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La Stampa Rassegna Stampa
09.03.2003 Come si formano le basi del pregiudizio anti-israeliano
Le posizioni del terrorismo palestinese? Verità indiscutibili secondo Aldo Baquis

Testata: La Stampa
Data: 09 marzo 2003
Pagina: 12
Autore: Aldo Baquis
Titolo: «Hamas: da oggi uccideremo ministri e politici di Israele»
L'Articolo che riproduciamo è uscito sulla Stampa del 9 marzo 2003. All'apparenza è una normale cronaca del corrispondente Aldo Baquis. A leggerlo con attenzione ci si accorge invece come Baquis usi un linguaggio del tutto sbilanciato nei confronti dei palestinesi, fino ad accettare come verità indiscutibili le posizioni del terrorismo palestinese.
E' inutile chiedersi come mai l'opinione pubblica è schierata in gran parte in favore dei palestinesi. Sono i giornalisti come Aldo Baquis (non a caso è anche uno dei corrispondenti dell ANSA) a porre la basi del pregiudizio anti-israeliano.

TEL AVIV

Israele ha ulteriormente inasprito la lotta contro gli integralisti di Hamas eliminando in pieno giorno uno dei fondatori e degli ideologi di quel movimento, il dottor Ibrahim Maqadmeh, 50 anni. Per ucciderlo sono stati mandati sul quartiere di Sheikh Radwan a Gaza due elicotteri Apache che hanno individuato l´auto su cui viaggiava Maqadmeh e l'hanno colpita con quattro missili: nell´attacco sono morti, oltre al dirigente islamico, tre uomoni che si trovavano con lui. Hamas ha subito annunciato che con questa «esecuzione mirata» Israele ha gravemente alterato le regole del conflitto israelo-palestinese
Come sarebbe a dire ? a quali regole può richiamarsi chi fa saltare in aria mercati, discoteche,autobus di linea e massacra inermi civili ? Perchè Baquis lo scrive come se fosse una verità da accettarsi senza discuterla ?
e ha ordinato a tutti i membri di Ezzedin el-Qassam, il suo braccio armato, di concentrarsi sull'obiettivo principale: assassinare ministri e leader di partito israeliani. Questi drammatici sviluppi sono avvenuti poco prima che a Ramallah incominciasse una seduta del Consiglio centrale dell'Olp in cui il presidente Yasser Arafat ha formalmente avanzato la candidatura del suo stretto collaboratore Mahmud Abbas (Abu Mazen) alla carica di premier.
Non è vero, Arafat non ha "avanzato" nessuna candidatura. Ha semplicemente detto: il candidato è lui. E basta.
Si tratta di una svolta importante per l´Autorità nazionale palestinese che era stata chiesta a gran voce - per ragioni molto diverse - sia dalle base di Al Fatah, sia dalla diplomazia occidentale.
Non c'è nessuna svolta, come scrive Baquis. E'Arafat che comanda come sempre.
Abu Mazen ha fatto rilevare che svolgerà l'incarico offertogli solo se gli saranno garantite reali prerogative di governo. Cosa che sarà chiarita lunedì, durante una seduta del Consiglio legislativo palestinese, il Parlamento di Ramallah. L´uccisione di Maqadmeh era stata preceduta negli ultimi giorni da una serie di episodi di violenza:
che la strage di Haifa (15 morti e 50 feriti) si possa definire una violenza è semplicemente vergognoso. Come è vergognoso riferire come fa Baquis nelle righe che seguono fatti criminali in modo tale che non permettono al lettore di sapere perchè quei palestinesi sono stati uccisi dall'esercito isrealiano. Non passavano di lì per caso, ma avevano appena ucciso isareliani. Non si può scrivere "incursioni nelle colonie ebraiche",la notizie corretta è invece: terroristi di Hamas entrati nelle case di israeliani hanno ucciso due persone e sono poi a loro volta stati uccisi per impedire che ne uccidessero molti altri.
mercoledì, l´esplosione di un autobus di linea a Haifa (rivendicata da Hamas); giovedì una cruenta incursione israeliana nel campo profughi di Jabalya, presso Gaza, l´occupazione di zone cuscinetto nel Nord della striscia di Gaza (per impedire il lancio di razzi Qassam contro il Neghev israeliano); venerdì, due incursioni quasi simultanee in colonie ebraiche vicine a Hebron in cui sono rimasti uccisi due coloni e quattro militanti di Hamas. L'obiettivo di Gerusalemme è costringere dirigenti e militanti dell´organizzazipne a trovarsi costantemente in fuga, ha spiegato ieri la radio militare. Ma ieri, poche ore dopo la morte di Maqadmeh e dei suoi collaboratori, decine di di migliaia di persone sono sfilate a Gaza seguendo il feretro e scandendo slogan in cui promettevano vendetta. La popolarietà di Hamas, rilevano osservatori palestinesi a Gaza, non viene infiacchita da episodi del genere, ma al contrario viene rilanciata. Un problema in più dunque per Arafat, che ieri da Ramallah ha nuovamente fatto appello a tutte le fazioni palestinesi affinchè sostengano l´iniziativa diplomatica avanzata dall'Egitto per una tregua di tutte le attività militari per almeno un anno. Arafat ha quindi accusato Israele di aver fomentato la nuova spirale di violenza nella convinzione che la crisi irachena gli consenta una maggiore libertà di manovra nella repressione dell´Intifada. Secondo il presidente palestinese, «Israele continua a istigare gli Stati Uniti affinchè colpiscano l'Iraq». Presente in aula come osservatore c'era ieri l'inviato delle Nazioni Unite Terje Larsen, che ha avuto parole di elogio per Abu Mazen «che gode di grande prestigio - ha detto - sia in patria sia a livello internazionale». Il prossimo appuntamento poitico è per domani, quando il Parlamento di Ramallah affronterà la scottante questione delle prerogative del premier, cioè la misura della sua indipendenza dal finora onnipotente Arafat.
Invitiamo i lettori di Informazione Corretta a protestare vivamente con la direzione de La Stampa per la disinformazione diffusa dal corrispondente Aldo Baquis. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita.

lettere@lastampa.it

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