Scholz sempre più solo Commento di Tonia Mastrobuoni
Testata: La Repubblica Data: 28 ottobre 2022 Pagina: 32 Autore: Tonia Mastrobuoni Titolo: «Scholz e il muro con Parigi»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 28/10/2022, a pag. 32, con il titolo "Scholz e il muro con Parigi", l'analisi di Tonia Mastrobuoni.
Tonia Mastrobuoni
Scholz con Macron
Sgarbo voluto o ritardo incolpevole, poco importa. È stata l’immagine plastica del muro che ora separa il cancelliere tedesco dal presidente francese Emmanuel Macron. Durante il lungo pranzo, riportano fonti tedesche, ci sarebbe stato solo qualche microscopico progresso sul sistema di combattimento aereo Fcas. Ma la mancanza di una conferenza stampa congiunta, dopo l’annullamento del vertice interministeriale della scorsa settimana, è un altro segnale dell’abisso che separa Macron e Scholz, di un “motore franco-tedesco” inceppato. Dall’irritazione di Macron per la coalizione di 15 Paesi messa insieme da Scholz per lo Scudo spaziale europeo, dalla sua ira per lo shopping tedesco di jet F35 americani, al sospetto di Scholz che la Francia voglia anteporre i propri interessi industriali a tutto – è palese che già sul tema cruciale della difesa, Parigi e Berlino non potrebbero essere più distanti. Il problema, però, è più ampio. E Macron lo ha riassunto all’ultimo Consiglio europeo, quello in cui la Germania ha bloccato di nuovo l’idea italiana – appoggiata anche dalla Francia e da quasi tutti partner europei – di un tetto al prezzo del gas. C’è qualcuno, ha sottolineato il capo dell’Eliseo, che si sta isolando. E il riferimento alla Germania era palese. Anche la rabbia – non solo francese – per la fuga in avanti dei 200 miliardi di euro investiti da Scholz sulla Germania non si placa, nelle cancellerie europee. Scholz, ribattezzato “EgOlaf” per la sua tendenza a governare con i colpi di mano in patria e all’estero, sembra impermeabile ai guasti nel tandem franco-tedesco, baricentro degli attuali equilibri europei. E quando la Germania si isola, non è mai unabuona notizia per l’Europa. Anche con un altro importante partner, la Polonia, i rapporti sono così tesi che Varsavia ha riesumato l’antica questione delle riparazioni di guerra. L’ira polacca per i tentennamenti tedeschi sull’Ucraina ha compromesso i rapporti tra Berlino e Varsavia, e i rimpalli di responsabilità per i disastri dell’esondazione del fiume Oder, quest’estate, non hanno certo contribuito a rasserenare il clima. L’isolamento di Scholz si percepisce anche a Bruxelles. Le recenti fughe in avanti sulla Cina non sono piaciute affatto alla Commissione Ue. Sul viaggio imminente del cancelliere a Pechino – primo tra i leader occidentali, dopo la pandemia – e l’ipotesi di vendere a Cosco una quota del porto di Amburgo, l’esecutivo europeo aveva storto il naso. Ma il cancelliere sembra aver accolto con una scrollata di spalle i segnali di Bruxelles, così come ha ignorato le riserve di sei ministeri del suo governo che gli ricordavano che la Germania dovrebbe diminuire la sua dipendenza dalla Cina. Una forzatura che somiglia da vicino a quella delle scorse settimane sul nucleare: Scholz ha deciso l’allungamento delle centrali con un atto d’imperio. Scholz è isolato anche nel suo governo. Quando divenne cancelliere, molti ravvisarono una somiglianza con Mr Magoo, il famoso personaggio dei fumetti che ci vede molto poco e strappa risate scampando miracolosamente a pericoli mortali. Attualmente il cancelliere “egoista” sembra non vederne uno colossale: diventare il bersaglio più scontato degli attacchi di Giorgia Meloni. E se la neo premier ha intenzione di scardinare gli attuali equilibri europei facendo sponda con Macron e i sovranisti dell’Est, a partire dal polacco Morawiecki, il “cancelliere solitario” le sta rendendo il compito molto facile.
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