin, lo “chef di Putin” da tempo impegnato a gestire la disinformazione, anche attraverso la Foundation to Battle Injustice, che usa la suggestiva sigla FBI. Se come prevedono i sondaggi i democratici perderanno, di sicuro alla Camera ma forse anche al Senato, non sarà per la disinformazione russa, ma piuttosto inflazione, immigrazione, criminalità, debolezza di Biden. Il fatto però che gli hacker di Mosca siano al lavoro dimostra come questa sia ormai una pratica abituale per il Cremlino, e soprattutto quanto sia importante deragliare un’amministrazione così impegnata a far fallire l’invasione dell’Ucraina. Ieri ilWashington Post ha scritto che gli Usa hanno chiesto privatamente a Zelensky di mostrare più apertura per la trattativa. Lo scopo non è spingerlo al negoziato, ma prendere posizione per non perdere il sostegno degli alleati più scettici, dimostrando che lui cerca la pace ma Putin la rifiuta. Mosca quindi punta sui repubblicani perché spera che conquistando il Congresso blocchino gli aiuti a Kiev, e vuole favorire la ricandidatura di Trump. Nel comizio di sabato lui ha lanciato il soprannome per il governatore della Florida, principale avversario alle primarie: “Ron DeSanctimonious”, cioè l’ipocrita. Anche da questi particolari si capisce che Donald è pronto, e Vladimir farà di tutto per aiutarlo.

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