La Nord Corea lancia 23 missili, Seul: 'Sono un atto d’invasione' Cronaca di Guido Santevecchi
Testata: Corriere della Sera Data: 03 novembre 2022 Pagina: 15 Autore: Guido Santevecchi Titolo: «La Nord Corea lancia 23 missili, Seul: 'Sono un atto d’invasione'»
Riportiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 03/11/2022, a pag. 15, l'articolo di Guido Santevecchi dal titolo "La Nord Corea lancia 23 missili, Seul: 'Sono un atto d’invasione' ".
Guido Santevecchi
Non aveva mai lanciato così tanti missili in un solo giorno la Nord Corea: 23 in un’esibizione di forza che il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol ha definito un «atto d’invasione del nostro territorio». Per la prima volta infatti gli ordigni nordcoreani sono piombati a Sud di quella che a Seul chiamano «Linea del limite», una sorta di frontiera marittima che scorre all’altezza del 38° Parallelo. L’artiglieria di Kim Jong-un ha cominciato i lanci al mattino con tre missili a corto raggio mirati al largo della costa orientale e occidentale del Sud. Almeno uno della serie è caduto in mare 26 chilometri sotto la «Limit Line», 57 chilometri a Est della città di Sokcho, sulla costa orientale sudcoreana. Alle 8.55 le sirene dell’allarme sono scattate fino all’isola sudcoreana di Ulleung, a circa 160 chilometri dalla costa. Alla popolazione è stato detto di correre ai rifugi. Poco dopo, la Difesa sudcoreana ha osservato un intenso fuoco d’artiglieria: 100 colpi sparati dai nordisti, sempre verso il mare, in una zona cuscinetto costituita nel 2018 per ridurre la tensione. Ma quella era la fase in cui Kim dialogava con il Sud e con il presidente americano Trump. Da Seul, il presidente Yoon ha ordinato la reazione.
L’aviazione sudcoreana ha lanciato tre missili aria terra che sono «giunti con precisione» a Nord della «Limit Line», con coordinate speculari a quelle dell’avversario, 60 chilometri oltre la linea. Sono seguiti fino al tardo pomeriggio altri lanci di missili nordcoreani, verso il mare a Ovest e a Est della penisola, fino al numero record di 23. La Difesa di Seul ha individuato 10 basi di fuoco. La sfida sul 38° Parallelo simula azioni di guerra su vasta scala: due settimane fa l’aviazione nordista ha fatto alzare 150 dei suoi circa 800 aerei e l’artiglieria ha sparato per tre giorni di seguito (secondo Washington, Kim ha un arsenale così fornito da aver venduto munizioni alla Russia). Sud Corea e Stati Uniti lunedì hanno avviato l’operazione «Vigilant Storm», presentata come la più massiccia nella storia dell’alleanza: la US Air Force impiega 240 aerei da combattimento e Seul un centinaio. Sono state pianificate circa mille sortite fino a venerdì. Il comando americano ha spiegato che vengono simulate «missioni per neutralizzare i comandi nemici in caso di emergenza». Pyongyang minaccia di usare armi nucleari per «far pagare il più orrendo prezzo nella storia». La Casa Bianca ripete che la porta a una ripresa del negoziato è sempre aperta, ma Pyongyang non risponde.
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