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Diego Gabutti
Corsivi controluce in salsa IC
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Periscopio 28/10/2022
Riprendiamo da ITALIA OGGI di oggi, 28/10/2022, "Periscopio" a cura di Diego Gabutti.

Zelensky, biografia: storia, vita e carriera
Volodymyr Zelensky

La storia non è poi / la devastante ruspa che si dice. / Lascia sottopassaggi, cripte, buche / e nascondigli. C’è chi sopravvive. / La storia è anche benevola: distrugge / quanto più può: se esagerasse, certo/ sarebbe meglio, ma la storia è a corto / di notizie, non compie tutte le sue vendette. Eugenio Montale, La storia.

I coscritti si lamentano della mancanza di una cosa o dell’altra, dei fucili, di quelli vecchi, delle uniformi inadatte. Ma dall’altra parte, il nemico ha buone armi, buone uniformi. Dobbiamo prendergliele, non piagnucolare, e se un proiettile vola nella nostra direzione, nella nostra regione, dobbiamo spazzare via le città ucraine dalla faccia della Terra. Perché capiscano che non possono nemmeno pensare di sparare nella nostra direzione. Ramzan Kadyrov, presidente della repubblica cecena.

Dai monitor della stanza di controllo, Vladimir Putin osserva le forze armate al suo comando lanciare missili in grado di trasportare cariche nucleari da un’estremità all’altra del Paese più vasto al mondo. Da un sottomarino nel mare di Barents, nell’Artico, si leva il missile Sineva, da Plesetsk parte lo Jars. Rosalba Castelletti, la Repubblica.

Putin mostra i muscoli, sempre più messi in dubbio. Titolo di HuffPost.

Le autorità [iraniane hanno annunciato] di aver incolpato altre 300 persone per «attentato alla sicurezza», «propaganda» e «aggressione contro le forze dell’ordine», portando così a più di mille il numero di persone perseguite per aver manifestato. Almeno quattro rischiano la pena di morte. La repressione avrebbe provocato sinora almeno 250 morti, di cui oltre trenta minorenni. Francesca Pierantozzi, il Messaggero.

Nel giorno della cerimonia di omaggio che nella tradizione sciita segna la fine del periodo di lutto di 40 giorni, le forze di sicurezza iraniane hanno aperto il fuoco e sparato gas lacrimogeni contro i manifestanti riuniti a Saqqez, la città curda dove è nata Mahsa Amini, la 22enne morta il 16 settembre scorso a Teheran dopo essere stata arrestata perché non portava il velo in modo corretto. Luisa Barone, HuffPost.

Non era solo la memoria di Mahsa a muovere i cortei ma quella di tutte le vittime della repressione di queste settimane. Il movimento animato dai giovani e dalle donne, che chiede libertà politiche e diritti civili e la fine della segregazione di genere, si è trasformato in una sfida aperta alla leadership clericale. «Morte al dittatore» e «Non vogliamo la Repubblica Islamica» si grida nelle piazze. Gabriella Colarusso, la Repubblica.

Si apre ma nuova stagione, una stagione storica. Libereremo l’Italia: questo il succo del discorso della prima donna premier italiana. Fulvio Carro, Secolo d’Italia.

Liberismo che piace a Berlusconi, fisco un po’ lasco che piace a Salvini, nazionalismo identitario che piace a lei: non è granché fantasioso questo mix meloniano al quale l’emiciclo alla fine ha tributato un «Giorgia! Giorgia!» da stadio più che da Camera dei deputati, e qui c’è un primo assaggio d’una certa volgarità di destra romana combinata con quella leghista-nordica, ma è il segno dell’affidamento degli eletti a questa giovane donna che nella replica ha abbandonato l’aplomb istituzionale per tornare leader di Fratelli d’Italia. Mario Lavia, Linkiesta.

Riconosciamo il valore della scienza, ma non la prendiamo per religione. Giorgia Meloni.

Ecco il bello della scienza. Ciascuno può avere la propria opinione. [Anche Giorgia Meloni, pure Massimo Cacciari]. The Big Bang Theory (Siagione 12, Ep. Lo scisma del plagio).

Dopo la fiducia, la premier dovrà gestire un Parlamento balcanizzato. I distinguo di Romeo (Lega) che chiede «coesione», e per l’Ucraina propone una conferenza con Parigi e Berlino. Titolo di CorSera.

Senatore del Pd, Luigi Spagnolli [non è disposto] a concedere fiducia a Giorgia Meloni, colpevole di aver pensato a un ministero del Mare e non a uno della Montagna. Mattia Feltri, La Stampa.

Non è stato generoso con Giorgia Meloni, citata solo nell’incipit di circostanza, e Silvio Berlusconi generoso non lo è stato nemmeno con altri, Antonio Tajani, i suoi ministri, innominati pure loro, e figuriamoci con Matteo Salvini e gli alleati, tutti ignorati. Alessandro De Angelis, HuffPost.

Vogliamo attaccare la premier sulla rappresentanza femminile? Lo dico agli amici del Pd. Questo non è ridicolo, è masochismo. [E rivolto a Meloni:] Dica la verità, si è messa d’accordo con loro? Matteo Renzi.

Renzi finto oppositore. La premier gode. Titolo del Fatto.

Meloni accusa i 5stelle di aver introdotto il Rdc (che esiste in tutta Europa). Marco Travaglio, il Fatto.

Come il nostro Rdc non ne esistono da nessuna parte fuorché in Alaska, dove c’è un dividendo delle entrate minerarie tra le tribù amerinde: che paiono appena diverse dai napoletani e dai siciliani che lo percepiscono con voto di scambio. Filippo Facci, Libero.

Avete prestato giuramento alla Costituzione, ma [dubito] che sia sorretto da una totale condivisione dell’impianto antifascista e democratico che ne costituisce l’asse portante. Roberto Scarpinato (2022).

Bisogna sospendere autoritativamente la democrazia elettiva aritmetica al fine di salvare la democrazia sostanziale. Roberto Scarpinato (2003).

Il suo guaio, Spode, è che lei pensa d’essere qualcuno solo perché è riuscito a radunare una manciata di mezzi deficienti che deturpano lo scenario di Londra andando in giro in calzoncini neri. Lei li sente gridare: «Heil, Spode!» e pensa che sia la Voce del Popolo. È qui dove prende una cantonata. Quello che la Voce del Popolo sta dicendo è: «Guarda quel gran somaro di Spode che fa il gradasso in calzoncini corti! Si è mai visto un simile pisquano?» P.G. Wodehouse, Il codice dei Wooster.

La prepotenza sta all’intelligenza come l’astuzia alla forza. Roberto Gervaso.

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Diego Gabutti

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