La versione gay di 'Harry ti presento Sally' Una risata contro l'omofobia
Testata: La Repubblica Data: 31 ottobre 2022 Pagina: 31 Autore: la redazione di Repubblica Titolo: «'Bros', la versione gay di 'Harry ti presento Sally': 'Una risata contro l’omofobia'»
Riprendiamo daREPUBBLICAdi oggi, 31/10/2022, a pag.31 il commento " 'Bros', la versione gay di 'Harry ti presento Sally': 'Una risata contro l’omofobia' ".
Bobby, ti presento Aaron. Arriva in sala, dopo il passaggio alla Festa di Roma, Bros, commedia romantica frizzante come non se ne vedeva da tempo. Si racconta l’incontro tra due personalità lontane: Bobby conduce un podcast e uno show radiofonico, cura il primo Lgbtq+ Museum di New York, attraversa la vita sentimentale in solitudine mentre intorno gli altri sono coppie, a volte terzetti, progettano famiglie. Aaron è un palestrato avvocato assicurativo, lavoro noioso e attitudine al cinismo. Sono attratti l’uno dall’altro, ma ognuno si sente inadeguato a modo suo. E la strada verso l’innamoramento e una promessa di lieto fine a cadenza trimestrale è costellata di sesso e respingimento, paura e abbandono, sullo sfondo il coro di un cast tutto Lgbtq+. Bros è la prima commedia romantica omosessuale distribuita da una major, la Universal. La regia è Nicholas Stoller, collaboratore di Judd Apatow, qui produttore. Bobby è Billy Eichner, comico e doppiatore, ebreo omosessuale, vincitore di un Emmy, Aaron è l’ottimo attore canaedese Luke Macfarlane, che ha fatto coming out nel 2008.
Negli Stati Uniti, malgrado le ottime recensioni, il film ha incassato poco, cosa che ha generato una discussione sugli errori di marketing, su come presentare la storia gay. In realtà Bros è una commedia dal meccanismo perfetto, si ride molto e ci si commuove un po’. «La gioia più grande — spiegail regista — è stata la proiezione test con un pubblico misto. In genere ce ne vogliono tre di aggiustamento, invece qui etero e Lgbtq, piangevano e ridevano tutti, Perché è una storia in cui tutti si possono identificare,anche se ci sono cose specifiche della vita gay». Macfarlane è un attore che ha recitato spesso in film per famiglie, «però ci sono pochi ritratti multidimensionali di uomini gay nella cultura popolare, questi invece sono personaggi complessi». La sfida era usare i cliché delle commedie romantiche, senza perdere in romanticismo. Eichner: «Volevamo una storia piena di speranza su due gay innamorati. Molte delle storie Lgbtq più importanti di Hollywood riguardano persone gay che soffrono, muoiono, la tragedia dell’essere gay nel passato. Va bene, ma noi non siamo solo cowboy torturati, siamo anche persone felici che amano divertirsi, pieni di fascino e difetti. Questo cercavamo, senza tuttavia rinunciare a onestà e autenticità della vita gay. Volevamo mostrare i particolari della vita maschile gay nel mondo moderno, ma con un bagliore di Nora Ephron». Aggiunge Stoller, «forse la corsa finale di Aaron alla Harry ti presento Sally non era necessaria, ma ci siamo detti: perché no?». La risata è un arma potente contro l’omofobia, Stoller: «Quando ridi con i personaggi che flirtano o litigano, nella loro vita vedi la tua e questo ti cambia lo sguardo». Macfarlane: «Per me è sempre scioccante realizzare quanto la gente sia terrorizzata, e arrabbiata per l’esperienza Lgbtq. In molti posti degli Usa si vive isolati e si ha paura dell’ignoto. Le persone Lgbtq rappresentano una versione più libera della vita, segretamente questo ti fa sentire in colpa se tu sei incapace di esserlo. E poi la religione da noi è tossica e l’America di oggi è ancora orribilmente puritana».
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